UN COLPO AL CUORE

CAPITOLO 7

CAPITOLO 7

La notte per Harper era passata in bianco.
Di prima mattina prese un caffè e con il suo calesse si diresse nella proprietà dei Lee. Gli ultimi sospettati dovevano ancora essere interrogati e fino a quel momento il caso non sembrava seguire alcun filo logico.
Ad accoglierla, come il giorno precedente fu Julia che la guardò con gli occhi stremati dal pianto.
Fu condotta nel salotto dove tutti erano riuniti. Quel giorno la pioggia batteva sui vetri, così decise di condurre gli ultimi interrogatori nella sala da pranzo.
Il primo fu William, il maggiordomo di casa Lee.
Venne fatto accomodare su una sontuosa poltrona di velluto ricamato. In religioso silenzio attese che la detective parlasse.
-Vorrei sapere da voi, signor William cosa stavate facendo la sera del ricevimento- iniziò Harper.
-Come tutti i maggiordomi che si rispettino ero a servire gli ospiti- rispose stizzito l’anziano.
-Stavo portando il rinfresco quando ho udito un tonfo sordo provenire dal salotto,sono accorso e ho visto la signora Scarlett in terra con il signor Lee torreggiante su di lei- ricordò William.
Davidson aveva assunto un’espressione pensosa, come se stesse cercando di vedere oltre il maggiordomo che sedeva di fronte a lei, come se cercasse di vedere nei pensieri di William e di fargli ricordare ogni minimo particolare di ciò che era accaduto quella sera.
-Signorina Harper?- la chiamò l’uomo strappandola dai suoi pensieri -Le bastano queste informazioni?- domandò lui con una nota di irritazione nella voce.
-Dovrei tornare al mio lavoro- aggiunse seccato.
-Vorrei sapere anche cosa avete fatto dopo questo avvenimento- continuò lei come se il dipendente non avesse fiatato.
Visibilmente irritato lui le rispose -Ho dovuto sistemare tutto, in seguito mi sono ritirato nei miei alloggi- disse.
-E avete udito dei rumori sospetti? Magari provenienti dalla stanza del signor Lee- lo interrogò.
-No signorina, e adesso dovrei proprio andare- disse e si alzò.