Dannazione, me l'ero fatta scappare, di nuovo.
Avevo fatto qualcosa di male?
Mi ero avvicinato troppo?
L'avevo spaventata?Da quando la vidi la prima volta mi capitava di pensarla, di rivedere i suoi lineamenti, il suo corpo, i suoi occhi... quelli restarono incisi nella mia mente, e la cosa mi innervosiva.
Dopo che se ne andò tornai alla base, ormai l'alba era passata e il clan si sarebbe svegliato di lì a poco.
Scesi dal mio Ikran e sobbalzai dallo spavento: mio padre era dietro di me."dove diavolo sei andato, cosa ti è passato per la testa, andartene così mentre tutti dormono e senza avvertire nessuno è pericoloso, soprattutto in una situazione come quella in cui siamo!" disse mio padre con tono duro
"ha ragione signore, mi dispiace" mi limitai a dire con lo sguardi rivolto verso il basso, la giornata era già partita col piede sbagliato e non avevo intenzione di peggiorare le cose.
"spero tu abbia una giustificazione per ciò che hai appena fatto"
"avevo bisogno di schiarirmi le idee così sono andato a vedere l'alba"
"tutto qui? Perché l'alba è finita da molto..." disse sospettoso, non volevo dirgli di Astrea, sapevo che la stava cercando da giorni
"ok ok mi arrendo" dissi alzando le mani innervosito:
"ho rivisto Astrea"Mio padre rimase sorpreso sentendo le mie parole, ci mise qualche secondo prima di chiedermi cosa avessi fatto.
"quando sono atterrato su una delle montagne ho notato in lontananza una figura, così mi sono avvicinato e l'ho vista, dopo poco si è accorta di me ed è scappata, così l'ho seguita fin quando non si è addentrata nella foresta e mi sono dovuto fermare perdendola di vista" dissi tutto d'un fiato tralasciando i dettagli:
"sai, ancora non mi hai dato l'autorizzazione per uscire dal confine senza permesso" dissi in modo sarcastico."sai dirmi verso quale direzione è andata?"
"nella foresta dal lato opposto della baracca"
Dallo scontro in cui abbiamo scoperto che Quaritch era ancora vivo mio padre non si dava pace nel cercarla, quell'uomo lo aveva sempre voluto morto ed era sicuramente tornato per rovinarci la vita; scoprire perchè Astrea lo conosceva era determinante per costruire una pista nel caso.
"voglio venire con te" dissi
"non se ne parla, sai bene che oltre il confine è pericoloso, potrebbero esserci degli umani o peggio"
"almeno sai com'è fatta?"
"... stai zitto e seguimi" disse sbuffando, mentre io soddisfatto salii sopra il mio Ikran.
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Durante il volo mio padre non disse nemmeno una parola, sembrava pensieroso"papà, è successo qualcosa? Ti vedo pensieroso"
"no niente, è solo sto pensando a un modo con cui dire a tua madre una cosa"
"ovvero?"
"non sono cose che in questo momento ti riguardano" disse diretto
"tornando al discorso di Astrea, hai per caso notato se è mai stata in compagnia di qualcuno?"
"No, era sola"
"sapresti descrivermela?"
"aveva una carnagione più chiara, dei capelli lunghi e due occhi diversi tra di loro, uno era giallo e uno era viola, mentre il suo corpo era come quello di un Omaticaya"
"una sangue misto, non si vedeva un sangue misto da secoli"
"che vuol dire?"
"significa che ha i geni di due razze differenti tra loro, è quasi impossibile vederne uno; un tempo le relazioni tra due Na'vi di razza diversa era considerato un peccato verso la grande madre ed era severamente vietato, ad oggi non è così ma per molti rimane comunque innaturale"
Mi spiegò mio padre, lo ascoltai con molta attenzione.
"ok, adesso ti chiedo di essere il più prudente possibile e soprattutto di tenere gli occhi aperti perché entreremo nella foresta, conto su di te per trovarla" disse serio
"va bene signore".
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Era tutto il giorno che la cercavamo, eppure di lei non cenerà traccia, avevano addirittura perlustrato tutta la foresta tornando più volte dal lato in cui era scappata.Cercai di non dare spazio alle mie emozioni, ma era inevitabile che la situazione mi facesse innervosire, era come se avessi fallito di nuovo.
Il sole stava calando, era la quarta volta che ci trovavamo nello stesso punto e mio padre sembrava esausto
"è meglio tornare alla base, di lei non c'è traccia" disse mio padre demoralizzato
"d'ho un'ultima occhiata veloce e arrivo"
Non trovai nulla così mi incamminai verso mio padre ancora più frustrato di prima finché sopra un tronco vidi un oggetto dai colori vivaci che attirò la mia attenzione:
Era una collana con una piccola conchiglia dai riflessi arcobaleno che mi sembrò familiare,
Cercai di ricordare dove l'avessi già vista, ci misi poco a ricordare che era proprio di Astrea."papà!" urlai ma non mi sentì
Ripensandoci dire a mio padre della collana non avrebbe fatto molta differenza, così la presi e non gli dissi nulla.
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MIPA TÌREYTI| Neteyam
FanfictionAstrea Void è una Na'vi diversa dagli altri: nel suo sangue scorreva il dna del padre Tanay Void, del popolo degli omatikaya, e della madre Omeway, dei metkayina. Il nome le venne dato dalla madre: "Astrea" deriva dalla dea vergine dell'innocenza e...