CAPITOLO 6
Il signor Lee comparve oltre la porta finestra e si accomodò accanto a Davidson, torreggiandola con la sua imponenza.
-Buongiorno Signor Lee- cominciò lei.
-Buongiorno- rispose cordialmente lui con un sorriso che non fu ricambiato.
-Sedetevi, prego- lo invitò Harper.
-Vorrei iniziare con alcune consuete domande- lo informò.
-Sono a vostra disposizione, signorina- confermò lui.
-Dov’eravate ieri notte?- volle sapere Harper.
-Ero a godermi la festa come tutti gli altri-
-Mi è stato riferito che avete avuto un’incomprensione con vostro zio, è corretto?- lo interrogò la detective.
-Sì, è così- confessò il ragazzo.
-E dopo lo avete persuaso a ritirarsi, sì?-
-Esattamente-
-Poi cosa avete fatto?-
Il giovane assunse un’espressione grave.
-Mi state accusando di aver ucciso mio zio David?- l’aggredì Thomas alzando il tono della voce.
-No- rispose fiaccamente Davidson.
-Non ho detto questo- concluse.
-Ma l’avete pensato- rispose adirato il ragazzo.
Detto questo il giovane si alzò rumorosamente dalla sedia e si diresse a grandi passi verso la portafinestra che lo avrebbe condotto al caldo salotto illuminato.
Harper sospirò e tornò verso la casa, tra i boschi, da cui quella mattina era partita per raggiungere il posto in cui si trovava.
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UN COLPO AL CUORE
Misterio / SuspensoLondra 1800. Una festa che si trasforma in una tragedia. Un delitto che sembra non trovare risposta. Una giovane detective che si prepara ad affrontare il caso più complicato di tutta la sua carriera.