24-La Regina di Quadri

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Erano passati sei giorni e ancora non ero riuscita a trovare Chishiya. Non sapevo cosa fare e la paura e la depressione erano in agguato, pronte ad inghiottirmi; ma non potevo cedere. Dovevo essere forte e restare lucida.

Chishiya era la persona più intelligente che conoscessi ed ero sicura al 99% che stesse bene e che anche lui stava pianificando qualcosa. Era quell'1% che mi tormentava l'anima.

Avevo trovato riparo in un appartamento non lontano da Shibuya e fu la mia base per quei giorni di agonia. Ci tornavo solo per dormire, perchè il giorno lo passavo fuori a cercare Chishiya.

All'alba del settimo giorno, constatai che così non funzionava. Inoltre, quel giorno avrei anche dovuto rinnovare il mio Visto.

Che cosa farebbe Chishiya adesso? Probabilmente anche lui mi aveva cercata, ma Tokyo era molto grande e con il Re di Picche in giro e le altre carte in zone lontane l'una dall'altra tutto si complicava. Aspetta un attimo, le carte! 

Andai alla finestra e, trovandomi al penultimo piano, avevo un'ottima vista della città. Notai che la Regina di Quadri era ancora al suo posto, ed era anche la carta più vicina a dove mi trovavo. Mi venne un'illuminazione.

Il mio Visto sarebbe scaduto quel giorno e anche quello di Chishiya e per quanto fossi sicura che entrambi ci stavamo cercando a vicenda, una cosa logica sarebbe stata quella di andare all'Arena più vicina e aspettarsi fuori. E con la Regina di Quadri come Game più vicino, nonché punto di forza del mio ragazzo, ero quasi certa che sarebbe andato lì. Ma certo!

Feci un veloce spuntino, poi presi lo zaino e andai in strada, incamminandomi verso la Regina di Quadri, con una nuova speranza che mi diede la carica.

Ben presto la mia camminata si trasformò in una corsa leggera; i pensieri si rincorrevano nella mia testa e iniziai a immaginare l'abbraccio infinito che avrei dato a Chishiya una volta che ci saremmo rivisti.

Il paesaggio scorreva davanti ai miei occhi come in un film e i miei piedi erano leggeri e agili, ogni volta che toccavano il terreno. Mi resi conto che la natura si stava lentamente riprendendo ciò che era suo: c'erano ciuffi d'erba che spuntavano tra le crepe dell'asfalto, rampicanti che avevano iniziato a rivestire gli edifici e molto muschio qua e là. Era come ritrovarsi in una scena di un film fantascientifico ambientato nel futuro. 

Quel pensiero, mi fece rendere conto brutalmente che il tempo che avevo trascorso a Borderland era molto di più di quanto pensassi. Non mi ero mai soffermata a pensarci in quanto era tutto un andare da una parte all'altra della città per trovare le Arene e rinnovare il Visto, poi c'era stata la Spiaggia, poi mi ero innamorata e quello aveva alterato ulteriormente la mia percezione del tempo. Per la prima volta, mi domandai se veramente sarei rimasta bloccata qui per sempre, se tutti eravamo bloccati qui...

Alzai lo sguardo e vidi la gigantesca carta della Regina di Quadri appesa al dirigibile, a pochi metri da me. Rallentai l'andatura fino a fermarmi. 

Presi la borraccia dallo zaino e bevvi un po' d'acqua, poi mi guardai intorno. Non c'era anima viva. 

Chishiya non c'era. E le spiegazioni erano due: o era già dentro all'Arena oppure, semplicemente, non era lì. 

Aspettai circa un'ora, ma lui non arrivò e a quel punto capii che forse avevo fatto male i miei conti. Forse era andato in un'altra Arena. 

Guardai indietro e mi accorsi che non lontano da dove mi trovavo c'era anche il Fante di Picche.

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