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Stephanie si lanciò sul mio letto, seguita da Paul e Jeff. Ridacchiai e posai lo zaino a terra.

-Allora, come va con il tuo ragazzo, bellezza?- ride la mia migliore amica, prendendosi gioco di me e del dolce nomignolo con cui Calum mi scriveva.

-Non è il mio ragazzo, cioè, non è una cosa esattamente ufficiale.- mormorai, ridendo e aprendo l'armadio. Io e Cal si, ci frequentavamo, eravamo fidanzati? Non lo sapevo, era così confuso. Ogni volta che Luke ci prendeva in giro nei corridoi, lui ci difendeva sempre e lo cacciava, ma non ci eravamo mai detto cose come "ti amo". Dei lamenti e borbottii uscirono dalle loro labbra.

-Stiamo facendo le cose con calma, non è una cosa così seria.- alzai le spalle e ridacchiai, scuotendo la testa e sedendomi sul letto.

Un ronzio mi distrasse, guardai il telefono sulla scrivania e mi rialzai di scatto, prendendolo. La mano di Jeff mi intralciò, ridacchiando.

-"Hey piccola, stasera passo da te, se ti va"- lesse il messaggio, ridendo e saltellando. Mi coprii il viso con le mani e scossi la testa, arrossendo. Sapevo che avrebbero passato la serata a prendermi in giro.

-Oh dio.- mormorai, in imbarazzo, mentre i miei migliori amici ridevano di me. Mi alzai e ripresi il telefono, guardandoli male e facendo una smorfia.

Mi affrettai a rispondere a Calum.

A Calum: ci sono i miei amici ugh

Da Calum: non è un problema per me se non lo è per te ;)

A Calum: Nah, è okay, se vuoi portare qualcosa, fai pure ;)

-

Sono sempre stata una di quelle ragazze a cui piace fare festa, a cui piace bere e divertirsi, perciò, quando provai a fumare, la cosa mi divertì parecchio, ed oramai era diventata una parte della mia routine farlo.

Stephenie tirò fuori il grinder, e iniziò a tritare la roba, canticchiando e appoggiandosi al mio letto. Paul mi passò la bottiglia di rum, ridacchiando e sistemandosi i capelli. La presi e feci un sorso, per poi controllare il telefono.

Da Calum: non ti spiace se viene anche una mia amica, vero?

A Calum: che amica???

Da Calum: quando arrivo ti spiego

Alzai le spalle, e dopo qualche altra sorsata di rum, e circa tre giri di shot, il campanello di casa mia suonò.

-Ohoh, è arrivato il fidanzato della nostra Mavis.- rise la ragazza, leccando la piccola strisciolina adesiva della cartina.

-Fottiti.- sorrisi e mi alzai, scendendo le scale e andando ad aprire.

Per favore per favore sotterratemi. Calum era appoggiato alla colonna del mio porticato, ridacchiava con una ragazza dai capelli rossi, poi spostò lo sguardo verso di me e sorrise.

-Ciao bellezza.- allungò le mani verso di me e lo abbracciai, circondandogli il collo con le braccia. Affondai il viso nel suo collo e inspirai. Porca puttana, il suo bagnoschiuma doveva essere stato prodotto in paradiso.

-Allora, lei è Kristine, spero non ti spiaccia se l'ho portata, ma siamo amici dall'asilo e siamo scappati da casa di Luke insieme.- ridacchiò e fece un cenno verso di lei. Mi presentai e sorrisi, sembrava simpatica e adoravo il vestito grigio che indossava.

Salimmo in camera e Stephanie aveva già acceso e stava fumando tranquillamente, appoggiata allo schienale del mio letto.

-E tu sei il famoso Calum! Mavis ti aspettava con ansia.- rise lei, scrutandolo. Presi il cuscino e mi sedetti vicino a lei, scuotendo la testa e lanciandoglielo. Il ragazzo ridacchiò e mi guardò arrossire.

-Testa di cazzo, non è vero, stai zitta.- sussurrai, pizzicandogli il braccio. Rise e alzò le spalle. Calum si sfilò la giacca di pelle e solo allora notai la maglia verde militare che gli fasciava perfettamente il torace. Controllo Mavis, almeno fino a fine serata.

Fu la serata più lunga della mia fottuta vita.

Text; Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora