Capitolo 10

393 17 0
                                    

Doveva essere mattino abbastanza presto perché quello che sentì non era il furore di una vera e propria battaglia, quanto i rantoli di una sua fine.

Raggiunsi l’entrata della mia tenda; non avevo intenzione di scappare ma solo di capire cosa stava succedendo. Eyal però non doveva averla vista così. Era di guardia e non appena mi vide spuntargli dietro la spalla cercò in tutti i modi di rispingermi dentro la tenda affinché non assistessi a quanto stava accadendo.

Non volevo farmi ammazzare in una rivolta quindi non feci troppa resistenza, ma appena voltai la testa sentì urlare tra la folla “Principessa!”
Mi girai di scatto per capire chi avesse parlato e iniziai a notare che tra i rivoltosi c’erano i soldati che ero riuscita a far scappare tempo prima. Stavano venendo schiacciati tutti, l’esercito del Capo era troppo forte.

Vidi che stavano portando quel ragazzo che aveva urlato, tirandolo per un braccio, dritto davanti al Capo. Sapevo che gli avrebbe fatto del male, così, non curante più della mia incolumità, iniziai a lottare con tutte le mie forze contro le braccia di Eyal che continuava a cercare di tenermi nella tenda.
In fondo era un uomo, quindi una ginocchiata ben assestata mi liberò dal suo controllo.

Iniziai a correre a perdifiato, scansando tutti gli uomini che avevo davanti, per cercare di raggiungere la folla che si era formata attorno al mio soldato.
Non appena riuscì ad intravederlo, a pochi metri da me, mi sentì sollevare in aria da delle braccia molto più forti delle mie. A quanto pare la ginocchiata che avevo dato ad Eyal non aveva sortito tutto l’effetto che avevo sperato. Cominciai allora a scalciare e urlare “FERMATEVI, FERMI”

Vedevo il mio povero soldato al centro di questo cerchio infernale, dietro di lui un uomo a cui, a quanto pare, era stato affibbiato il ruolo di boia e davanti a lui il Capo, con faccia seria.
Cominciai allora a rivolgermi a lui, sapevo che era l’unico che poteva fare qualcosa.
“Fermati, avevi promesso che non gli avresti fatto del male. Avevi giurato che sarebbero stati salvi!”

Al sentire quelle parole si voltò di scatto verso di me. Il suo sguardo non era più calmo e dolce, ma pieno di rabbia.
“Non osare rigirare le mie parole contro di me. Io ho rispettato la mia parte dell’accordo. È già uscito una volta di qui, con le sue gambe. Non è colpa mia se ha deciso di tornare”

Iniziò ad avvicinarsi a me. Io per qualche strano motivo avevo smesso di divincolarmi e ora ero come pietrificata. 

-Inizio a capire come mai tutti abbiano tanta paura di lui-

“Non avrai seriamente pensato che questa guerra si sarebbe conclusa solamente perché tu ti sei consegnata a me?! Il fatto che tu sia qui non implica che io abbia smesso di attaccare gli altri tuoi eserciti.
Sai, principessa, credo che tu non abbia studiato bene, non è con la compassione che si ottiene ciò che si vuole, ma con la paura”

Detto questo fece cenno al boia che in un’istante tagliò di netto le mani del mio povero soldato.
Cercai di soffocare un urlo ma non serviva certo un indovino per leggere la faccia che avevo in quel momento. Terrore, paura, tristezza.

“Che lui sia d’esempio. Porta un messaggio ai tuoi compagni degli altri accampamenti. Digli che, se solo ci riprovano non perderanno solo le mani, hai capito?!” disse avvicinandosi al soldato che non poteva far altro che piangere e urlare di dolore.

Fui riportata di peso nella mia tenda dove riuscì solo a raggiungere il letto prima che le mie gambe cedessero. 

-Come poteva quell’uomo che mi aveva trattata nel complesso così bene fare una cosa tanto mostruosa. E come io avevo potuto non far nulla per impedirlo-

Il senso di colpa si stava innestando sempre più dentro di me quando il Capo ed Eyal entrarono di prepotenza nella mia tenda.
Io non avevo la forza di alzarmi, di fronteggiarlo, non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi. Avevo anche il timore lui potesse scorgere delle lacrime, il che mi avrebbe fatto apparire come ancora più debole e indifesa di quanto già non sembrassi.

“Mi dispiace” iniziò lui

-Forse aveva dovuto mantenere una linea dura di fronte ai suoi uomini, ma in realtà non voleva farlo. Giusto?-

“Ma se l’è cercata!” 

-Ecco svanire ogni speranza-

“So cosa stai pensando, ormai ho iniziato ad inquadrarti. Stai pensando che è tutta colpa tua” 

-Come faceva a saperlo? Ero davvero diventata così trasparente ai suoi occhi? Poteva davvero leggermi con tanta facilità?-

“Non farlo. Non è colpa tua. Tu li avevi avvisati di non tornare, sono loro che non ti hanno dato retta. Non è colpa mia o tua se gli eserciti sono composti da stupidi!”

“Da stupidi e da mostri!” dico alzando lo sguardo dritto sui suoi occhi, chiaramente intendendo lui e i suoi uomini. Non so da dove arrivi tutto questo coraggio che ho deciso di mostrargli e so che forse me ne pentirò, ma in questo momento la mia voce è l’unica arma che ho e non ho intenzione di tenerla per me.

La punizione non si fa attendere. Dopo aver detto quelle parole la mia testa viene girata violentemente di scatto e un bruciore inizia ad assalire la mia guancia sinistra. Se non fosse stata attaccata al collo certamente avrei perso la testa.
“Cos’hai detto del capo, puttana?!”

Pensavo che il Capo mi avrebbe dato il resto, o avrebbe ordinato ad Eyal di farlo. Invece la sua risposta mi stupì
“Non osare mai più, MAI PIU’ torcerle un solo capello. SONO STATO CHIARO?! Ho già tagliato una mano di oggi, non mi va di tagliare anche una testa”

“S-si c-capo, ho-ho capi-ito”

“E adesso fuori di qui!”

Rimanemmo soli. Lui in piedi rivolto ancora verso l’uscita della tenda dalla quale era appena passato il suo compare e io ancora con la testa girata, avevo paura di sentire ancora più dolore se solo mi fossi mossa.

“Mi spiace…”

“Ma me la sono cercata?!” conclusi io con fare ironico e con una voce appena udibile. Ormai ero un fiume in piena e non avevo intenzione di fermarmi.

Lui rimase in silenzio, forse quest’ultima affermazione l’aveva stupito, nessuno doveva mai avergli risposto a tono. Beh, mi spiace caro mio, i tempi cambiano!

Due cuori sotto scaccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora