-Si sta svegliando...-
Daphne emise un lamento, strizzò gli occhi a causa di una luce fastidiosa e si girò dall'altro lato.
Una mano si posò sulla sua spalla e la scosse.-Cugina? Che ci fai sul divano della sala comune?-
In risposta mugugnò qualcosa di incomprensibile e poi si sforzò di aprire gli occhi, ritrovandosi di fronte a lei Bellatrix e quasi metà casata.
-Io... io credo di essermi addormentata qui.-
Barty rise e le prese la mano, che era completamente sporca di inchiostro, così come un lembo della sua camicia da notte e uno dei cuscini.
-Accipicchia Daph, guarda come sei ridotta! Scommetto che stavi finendo qualche pergamena di storia della magia!-
Bellatrix scosse la testa in segno di disapprovazione.
-Devi smetterla di studiare così tanto. Non ti sono bastati tutti quei giorni trascorsi in infermeria?-
Daphne fece mente locale di quello che era successo la notte precedente: non stava affatto studiando.
-Hai ragione, scusatemi se vi ho fatto preoccupare...-
Tentò di rimettersi seduta e di alzarsi in piedi, ma le gambe non ressero il suo peso.
Sarebbe caduta se Barty non l'avesse afferrata.-Adesso ti riporto in camera tua e mi prometti che oggi te ne starai a riposo. D'accordo?-
Lei annuì non sapendo cosa dire, ma poi sgranò gli occhi neri e tentò di divincolarsi.
-Aspetta! Il mio libro! Dov'è finito il mio libro!?-
Del diario di Tom Riddle non vi era nemmeno l'ombra.
-Basta così! Barty sii gentile e portala a letto. Sigilla pure la porta con un incantesimo se dovesse essere necessario.-
Disse Bellatrix, mentre il ragazzo teneva fra le braccia Daphne e si dirigeva verso il dormitorio.
-Fammi scendere, Crouch! Devo andare subito da Regulus.-
Doveva vederlo, doveva dirgli tutto quello che aveva visto in quella specie di visione.
Voleva raccontare, voleva condividere tutto quel peso con qualcun altro.-Mi spiace piccola, ma il tuo principe è partito questa mattina all'alba. Questioni urgenti di famiglia, credo.-
Daphne corrucciò lo sguardo confusa.
-Aspetta, a me ha detto che sarebbe tornato a casa questo week-end, non oggi.-
Il ragazzo scosse le spalle e una volta arrivato davanti alla porta della stanza le permise di toccare di nuovo il pavimento.
-Sai meglio di me quanto i Black siano imprevedibili.-
Le voltò le spalle e cominciò ad allontanarsi, ma Daphne lo fermò.
-Barty! Per favore, non dire nulla a mio fratello. Io sto bene.-
Non voleva che Evan si preoccupasse ulteriormente, sapeva quanto fosse ipocondriaco.
-Terrò la bocca chiusa, Rosier! Ma non ti prometto che gli altri faranno lo stesso.-
Daphne annuì e si chiuse in camera.
Era preoccupata, quel diario le avrebbe potuto dare delle risposte, anzi aveva già cominciato a dargliele: svelandole dei dettagli su sua madre che nessuno le aveva mai rivelato.Streghe del sangue.
Da quando la sua famiglia era imparentata con quegli esseri? Da quando sua madre era uno di questi mostri?
Ciò significava che anche lei ed Evan in parte lo erano.
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Black Stardust.
Fanfiction"Sei consapevole che ti rovinerò la vita?" Daphne annuì, guardandolo dritto negli occhi velati dall'oscurità. "Soffrirai e io non voglio." Ribattè lui, dandole le spalle per nascondere le lacrime. "L'amore è anche questo..." Sussurrò, afferrandogli...