22-Racconti del passato

467 25 3
                                    

Era mattina presto ed eravamo esausti, ma continuammo a camminare fino a quando raggiungemmo un parco.

Mi venne in mente che nel mio zaino c'era ancora la tenda, quindi avremmo potuto accamparci e lo dissi a Chishiya.

"D'accordo." Mi rispose. "Gli altri dirigibili sono lontani e siamo fuori dal territorio del Re di Picche, quindi direi che è una zona sicura."

"E c'è anche una fontana!" Esclamai felice. 

Chishiya si mise a ridere per il mio entusiasmo di quando trovavo posti dove ci si poteva lavare.

"Scusa eh, ma è una cosa fondamentale." Mi misi a ridere anche io.

"Anche altre cose sono fondamentali." E mi baciò, cogliendomi alla sprovvista.

Dovevo ancora abituarmi a quella sensazione di ebrezza e pura gioia che pervadeva il mio corpo ogni volta che le nostre labbra si toccavano.

"Direi che come prima cosa, iniziamo a montare la tenda." Gli dissi quando ci staccammo.

"Okay." Si guardò intorno. "Che ne dici se ci accampiamo là?" Indicò un albero che faceva una discreta ombra, con accanto una panchina.

"Va bene."

Tirai fuori la tenda dallo zaino e la tirai a Chishiya. "E' tutta tua, mago della logica."

"Non hai mai montato una tenda?" Mi guardò meravigliato, mentre la apriva e cominciava ad ordinare i pezzi.

"No."

"E allora perchè ce l'hai nello zaino?" Mi chiese ridendo.

"Perchè quelle più easy erano finite, così ho preso questa." Spiegai, sorridendo. "La tenevo per le emergenze, ma ora ci sei tu quindi la puoi montare senza il mio aiuto." Gli feci una linguaccia.

Presi l'accappatoio in microfibra, di quelli che occupavano pochissimo spazio, che era finito sul fondo dello zaino.

"Io intanto vado a darmi una rinfrescata." 

"Comincio seriamente a pensare che questo zaino sia una variante della borsa di Mary Poppins." Disse sorridendo e andando avanti con l'assemblaggio della tenda, mentre io mi diressi verso la fontana.

I capelli erano ancora puliti, quindi mi immersi fino al collo.

Per un attimo pensai a quanto fosse ridicola la scena di me che mi lavavo nella fontana e mi venne da ridere.

Il parco era deserto fortunatamente, dato che bè, mi feci un bagno come si deve e lasciai tutti i miei vestiti a terra; ebbi l'accortezza di andare dietro alla colonna e mi misi subito l'accappatoio appena uscii. Chishiya aveva quasi finito di montare la tenda e fui grata che fosse distratto, mentre ne approfittavo per rivestirmi.

Ritornai da lui, con le scarpe in mano. Mi ero dimenticata di quanto fosse piacevole camminare sull'erba a piedi nudi.

"Finito?" Mi chiese.

"Si, adesso mi sento molto meglio." 

Lui scosse la testa, poi aprì la zip della tenda. "Casa dolce casa."

Black & WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora