Luke's point of view.
"Eccoti!" Mi urlò Calum non appena mi vide attraversare il cancello della scuola. "Ti ho chiamato almeno una decina di volte! Dov'eri finito?" Disse di fretta, senza nemmeno prendere ossigeno tra le parole. Infatti, divenne rosso in faccia.
Il maori mi venne in contro facendo passi tutt'altro che corti, seguito da Ashton che non aveva ancora avuto la possibilità di aprire bocca.
"Ehi calmati." Gli poggiai le mani sul petto come per cercare, invano, di rallentarne i suoi movimenti troppo veloci. "La campanella non é ancora suonata, non sono in ritardo."
Non me lo aspettai per niente, ma in quel momento Calum arrossì. Calum. Cioè Calum, quello che tra noi tre sembrava quello più virile. Sentendosi troppo in imbarazzo per la scenata che aveva appena fatto, indietreggiò e si mise sullo stesso piano di Ashton che nel frattempo se la ridacchiava sotto i baffi.
"Comunque io non ho ricevuto nessuna chiamata." Ripresi la conversazione.
"Come no?" Rispose sorpreso il maori, che si stava surriscaldando di nuovo. Nel frattempo Ashton aveva smesso di ridere e teneva una mano sulla sua spalla.
"Nes-su-na chia-ma-ta." Scandii bene le parole, dividendole anche in siallabe.
Il moro schiaffeggiò via la mano di Ashton, allontanandosi da lui e si avvicinò di nuovo a me. Senza neanche chiedere, neanche nella maniera più volgare possibile - e forse, ma dico forse, avrei preferito che fosse stato così - , mi strappò il cellulare dalle mani.
"Hey-" Cercai di protestare.
"Sta' zitto." Disse Calum duro. Persino Ashton si spaventò, e piano piano si allontanò il più possibile da quel vulcano pronto ad eruttare rabbia e frustrazione, e si avvicinò a me. Lo fece talmente silenziosamente che nemmeno io me ne accorsi; me ne accorsi solamente quando sentii la sua mano sulla mia spalla. "Giuro che se trovo che hai tipo ventordici chiamate da parte mia, ti faccio mangiare il telefono."
La sua arroganza mi fece pensare a una persona e, quella persona era il ragazzo dai capelli blu. Quel pensiero a sua volta mi fece pensare che forse io stavo pensando troppo e che pensare era qualcosa che non si riesce a smettere di fare neanche se non ci si pensa. No, non mi fece pensare a quello. Mi fece pensare che forse quel ragazzo aveva qualcosa a fare con quella storia.
"Sono esattamente le 7.59." Disse Ashton di fianco a me, che cominciava ad agitarsi. Non era mai arrivato in ritardo in classe ed ero sicuro che non avrebbe voluto iniziare a farlo. Nemmeno io e Calum entravamo spesso in ritardo, visto che ci trovavamo davanti a scuola con almeno un quarto d'ora d'anticipo.
Calum non disse nulla. Solo, alzò leeennttaaaameeeentee la testa e gelò con lo sguardo Ashton, che scappò e si inserì nella folla di studenti che si stava dirigendo nella propria classe.
"Per caso hai cancellato il mio numero dal tuo cellulare?"
Ridacchiai. "Ma come ti vengono in mente queste cazzate?" Mi tappai la bocca con la mano, Calum si stava innervosendo e quando Calum si innervosiva non era esattamente una bella cosa.
"Controlliamo subito." Io annuii ma senza parole, solo con un gesto della testa. "Eccomi."
"Visto? Perché devi essere sempre così precipit-"
"Aspetta un secondo." Anche se in realtà non stava dicendo a me di aspettare, perché io stavo già aspettando. Stavo aspettando che la finisse di dire cavolate e che mi desse il telefono. Fu lui ad aspettare un secondo, come per metabolizzare quello che stava guardando con occhi spalancati. "Questo non é il mio numero."
'É andato, l'abbiamo perso'. Pensai.
"Ah ma é ovvio. Non c'é scritto Calum sul nome del contatto, c'é scritto...Call me, ovvero chiamami." Distolse lo sguardo dal mio cellulare, alzando un sopracciglio verso di me. "Chi cazzo é questo?"
E subito dopo che le sue parole finirono nell'aria, insieme al suono della campanella che segnalava l'inizio delle lezioni, il ragazzo di fronte a me girò lo schermo del mio cellulare verso di me.
Quello che vidi mi fece ridere ma mi fece preoccupare allo stesso tempo, anche se in realtà rimasi immobile e basta.
Il nome del contatto era Call me. 'Call' come nome e 'me' come cognome. Ma la cosa che mi colpì di più era la foto del contatto.
Aveva una faccia buffa, una derp face simile a quelle che faceva solitamente Ashton quando era particolarmente felice. Aveva il viso praticamente attaccato alla telecamera ma si intravedevano i suoi capelli blu.
Guardai un ultima volta Calum negli occhi, prima di prendere il telefono e scappare il più velocemente possibile per dirigermi nell'aula di chimica. Fortunatamente quel giorno non avevamo lezione insieme perché non avevo proprio voglia di dargli alcuna spiegazione.
Non che io a tutto quello ne avessi davvero una.
Spazio me:
Mi credete se vi dico che mi sto tipo addormentando? Questo capitolo lo avevo già scritto tipo una settimana (sì lo so, avrei potuto fare di meglio) ma ho voluto comunque controllare che non ci fosse scritta qualche minchiata grammaticale.Capitemi se trovate qualche errore, non riesco a tenere gli occhi aperti scusatemi. AHAHAH
Ma questo Ashton così timido?
Ah! Una precisazione prima che me ne vada a dormire da qualche parte: Ashton, Luke e Calum in questa storia hanno tutti la stessa età. E beh, per quanto riguarda Michael lo scopriremo. ;)
