No, non andai a letto con Irwin.
No, non mi ubriacai, l'unica cosa che bevetti furono le due birre chiare.Era mezzanotte, così salutai Ash con due baci sulla guancia e ci scambiammo i numeri. Quel ragazzo era così gentile.
Riaccesi il telefono e in quel momento capì di essere davvero nella merda.
Da Stronzo: Ora la stronza sei tu, avevi detto che mi avresti scritto.
Da Stronzo: Mav, esiste una cosa chiamata coerenza, ma forse tu non la conosci.
Chiamai uno stupido taxi, alzando la mano e salendo sul veicolo giallo.
Che cosa potevo inventarmi?
Non gli avrei sicuramente scritto "hey, scusa ma ero in un pub con un ragazzo bellissimo e mi sono dimenticata di scriverti.", non potevo farlo.
A Ragazzo: Ho studiato fino ad adesso e sono appena uscita dalla doccia, scusami.
Da Ragazzo: Okay.
Da Ragazzo: Fatti una foto.
A Ragazzo: Che cazzo dici?
Da Ragazzo: Voglio una tua foto, come dimostrazione del fatto che sei appena uscita dalla doccia.
Sgranai gli occhi e pagai il tassista, uscendo e correndo in casa.
Fortunatamente i miei genitori stavano già dormendo, così feci scorrere l'acqua del lavandino e ci infilai sotto la testa, inzuppandomi i capelli.
-Cazzo.- mugolai quando il mio cranio andò a sbattere contro il filtro del lavandino.
Mi tolsi le scarpe e la maglia, abbandonai la borsa in un angolo e mi sfilai anche i jeans, prendendo un accappatoio e mettendomelo.
Aprì la fotocamera e mi scattai un selfie, facendo il labbruccio. Gliela inviai.
A Ragazzo: Ora mi credi?
Da Ragazzo: Dio, Mavis, sei così bella.
A Ragazzo: Smettila.
Da Ragazzo: Dico davvero, sei mozzafiato.
A Ragazzo: Ho sonno, vado a letto.
Da Ragazzo: Buonanotte piccola mia.
A Ragazzo: Non chiamarmi così.
Da Ragazzo: Buonanotte bellissima.
A Ragazzo: Fottiti.
A Ragazzo: Devi ancora dirmi come ti chiami.
Buttai i vestiti che avevo usato nel cesto dei capi sporchi, prendendo il pigiama e infilandomelo.
Mi sentivo in colpa per aver detto una bugia al ragazzo, ma beh, era una piccola bugia bianca, non aveva fatto male a nessuno.
Portai la borsa in camera e la riempì di libri per la scuola, per poi infilarmi sotto le coperte e guardare lo schermo luminoso del mio cellulare, aspettando la risposta.
Da Ragazzo: Mi chiamo Calum.
Mi addormentai, sorridente.
+
Da Calum: Buongiorno mia principessa.
Da Calum: Spero che ti diverta oggi.xx
Da Calum: Stavo pensando, un giorno di questi potremmo uscire....
Da Calum: No, dimentica quello che ho detto.
A Calum: Ciao Column. :-)
A Calum: E si, un giorno potremmo uscire.
Da Calum: Non mi chiamo Column!
A Calum: E io non mi chiamo principessa.
Da Calum: Okay, piccola.
A Calum: Okay, ora ho matematica. :-)
A Calum: Ci sentiamo dopo. :-)
Da Calum: A dopo, mia piccola principessa. :)
Bloccai il mio iPhone e seguì la lezione della vecchia, cercando di prendere qualche appunto.
Sospirai quando la campanella suonò, presi la mia borsa e mu dirisi verso il mio armadietto. Lo aprì e ci infilai dentro i libri che non mi servivano.
Sorrisi quando vidi Jeff in lontananza. Mi abbracciò e alzò le sopracciglia, trascinandomi vicino alla classe della mia ultima ora.
-Ora tu mi racconti chi hai incontrato al Wise Monkeys.- sorrisi e mi strinsi i libri al petto, ridendo.
-Ho bevuto una birra con Ashton e ci siamo scambiati i numeri.- sussurrai e mi morsi il labbro inferiore.
-Ashton? Intendi Ashton Irwin?- il mio amico sgranò gli occhi, alzando il tono di voce.
Annuì semplicemente e entrammo nella classe vuota.
-Cazzo, quello si che si può definire figo!- continuò ad esultare.
-Credo proprio che Ash sia etero, Jeff, mi spiace.- risi e alzò le spalle, avvicinadosi al banco su cui avevo sistemato le mie cose.
-Amica, nessuno rifiuta un pompino.- si mise una mano sul fianco, sorridendo e leccandosi le labbra.
-A me lui non interessa, lo trovo simpatico e nient'altro. Suona in una band, la batteria, se non sbaglio.- risi e cercai di fare mente locale su ciò che mi aveva detto la sera prima.
-Comunque, com'è andato l'appuntamento con Tom?- cambiai discorso.
-Alla grande, ci sto sessaggiando.- ridacchiò e aggrottai la fronte.
-Sesso che?- chiesi.
-Sessaggiando, Mavis, non puoi capire visto che non messaggi mai con nessuno!- fece schioccare la lingua sul palato, scocciato.
-Oh, si invece che messaggio con qualcuno!- mi lasciai sfuggire dalle labbra.
-Uh, e sentiamo, con chi?- sospirai e scossi la testa, guardando la classe riempirsi di stupidi ragazzini con gli ormoni a mille.
-Fatti i cazzi tuoi.- ridacchiai e la signorina Smith entrò in classe, salvandomi dal mio migliore amico.
-Jeffrey Williams, la prego di andarsene nella propria classe.- si schiarì la voce, guardandolo.
-Subito, signorina.- fece un cenno con il capo e si avviò verso la porta.
Poco prima di uscire, mi guardò e mi puntò il dito contro, socchiudendo gli occhi.
-Non è finita qui, Mav.-