Capitolo 27

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Raggiunsi la sala da pranzo, dovevo mangiare qualcosa prima di mettermi al lavoro. Jon era già seduto a tavola, anche se sapevo che non doveva essere arrivato da molto.

"Buongiorno Hel, dormito bene?" chiese mia sorella ingenuamente.

-Veramente non ho dormito granché sorellina, sono stata presa da altre attività
Non potevo certo risponderle in questo modo, soprattutto non davanti a nostro padre.

"Si, benissimo, grazie. Tu invece Lay?" cercai di deviare la conversazione altrove.

"Molto bene!" Rispose lei. Potei vedere un sorrisetto formarsi sotto il naso del mio spasimante, speravo solo che gli altri non lo notassero.
Purtroppo era troppo lontano per dargli un calcio da sotto il tavolo senza farsi notare.

Nonostante i cambiamenti che erano avvenuti dal suo arrivo, durante i pasti non aveva mai cambiato la sua posizione. Era sempre all'estremità del tavolo opposta a mio padre. Io e mia sorella invece siamo sempre state sin da bambine io alla destra e lei alla sinistra del re. Non ricordo dove sedesse nostra madre, non ricordo quasi più nulla di lei…

Mentre mangiavo la mia colazione mi persi a fissare il piatto e iniziai a giocare con le briciole cadute. Lo facevo spesso, la mia mente viaggia troppo veloce… mentre faccio una cosa penso già a quella successiva e in quel momento stavo pensando alla prossima battaglia. 
Prima spostai tutte le briciole in alto, poi le misi in formazione. Immaginai che ci fossero delle truppe nemiche di lato, così mossi le mie truppe per difendersi dall'attacco. 

"Dunque, tesoro" disse mio padre, notando forse il mio gioco "parlami un po' di questa tua strategia per vincere la guerra"

"Veramente non è mia. Io e Jon ci abbiamo lavorato insieme" e gli raccontai tutte le nostre mosse con le rispettive logiche risposte del nostro nemico.

"Senza una carta sottomano è più complesso capire il tutto. Sarebbe meglio parlarne nella sala del trono" disse Jon, infine, notando probabilmente la difficoltà di mio padre nel seguire il mio discorso.

Ci spostammo quindi nell'altra sala e ripetemmo le stesse cose, questa volta spostando i pezzi della scacchiera davanti agli occhi stupiti di mio padre.
"Quindi voi avete sviluppato tutto questo semplicemente dopo aver ricevuto quel messaggio? In pochi minuti?"

Senza pensarci un istante io e Jon accennammo un sì. Divisi eravamo bravi, ma insieme eravamo inarrestabili. 

"Ora capisco perché la guerra tra noi" disse mio padre indicando Jon "è durata così a lungo. Mia figlia si è trovata un vero avversario, lo devo ammettere…"

-Avversario non è il termine che avrei usato-

"...È raro trovare qualcuno che ti capisce, un compagno con il tuo stesso modo di pensare!"

-Ecco, compagno mi piace già di più!-
-Ok Hel, diglielo. Chiediglielo. Fa qualcosa insomma, questo è il momento giusto!-

"Vostra Maestà!"

-O forse no…-

Un cavaliere ci raggiunse in tutta fretta, portava notizie dal fronte, il nostro nemico si era mosso e noi dovevamo fare altrettanto. 
In fretta e furia io e Jon scrivemmo gli ordini per i nostri rispettivi eserciti e glieli consegnammo. Sapevamo entrambi però che il modo migliore per combattere una guerra era dando ordini sul posto.

"Padre, dobbiamo andare, ne va delle sorti di questa guerra!" 
Lui prima cercò conferma nello sguardo di mia sorella, poi in quello di Jon e infine tornò sul mio "Fai attenzione, d'accordo?!"

Gli diedi un bacio sulla guancia e poi andai a prepararmi, non potevo certo andare al fronte vestita in quel modo. 
Mentre uscivo dalla stanza del trono sentii mio padre dire a Jon "Fai in modo che non le accada niente!" 

"Non si preoccupi, la proteggerò a costo della mia vita!"

"Lo so!"

Due cuori sotto scaccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora