XXI

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Fuori posto, è sempre stato,
il mio posto preferito

Lilith

Non sono mai stata molto brava a praticare la magia.
O meglio.
A controllare, la magia.
Ogni volta che ci provavo, le mie emozioni prendevano la meglio, così lasciavo sempre perdere, la maggior parte delle volte infatti, non ne valeva neanche la pena, a mio parere.
Però questa volta ho ritenuto necessario farlo, data la situazione.

Il cancello cigola, rabbrividisco ma cerco di concentrarmi, l'incantesimo deve durare per tutta la sera.

"Questa notte morirò" ignoro il commento di Tyler e seguo Mercoledì all'interno della villa.
"Non si apre, niente da fare" ci guardiamo, "non guardate me, la mia magia è già ai limiti del possibile" ribatto infastidita, possibile che non possano fare qualcosa senza il mio aiuto?
Fortunatamente Enid riesce nell'intento, abilità da lupi mannari, presumo.

Ci guardiamo intorno, tutto è avvolto dalla penombra, ma le nostre torce riescono ad illuminare il paesaggio in modo corretto.

Dopo un'intensa analisi Mercoledì decide di dividerci, loro di sopra, io e Tyler ci dividiamo il piano terra.

"Mercoledì! Questo devi proprio vederlo!" Sento esclamare da Enid, si, tutti i miei sensi sono sviluppati, compreso l'udito, così, infrangendo la regola, corro di sopra, facendo prendere un colpo ad entrambe.
Faccio sempre un certo effetto alle persone.

Spalanco gli occhi dallo stupore.
Una camera da letto?
Tutto è in ordine, sembra che qualcuno ci abbia appena dormito, la casa delle bambole, le lenzuola pulite, i fiori accanto alla scrivania, tutto perfetto.
Peccato che i Gaves siamo morti da più di venticinque anni.
Come è possibile?
"Oh e basta! La magia non c'entra con tutto questo!" Esclamo quando i loro occhi si posano su di me.
Alzo gli occhi al cielo.
Mercoledì prende in mano un carillon, è molto bello, e anche questo sembra essere nuovo, sopra, ci sono incise le iniziali della persona che cerchiamo: Lorel Gaves.
Bene, qualcosa abbiamo ottenuto, ma ancora troppe domande non hanno una risposta.

Mercoledì infila il carillon nello zainetto, e, prima che possa muovere un passo, un verso primordiale ci fa rabbrividire.
Un verso che conosciamo molto bene.
Il mostro.
Quel, mostro.
Il mostro che ha ucciso Rowen davanti ai nostri occhi e il mostro che terrorizza Jericho e la Nevermore da quasi tre mesi.
È qui.

Il rumore di passi si fa sempre più vicino, sparisco in un batter d'occhio e mi nascondo dietro ad una porta.
"O mio dio" sussurro guardando la schiena del mostro, devo agire in fretta, ma con discrezione.
"Ok" sospiro e, con tutta la magia che riesco ad incanalare, lo scaravento contro una parete, prima che possa aggredire me, Mercoledì o Enid.
In poco tempo è tutto finito, mi guardo in torno, ancora sotto shock e sfinita dalla quantità di magia utilizzata.

Oddio.
Tyler!

Esco dalla villa senza curarmi di Mercoledì e Enid, corro veloce alla ricerca di Tyler, sperando con tutta me stessa che non gli sia capitato niente.
Non so cosa farei se così fosse.

"Tyler, o mio dio" mi inginocchio davanti a lui e osservo la grande ferita che ha sul torace, "tranquillo, andrà tutto bene" Mercoledì e Enid accorrono sulla scena e mi guardano stralunate, "tieni, usa questa" ci voltiamo verso Xavier.
E lui da dove spunta?

"Lilith, va tutto bene?" Mi chiede, annuisco anche se non in modo convincente, "hai gli occhi rossi" sospiro e cerco di ritirare i miei poteri, "adesso?" Chiedo, "adesso vanno bene, ma cosa è successo?" Ci guardiamo, "telo spiegheremo più tardi".

"Grazie doc" mi mordo l'interno guancia per non ribattere, finisco di medicare la ferita e mi alzo in piedi.
Mi sento strana.

"Ah" sussurro con una mano alla tempia, mi fa molto male la testa.
Mercoledì sembra insospettirsi, ma prima che possa pormi qualsiasi domanda, lo sceriffo Galpin appare sulla soglia.

Ops.

"Ma che diavolo" alterna lo sguardo su ognuno di noi, confuso più che mai.
Beh, lo capisco perfettamente.
"E tu, cosa hai in faccia?" "Cosa?" Domando, "agli occhi, sono molto rossi, teli sei toccati?".

Ci mancava questa.

"Mi scusi Sceriffo, ma devo andare".

Prendo il mio violino e metto la pece sull' archetto, pronta a suonare, o bisogno di svagarmi un po'.
"Allora non sono l'unica che suona di notte".

Addams, vattene.
Possibile che ovunque io sia, ci sia anche lei?

"Cosa vuoi?" Rispondo monotona, "hai più visto Enid?" Il suo tono non è così strafottente, ne intimidatorio.

Si è drogata?

Alzo un sopracciglio, "no, non l'ho vista, perché melo chiedi?" la vedo esitare, così decido di lasciar correre.

"Mercoledì, ti senti bene?" Allungo una mano ma lei la respinge, "va tutto bene, Lilith, lasciami sola"
Come se la società fosse la normalità per te
"Ok, io torno in camera, buonanotte".

Mi sveglio e la luce del sole mi acceca.
Mannaggia a me che non ho chiuso le tende ieri sera.
Adesso mi sono svegliata nervosa, so già come finirà, la mia magia mi dirà"ciao Lilith stiamo un po' insieme?".
Cavolo.
Mi affaccio al balcone, la scritta sul prato della scuola mi ricorda chi sono, e cosa non vorrei essere.
Mi guardo le mani, assorta.

Le ragazze nel disegno, siete voi!

Adesso ne ho abbastanza.
Addams, ho bisogno di te.

The new phoenix (Wednesday serie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora