Per Daphne ritornare ad Hogwarts era sempre stata una gioia, quasi un sollievo.
Nella scuola non era costantemente obbligata a dover osservare l'impeccabile etichetta, alla quale sua zia aveva dedicato anni d'insegnamento.
Non doveva impiegare due ore della sua giornata a suonare il pianoforte, altre tre a lezione di equitazione e ben cinque a mantenere fluente il suo lessico francese e tedesco.
A dirla tutta non era l'unica a non sopportare quel rigido programma, anche Bellatrix e Andromeda tendevano a ribellarsi a quell'educazione così antiquata.Tranne Narcissa.
Narcissa eseguiva diligentemente ogni compito che le veniva assegnato.
Suonava il pianoforte in maniera sublime, era forse la migliore cavallerizza della contea e possedeva un'ottima padronanza delle lingue straniere.
Ogni suo sforzo era guidato da un unico desiderio: riuscire a conquistare un giovane mago purosangue, di bell'aspetto e dal potente cognome.
Secondo i suoi piani si sarebbero sposati, avrebbero messo su famiglia e i suoi genitori sarebbero stati fieri di lei.
Molte volte, prima di addormentarsi, alle quattro ragazze piaceva fantasticare sui loro promettenti futuri e la bionda sembrava essere l'unica dalle idee chiare."Voglio diventare una strega potente, questo è sicuro. Ma c'è una cosa che desidero più di tutto, un bimbo o una bimba! Anzi a pensarci bene, se fosse maschio sarebbe meglio!"
Le ragazze scoppiavano a ridere, non comprendendo la voglia matta della piccola Cissy di diventare mamma, per giunta di un maschio.
-Daph, per Salazar! Ci degneresti un momento della tua sfuggente attenzione?-
La richiamò Bellatrix, sbattendo la mano contro la superficie di legno della scrivania.
Si erano ritrovate a condividere la stanza da letto anche a scuola, un personale favore da parte di Albus Silente nei confronti della famiglia Black.-Scusami Bella... Dicevi?-
La riccia sfilò la bacchetta dalla sua toga e la puntò verso il viso di sua cugina, con fare minaccioso.
-In sala grande faresti meglio a sederti con noi. Non vorrai mica deludere la tua cara zietta, facendoti vedere con quel traditore?!-
Ovviamente si riferiva a Sirius.
-Bella ha ragione, la gente comincerebbe a pensare male anche di te.-
Continuò Narcissa, dando corda a sua sorella maggiore, mentre Andromeda preferì non intervenire.
-Mi dispiace, ma non è un problema mio! Sapete perfettamente quanto voglio bene a Sirius.-
Daphne si alzò dal suo letto, con l'intenzione di uscire dalla camera, ma venne schiantata contro l'armadio da un incantesimo.
-Stupeficium!-
Esclamò Bellatrix, avvicinandosi a grandi passi al corpo di Daphne, accartocciato sul pavimento.
-Mi dispiace tanto cuginetta! Ma se non lo capisci con le buone, dovrò passare alle maniere cattive... E sai quanto mi entusiasma farlo.-
Daphne trovò la forza di sollevarsi in piedi solo per evitare che quella megera la vedesse scoppiare a piangere, poi spostò lo sguardo su Narcissa e Andromeda: visibilmente dispiaciute ma incapaci di contrastare la sorella maggiore.
Si dileguò all'istante e non appena varcò la soglia della sala comune dei Serpeverde, cominciò a correre in corridoio.
Non si curò nemmeno di capire la direzione intrapresa, avendo la vista annebbiata dalle lacrime.-E guarda dove metti i piedi!-
Singhiozzando inveì contro lo studente contro il quale si era appena scontrata, pur essendo in torto.
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Black Stardust.
Fanfic"Sei consapevole che ti rovinerò la vita?" Daphne annuì, guardandolo dritto negli occhi velati dall'oscurità. "Soffrirai e io non voglio." Ribattè lui, dandole le spalle per nascondere le lacrime. "L'amore è anche questo..." Sussurrò, afferrandogli...