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Spensi la sveglia e mi buttai giù dal letto, mugolando.

Presi il cellulare, l'unico motivo per cui tiravo avanti, probabilmente senza di lui sarei morta.

Mi massaggiai le tempie e controllai i messaggi della mia migliore amica.

Da Stronza: OH DIO MAVIS.

Da Stronza: ABBiAMO BEVUTO TROPPO IERI SERA.

Da Stronza: Ah, e per la tua disperata situazione sentimentale, hai lasciato il tuo numero sul taxi.

A Stronza: Sul taxi? In che fottuto senso?

Da Stronza: L'hai scritto sul vetro con il dito, sai, la condensa.

A Stronza: Oh, figo.

Da Stronza: Tra dieci minuti sono sotto casa tua, muovi il culo. :)

Sbuffai e andai davanti all'armadio.

Dei jeans e una camicia sarebbero andati benissimo.

Cinque minuti dopo, ero pronta, truccata e vestita. Mi stavo infilando le scarpe quando mi arrivò il messaggio di Stephenie.

Da Stronza: Cambio di programma, scendi ora e non obbligarmi a venirti a prendere e a portarti a calci in culo fino a scuola.

A Stronza: Sto scendendo. :)

Da Stronza: Così ti voglio.

+

Arrivammo al parcheggio della scuola, che brulicava di auto e di studenti di tutti i tipi.

La decappottabile di Stephenie faceva il suo effetto, ma non potevo dire la stessa cosa dei miei amici, perciò nella scala sociale eravamo a metà strada tra gli sfigati e i popolari.

-Pronte per le ultime settimane di scuola?- Paul mi strinse in un abbraccio.

-Decisamente no.- feci una smorfia, infastidita. Strinsi il mio quaderno al petto e entrammo.

Il vento tra i capelli e i frappuccini li lasciavamo ai fighi, noi ci accontentavamo della nostra semplice entrata poco figa.
Ma ci stava bene così.

-Mavis ha scritto il suo numero sul vetro di un taxi!- urlò Stephenie. Volevo tappargli la bocca e picchiarla a sangue, ma mi limitai e fucilarla con lo sguardo.

-Ero ubriaca, okay?- alzai le mani, difendendomi e andando verso la mia classe. Paul e Jeff scoppiarono a ridere, guadagandosi il mio dito medio.

-Tieni in mano il cellulare, ho letteratura e ho bisogno di qualcuno con cui lamentarmi.- mi sorrise Stephenie e entrai in aula, sedendomi in fondo.

Cercai di seguire, ma era davvero troppo noioso e mi sarebbe venuta voglia di tagliare la gola a quello di fianco a me, che masticava la sua dannata gomma a bocca aperta.

Controllai l'ora e la notifica di un messaggio occupò lo schermo.

Da Numero sconosciuto: Hey, ragazza del taxi. :)

//È LA MIA PRIMA STORIA SCRITTA IN QUESTO MODO, QUINDI ANDATECI PIANO PLEASE.\\

Text; Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora