CAPITOLO 8

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CAPITOLO 8

Fuori diluviava.
Il vento soffiava forte contro le imposte e la pioggia batteva contro i vetri.
-Dovreste fermarvi qui per la notte, signorina Davidson- propose una delle tante inservienti.
-Solo nel caso questo non vi rechi troppo disturbo- acconsentì la donna.
-Non vi dovete preoccupare per questo, vado subito a preparare la camera degli ospiti- la rassicurò la cameriera.
Harper approfittò dell'occasione per ispezionare al meglio il luogo dell'omicidio.
Tra tutti gli interrogati nessuno possedeva un vero alibi che confermasse la loro innocenza.
Un rumore improvviso la destò dai suoi pensieri.
Con agilità salì le scale  e arrivó al piano di sopra.
Solo la porta dello studio la divideva dalla fonte di quel suono.
Lentamente la aprì e si ritrovó faccia a faccia con il Signor Lee.
-Thomas, vedo che vi dilettate nel farmi pensare che c'entriate qualcosa con questi omicidi- lo sfidò lei con tono diffidente.
-Vi...vi...Sbagliate- rispose balbuziente.
-Allora ditemi il perché della vostra presenza- lo rimbeccò lei.
-Beh…ecco…poco tempo fa ho prestato una penna a mio zio e vorrei riaverla, per me é molto importante- le disse.
-La riavrete, ma per ora è meglio che lei esca subito- gli ordinò Harper e lui,obbediente, seguì il comando.
Davidson rimase sola.
Nel trambusto si era scordata di Walker.
Con la pioggia gli sarebbe stato impossibile raggiungere casa Lee.
Così la ragazza scese di sotto e si diresse verso il telefono.
Arrivata davanti al pesante apparecchio, sollevò la cornetta e chiese al centralino di chiamare il signor John Walker.
-Pronto Walker? Ho bisogno di sapere del foglio che abbiamo trovato sul luogo del delitto- iniziò lei.
-Certo, subito- e dopo una pausa ad effetto, continuò -Sono riuscito a decifrare le scritte attraverso un metodo non molto conosciuto e…- lei non lo lasciò proseguire.
-Arrivi al punto, Walker- disse con evidente irritazione.
-Si ecco, posso dirle che non era nulla di rassicurante: una minaccia di morte. Questo può essere ricollegato al cuore che abbiamo trovato nel camino- terminò soddisfatto.
-Grazie Walker- tagliò corto lei.
Dopo poco tornò in salotto.
Il buio era calato sulla proprietà, ma lo scrosciare della pioggia non era ancora terminato.
Ad un certo punto della serata, mentre Harper era immersa nella lettura del suo quotidiano di cronaca nera preferito, un improvviso rumore squarciò la quiete che la circondava.
Davidson alzò di scatto la testa e si accorse che quel rumore proveniva dalla cucina.
Con agilità si alzò dalla poltrona e andò a controllare.
Si fermò sulla soglia e da uno spiraglio poté intravedere, illuminati da una luce soffusa, il signor Lee e una donna dal vestito color porpora, al di fuori del cono di luce, irriconoscibile.
Stavano discutendo animatamente e un candelabro giaceva rovesciato sul pavimento.

UN COLPO AL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora