Più Dolce Della Vendetta.

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"Come si poteva dipendere completamente da una persona?"
"Come poteva un cuore non averne mai abbastanza di battere per quella persona?"
Daphne, prima di avvicinarsi a Regulus, credeva che una cosa così non fosse umanamente possibile.
Mentre Sirius...
Beh, lui le conosceva alla perfezione quelle sensazioni, ne veniva continuamente sopraffatto.
Ma quella sera: quando aveva deciso di imbucarsi alla festa nella sala comune dei Serpeverde, qualcosa di nuovo lo inghiottì.
Si trattava della gelosia, gelosia pura, che lo aveva accarezzato e spintonato nel suo profondo e lacerante buco nero.
Vedere la ragazza che amava baciare e toccare qualcun altro lo uccise, soprattutto perché quel qualcun altro era Regulus, suo fratello.
Come era accaduto? Quando? Per quanto ne sapesse lui, Daphne non gli aveva mai riservato niente di più di un cordiale saluto.
Quindi come erano potuti arrivare a tanto?
Sirius strinse i pugni, tentando di respingere quell'impeto di rabbia.
Aveva trasgredito le regole solo per passare la serata con lei e cosa ci aveva guadagnato?
Solo sofferenza.
Decise che non avrebbe continuato a guardare quell'orrendo spettacolo così, come era arrivato se ne andò via.

-Sir, cosa ci fai qui?-

La squillante voce di Andromeda lo fece voltare.

-Niente... Infatti sto andando via.-

Proseguì il suo cammino verso l'uscita di quell'odiosa e gelida sala comune, ma sua cugina lo fermò.

Proseguì il suo cammino verso l'uscita di quell'odiosa e gelida sala comune, ma sua cugina lo fermò

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-Non lo sapevo, nessuno lo sapeva.-

Gli occhi scuri della ragazza erano mortificati.

-Non capisco a cosa tu ti stia riferendo, cugina.-

Disse Sirius, sorridendo amaramente, ma il suo viso parlava chiaro.

-Invece lo sai bene. Sfogati Sir, per una volta non tenerti tutto dentro!-

Lui scosse la testa e si liberò dalla stretta ferrea di sua cugina.

-E cosa dovrei dirti? Che mi sento ridicolo ad aver creduto che lei fosse diversa? Simile a ME?-

Andromeda gli accarezzò dolcemente il viso.
Voleva bene a Sirius, ma ne voleva anche a Daphne e non se la sentiva di giudicarla per quello che aveva fatto.
Prima voleva sentire le sue spiegazioni.
Però da una parte si sentì tradita da lei: si consideravano sorelle, perché non le aveva mai detto niente su Regulus?

-Lei È diversa, ci tiene a te. Di questo non devi mai dubitarne.-

Sirius scosse la testa.

-Ma evidentemente tiene di più a mio fratello. Chi l'avrebbe mai detto, non trovi?-

Non si trattenne oltre e senza nemmeno salutare Andromeda, andò via.

Fa male, Black?

-Vieni con me.-

Regulus prese per mano Daphne e la condusse verso i corridoi che portavano al dormitorio.
Non riusciva proprio a togliersi quel ghigno soddisfatto dalla faccia.
Se fosse stato sobrio non avrebbe mai baciato Daphne davanti a tutta quella gente, perché la cosa che odiava di più erano i pettegolezzi; soprattutto quelli incentrati su di lui.
Ma quando si era accorto della presenza di Sirius, non era riuscito a resistere.
"Tutti devono sapere che sei mia." Aveva detto.
Ma con quel tutti in quel preciso momento, si riferiva a una sola persona.
Voleva ferirlo, voleva fargli provare il suo stesso dolore: quello che si prova nell'essere rimpiazzati.
E non c'era modo migliore di farlo, se non sottraendogli la persona a cui teneva di più al mondo.

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