-28-

868 55 4
                                    

Da Calum: PiCCoLAaa
Da Calum: HEY STASERA VIENI A DORMIRE DA ME
A Calum: si ma non ti agitare ragazzino
Da Calum: okay okay piccola ma ricordati di portarti il pigiama
Da Calum: altrimenti ti toccherà dormire senza ;)
A Calum: tranquillo non dimenticherò nulla
Da Calum: antipatica :((
A Calum: ;)

Indossai il mio vestito blu a fiori, il corpetto lasciava scoperto una buona parte del mio seno, ma se non mi fossi truccata sarebbe risultato elegante e per niente volgare, così lisciai le balze della gonna e infilai le mie converse bianche, prendendo la borsa e scendendo in cucina. Mia madre si abbassò gli occhiali sul naso e mi scrutò, aggrottando leggermente la fronte. Mantieni la calma.

-Tesoro, quel vestito non è un po' troppo scollato?- aggrottai leggermente la fronte e alzai le spalle, scuotendo la testa.

-Mh, no, non lo è.- constatai, uscendo e sbattendo la porta di casa. Presi il telefono e canticchiai, stringendo contro il corpo la mia borsa.

A Calum: hey cal, sto arrivando

Da Calum: dove sei piccola?

A Calum: sto camminando

Da Calum: uhm okay

A Calum: dieci minuti e arrivo

Da Calum: sei sul bus?

A Calum: no sono a piedi

Da Calum: perché? non potevi prendere il bus?

A Calum: avevo voglia di camminare

Da Calum: ma ero più tranquillo se prendevi il bus.

A Calum: la prossima volta

Da Calum: aw piccola hai detto che ci sarà una prossima volta

Da Calum: aw ;)

A Calum: aprimi la porta, cal :)

Ci sono esattamente 2 fermate dopo la mia prima che il mio ragazzo salga sull'autobus. Per questo la mattina, non aspetto altro che quella fermata, in cui so che nel giro di pochi secondi, suo profumo di vaniglia, che imparai a riconoscere come casa, mi entrasse nelle narici. Anche per questo motivo quel giorno scelsi di andarci a piedi, giusto per arrossirmi un po' sulle guance e non somigliare ad un lenzuolo.
Appena davanti alla porta d'entrata bianca, un piccolo zerbino marrone su cui era stampato, in un elegante corsivo "famiglia Hood". Sorrisi e rialzai lo sguardo dopo un secondo, ritrovandomi davanti Luke con in mano un bicchiere rosso.

-Oh, Calum, é arrivata Mavis!- urlò, sbuffando e facendo un vago gesto con le mani, per poi allontanarsi. Al suo posto, il mio ragazzo corse e si sistemò il colletto della camicia verde militare.

-Hey, bellezza.- mi prese la mano e mi tirò a sé, abbracciandomi e baciandomi una guancia. Sentii le sue labbra scendere velocemente verso il mio collo e ridacchiai.

-Come stai?- mi chiese, guardandomi e sfoggiando un sorriso degno dei miei film mentali più assurdi.

-Tutto bene, tu?- risposi, accarezzandogli il petto e guardandolo mentre richiudeva la porta dietro di noi.

-Mhmh, sei magnifica stasera.- annuii e continuò a fissarmi.

-Anche tu mi piaci.- lo complimentai, scompigliandogli leggermente i capelli.

-Onorato.- ridacchiò e fece una sorta di inchino. Dopodiché, abbassò lo sguardo sulle mie labbra, riavvicinandosi e schiudendo leggermente la bocca. Portai la mia mano contro la sua guancia e sorrisi.

-Quindi, qual'è il programma di stasera, oltre che ubriacarsi?- una voce roca e che in quel momento mi sembrò fastidiosa, ci interruppe. Il ragazzo, che quel giorno sfoggiava un ciuffo schiacciato contro la fronte azzurro cielo, ci sorrise.

-Beh, Michael, sarebbe gentile da parte tua lasciarmi un po' da solo con Mavis.- suggerii il corvino, ridacchiando e squadrando il suo amico.

-Ma Mckenna si è già addormentata.- mugolò lui, lamentandosi e alzando gli occhi al cielo. Detto ciò, se ne andò borbottando e maledicendoci.

-Mckenna? La sua ragazza? Ha un nome davver- per la seconda volta, venni interrotta da un'altra voce, altrettanto fastidiosa, come quella di Luke.

-Davvero orribile, si sa.- alzò il biondo le spalle, Calum scosse la testa e mi lasciò un bacio sulla fronte, stringendomi. Aveva capito che in sua presenza, mi sentivo abbastanza a disagio.

-Voi e le vostre stupide relazioni, state lontani da me.- anche lui borbottò qualcosa che non capii, ma lasciai stare e mi guardai le punte bianche delle mie converse, sospirando.

-É solo ubriaco e triste, l'ultima da un po' di giorni, sono abbastanza preoccupato.- mi informò, sospirando affranto.

-Beh, sarà solo un momento così, capitano a tutti, persino a lui.- alzai le spalle, accarezzandogli una guancia. Cal aveva un grande cuore, sapeva quanto il suo migliore amico fosse un totale stronzo, ma nonostante ciò riusciva sempre a perdonare le sue cazzate, riusciva a trovare del buono nel suo cuore arido e pallido come la sua pelle.

-Mhmh, spero.- concluse lui.

Tre ore dopo, la casa si riempì di gente, riconobbi alcune facce, frequentavano alcuni miei corsi o li avevo visti in giro per la scuola. Eravamo seduti in cerchio, partendo da Luke, alla sua destra c'era un ragazzo che si presentò con il nome di Charlie, di fianco Avalon, Ashton, io e Cal, due ragazze di cui non conoscevo il nome e Michael.
Calum si tamburellò le dita sulle gambe e si guardò intorno, sorridendo.

-Luke.- lo richiamò, facendolo sussultare leggermente e distogliendolo dall'ammirare il suo bicchiere pieno del superalcolico trasparente.

-Obbligo.- mormorò stanco in risposta, guardandosi intorno.

-Bacia la persona che trovi più bella in questa stanza.- e in quel momento realizzai che Calum sapeva che cosa aveva Luke, sapeva tutto ciò che gli passava per la testa, ma gli voleva bene e l'avrebbe appoggiato sempre.

E senza dire un'altra parola, Luke si alzò e baciò Charlie.

//Whoops, scusate il ritardo. Commenti?\\

Text; Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora