Da Calum: Che cazzo ho fatto di male? Chi è Jenn? Chi ti ha detto che sono fidanzato? Non è vero! Non ho una ragazza da tipo, un anno, cazzo
Da Calum: NON SCOPO DA TIPO UN ANNO, MAVIS, e di certo non vado a puttane, quindi ciò che dico è vero.
A Calum: vuoi sapere una cosa?
A Calum: ti stupirà
A Calum: non me ne frega un cazzo
Da Calum: oh beh è okay
Da Calum: ero io quello a cui non importava un cazzo, okay
Da Calum: beh oggi ti ho visto molto affiatata con Ashton
Da Calum: goditelo
Da Calum: oh, ma l'hai già fatto in quel bagno della discoteca, vero?
Da Calum: penso che se non vi avesse interrotto Michael, te lo saresti scopato
A Calum: non ci provare
A Calum: non dirlo, per favore
Da Calum: stai zitta, puttana.
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-Giuro che gli sfondo il culo.- minacciò Jeff, lanciando il mio telefono sul materasso e alzandosi di scatto dal letto. Singhiozzai, strofinando il naso contro il fazzolettino consunto che avevo tra le mani. La porta si aprì di scatto, rivelando il viso magro e pallido di mio fratello.
-Evan!- mi lamentai, scuotendo la testa e avvertendolo che non era un buon momento per far irruzione nella mia stanza.
-Scusami, volevo solo avvisarti che la gente sta iniziando ad arrivare, sai, la mia festa.- grugnii in segno di disapprovazione, lanciandogli un cuscino decorativo e lanciando un urlo esasperato. Mamma e papà erano fuori per il weekend, così Evan ebbe la grandiosa idea di invitare gente a casa e dare una festa, sicuramente piena di alcol e diciassettenni eccitati.
-Vaffanculo!- alzai ancora la voce, sbuffando e affondando il viso nel cuscino. Evan richiuse la porta, spaventato e deluso. Jeff sbuffò e si massaggiò le tempie.
-Giuro che lo ucciderò con le mie mani, Mavis, è solo un coglione.- promise il mio migliore amico, e dopo una buona mezz'ora passata ad asciugarmi le lacrime e a reggere il piccolo catino in cui rigurgitavo tutto quello che non avevo mangiato, lui se ne andò, e io mi addormentai.
-Luke, no, smettila!- ridacchiai, togliendogli le mani dai miei fianchi e pregandolo di smetterla di solleticarmi. Un ragazzo dai capelli blu ci scrutò da lontano, ero sicura che fosse uno dei suoi amici, ma ero troppo ubriaca per curarmene. Tornai con lo sguardo su Luke, che fissava le mie labbra, mordendo le proprie e avvicinandosi sempre di più. Era dalla quinta elementare che avevo una cotta per lui, e finalmente lui si era accorto di me, e a quanto sembrava, voleva baciarmi. Presa dall'alcol nel mio corpo, gli presi il viso tra le mani e lo baciai, facendo scontrare il mio corpo al suo. Le sue mani finirono dietro le mie cosce, e in un attimo i miei tacchi si staccarono dal pavimento. Poi, il buio, interrotto da qualche gemito e un forte dolore alla pancia. Mi svegliai, girai la testa e Luke era steso di fianco a me, addormentato. La luce filtrava dalle tende, mi passai una mano tra i capelli e mi tirai a sedere, per poi muovere le gambe e cercare di scendere dal letto. Un forte mal di testa, le mie ginocchia cedettero e caddi, portandomi le mani sul ventre.
-No.- mormorai, e ben presto il mormorio si trasformò in un urlo di dolore e odio.
-Mavis! Mav! Smettila!- Brittany mi scosse la spalla, e solo in quel momento mi accorsi che stavo urlando.
-Ancora quegli incubi?- chiese, porgendo mi un bicchiere pieno d'acqua, che bevvi tutto.
-Si, ancora.- risposi, e lei si rialzò, sospirando e passeggiando per la camera. Mi sedetti, stropicciandomi gli occhi gonfi e cercando di non ascoltare la musica alta che proveniva dal piano di sotto. Evan, l'avrei ucciso.
-Mando su qualcuno, forse c'è Ashton.- disse e non mi diede neanche il tempo di rispondere, che si precipitò fuori dalla camera, lasciandomi sola ancora una volta. Mi alzai, e con fatica andai al bagno, alzando la tavoletta e vomitando ancora tutto il malessere che avevo dentro. Due mani raccolsero i miei capelli, e mi accarezzarono lentamente la fronte.
Mi girai, e sbiancai ancora di più, cercando di appoggiarmi contro il muro.
-Calum?-
