-Ottimo lavoro ragazzi! Per oggi abbiamo finito!-
Urlò Regulus soddisfatto, mentre si avvicinava al suolo del campo da quidditch a cavallo della sua scopa.
Non gli piaceva avere tutte quelle matricole fra i piedi: ma era il capitano della squadra, oltre che il cercatore, e quindi era un suo compito sorbirsi la goffaggine di quei ragazzini del secondo anno.-Hey, Reg!-
Alle sue spalle risuonò la stridula voce di una ragazza e per il fastidio alzò gli occhi al cielo.
-Cosa vuoi ancora Alexa?-
Si voltò di scatto, ritrovandosela a pochi centimetri dal suo corpo, così la spinse leggermente, costringendola a indietreggiare.
-Non essere scortese! Volevo solo ringraziarti per aver allenato Tedros... Sai meglio di me quanto ci tiene ad entrare nella squadra.-
Regulus spostò lo sguardo sul dodicenne moro e riccioluto che andava via impugnando con fierezza il suo manico di scopa.
Era il figlio minore della famiglia Zabini.-Non devi ringraziarmi, non ti ho fatto un favore: sono il capitano ed è un mio dovere. Ora se non ti dispiace vorrei andare a cambiarmi.-
Le diede ancora le spalle, sperando che la smettesse di assillarlo.
-Aspetta!-
Lo afferrò per un braccio e lo obbligò a voltarsi ancora una volta.
-Mi chiedevo se stasera ti andasse di accompagnarmi a fare un giro a Hogsmeade...-
Regulus si liberò istantaneamente dalla sua presa, che seppure debole, gli parve simile ad una morsa.
-Senti Alexa, sarò diretto: mi stai disturbando, quindi lasciami in pace.-
La ragazza rimase sbigottita da quel trattamento così acido e l'espressione sul suo viso divenne cupa.
-Perché mi stai trattando così, Black? Ora che sei fidanzato con la mocciosetta non ti servo più?-
Regulus e Alexa erano stati insieme per ben due anni e all'apparenza risultavano essere una delle coppie più invidiate della scuola.
Ma ovviamente quell'unione non era stata dettata dai sentimenti (O almeno questo era sempre stato il punto di vista di Regulus.)
Alexa era dotata di una personalità forte, ambiziosa, scaltra e un po' troppo calcolatrice; tutte caratteristiche che Walburga Black considerava ottime qualità per l'eventuale futura consorte di suo figlio.
Il problema era che Regulus non cercava quello in una ragazza anzi, il suo obbiettivo era quello di sposare una donna il quanto più differente possibile da sua madre.Come ad esempio Daphne Rosier.
-A dir la verità sei sempre stata inutile.-
Alexa schiuse le labbra, rimanendo profondamente ferita da quelle parole e i piedi le si piantarono per terra.
Regulus accennò ad andarsene, ma poi le rivolse un'ultimo avvertimento.-E comunque... Non nominare Daphne e non rivolgerti mai più a lei in quel modo o te ne farò pentire.-
La sua fu l'ultima parola, dopo di che abbandonò finalmente il campo da Quidditch.
Dopo una bella doccia calda e rigenerante indossò la divisa scolastica pulita e si diresse nella sala comune dei Serpeverde, con l'obbiettivo di trovare Daphne e trascorrere del tempo con lei.-Ciao cugina, sai dov'è Daphne?-
Narcissa, che in quel momento era impegnata a leggere il fondo della tazzina da te di Lucius Malfoy, si voltò lentamente verso Regulus, squadrandolo da capo a piede con aria di superiorità.
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Black Stardust.
Fanfiction"Sei consapevole che ti rovinerò la vita?" Daphne annuì, guardandolo dritto negli occhi velati dall'oscurità. "Soffrirai e io non voglio." Ribattè lui, dandole le spalle per nascondere le lacrime. "L'amore è anche questo..." Sussurrò, afferrandogli...