VII

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A volte si diventa diavoli
solo perché hanno
umiliato l'angelo che eri

Lilith


"Oddio" sussulto, "possibile che tu debba comparire sempre in questo modo?" Poso il mio sguardo sulla corvina, ora davanti a me.

"Hai scoperto qualcosa?".

Ah, quindi mi disturbi e rubi il mio tempo solo per le tue teorie assurde?.

Eh no carina, queste cose con me non funzionano.

"Oh ma per favore, smettila con queste cose assurde, le visioni non sempre sono legate alla realtà" lei accenna ad un sorrisetto beffardo e incrocia le braccia davanti a sé, "ho visto Goody".

Mi irrigidisco sul posto e deglutisco a vuoto.
Onestamente, questo non melo aspettavo.

Non rispondo.
E lei ne sembra quasi, soddisfatta.
Bastarda, ma come ho pensato che potesse aiutarmi?

Tatiana aveva ragione, non era la persona giusta da cui si potesse ottenere informazioni.
Anzi.
Non riuscivo neanche a guardarla, e i miei incubi sono tornati da quando l'ho conosciuta, per non parlare di quello strano disegno.

Fanculo la Nevermore.
Fanculo Mercoledì Addams.
Fanculo Rowen e il suo disegno.

Giro sui tacchi, come un automa, e la supero senza dire una parola.

Fisso il soffitto sdraiata sul letto, nessuna espressione in volto.
Goody.
Che sia una coincidenza?
No, non credo, qualcuno vuole farmi del male, e ci è riuscito, alla perfezione.

Mene devo andare da qui.
Ho troppo da perdere, perché nonostante ciò che ho e che sono, anche io ho i miei demoni, anzi, forse più di quanto qualcuno possa immaginare.

E dio, se vengono fuori queste cose, se viene fuori quello che ho fatto, sono finita.

Non so neanche se Tatiana mi vorrebbe ancora con se in quel caso, e come biasimarla?
Non ho ancora capito che cosa io provi esattamente per quella ragazzina con le trecce.
Forse il mio sguardo tende a posarsi su di lei per il semplice fatto che assomiglia in modo impressionante a Goody.
Mi fa stare bene, ma anche male allo stesso tempo.

Un sorriso amaro si dipinge sulle mie labbra e scatto seduta, chiudo gli occhi e respiro a fondo, per evitare insomma.
Quello.

A volte mi chiedo perché mi fu donato tutto questo, infondo, cosa avevo fatto io di così meritevole per ricevere questo potere?
Fra parentesi, che ancora non so bene come usare, per adesso, non ha fatto altro che procurarmi dolore, in tutti i sensi.

Mi ero sempre sentita terribilmente sola.

Mi alzo e guardo il mio riflesso allo specchio.
I miei occhi così azzurri, adesso sono rossi.
Mi sposto una ciocca ribelle dietro l'orecchio e una lacrima sfugge al mio controllo.
Scuoto la testa, come se potesse aiutarmi a liberarmi degli incubi che mi perseguitano da quella che sembra un'eternità.

In verità, all'eternità ci sono molto vicina.

Sento bussare alla porta e mi ricompongo.

In tutti i sensi.

Corro ad aprire.
Ma che diavolo, la vita mi vuole veramente male.

"Ancora tu?" Sputo velenosa, il mio tono sembra sorprenderla leggermente, ma il suo sguardo torna lo stesso in un nano secondo.
Si schiarisce la voce.

"Il simbolo che mi hai indicato" comincia, inclino la testa, invitandola a continuare.
Si schiarisce la voce.
"Ho scoperto".

E già qua, si intuisce dove andrà a parare il discorso, e la cosa non mi aggrada particolarmente.

Continuiamo.

"Ho scoperto che è la filigrana di una società segreta, i Belladonna".

Un'altro colpo basso, mi stai prendendo in giro Addams?

"Mh" lei sospira, irritata, "sai chi sono?" Domanda con il suo solito tono strafottente e accusatore.

Certo che la conosco, la ha fondata Goody! Ne ero pure membro.
Ma piccolo particolare, è stato 400 anni fa!
Vuoi sapere questo?

Mi schiarisco la voce, "ne ho sentito parlare ma non so molto" incrocia le braccia, "cosa hai sentito al riguardo?".
Problema: cosa rispondo?.
"Non ricordo un gran chè, ma so che non esiste più da un po'" dai, ci sta come risposta, socchiude gli occhi e io non mi sottraggo al suo sguardo, anche se con notevole difficoltà.
"Capisco, beh, dobbiamo capire cosa c'entra in tutto questo e da dove viene questo disegno, è strappato da un libro, l'ho visto in una visione, copertina spessa, rigida, di colore viola" descrive, deglutisco a vuoto.

Eclissati, Addams.

La interrompo, "ti stai sbagliando, non esiste nessuno dobbiamo, io ne resto fuori, ho già troppe cose a cui pensare" mi squadra dall'alto in basso, "illuminami".

Controllati Lilith.

Sospiro, esausta.
Mi sono stancata delle sue domande, magari quel disegno è soltanto un disegno, magari non siamo neanche noi quelle ragazze.
Chi lo sa, ma so che non posso preoccuparmi anche di questo.

"Non sono affari tuoi, si può sapere che cosa vuoi da me Mercoledì?!" Sbotto, i pugni stretti per trattenere la rabbia, la rabbia è la mia rovina.
Spalanca leggermente gli occhi, "fa'come vuoi, ma sappi che non sono una che si arrende facilmente".

Ora basta.

Ghigno e mi avvicino al suo orecchio, "neanche io" sussurro.
La vedo rabbrividire e sorrido velenosa.

Lo so, ne sono consapevole.
È sempre stato così, io godo nel vedere le persone soffrire, amo guardare il terrore nei loro occhi.

Mi piace, da morire.

Il mio lato perfido si ritira e le sorrido, "non è niente di personale, tranquilla Addams" le sbatto la porta in faccia.

Mi fiondo in bagno e sciacquo il viso con l'acqua gelida.
Con tutto il coraggio che mi rimane alzo piano lo sguardo, incrocio lo sguardo di me stessa, ho il mascara sbavato e i miei occhi sono tornati ad essere rossi.
Due volte in un solo giorno.
Brutto segno.

Scoppio a ridere, come una pazza.
Forse lo sono, anzi, sono pazza, completamente folle.

Esco e oltrepasso la grande vetrata.
Il cielo è sereno, la luna splende illuminandolo, le stelle ad incorniciare quel paesaggio di serenità.

Guardo in basso, mi volto chiudendo gli occhi, per poi lasciarmi cadere nel vuoto.

The new phoenix (Wednesday serie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora