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Il suono della campanella di questo secondo giorno ne sancisce la fine.
Insieme ad Ilaria ci incamminiamo a passo spedito verso la stazione dei pullman.
"Si può sapere cosa ti succede? Sei spesso assorta... Non sarà per il nuovo professore?"
mi sento colta in fallo, ma cerco di minimizzare la cosa
" Ma no figurati, mi mette solo un po' di soggezione, con tutta probabilità è perché non lo conosco ed ho l'impressione che voglia sempre mettermi alla prova"
Ilaria arriccia le labbra come a valutare le mie parole
" Può essere, anche io ho notato questa cosa, ma forse vuole solo verificare la fama che ti precede"
E scoppia a ridere.
"Già sarà come dici tu..."
E tra me e me penso che non è solo quello, o magari sono io a sbagliare, ma c'è sicuramente qualcosa che non riesco ancora a spiegarmi.

Oggi è venerdì e non mi va di restare in casa tutto il giorno a studiare, quindi mi accordo con Ilaria per trovarci nel tardo pomeriggio in centro, per due passi e magari una birra in compagnia, sicuramente troveremo anche gli altri ragazzi.

Vestita con un paio di jeans aderenti, una camicetta verde e con le mie immancabili sneakers bianche mi dirigo a piedi verso l'appuntamento con Ilaria. La trovo già seduta ad aspettarmi su di una panchina in piazza Bra, insieme a Giacomo un nostro compagno.
" Ciao Adele"
" Ciao ragazzi"
" Ho incontrato Giacomo poco fa e gli ho chiesto se gli andava una birretta in compagnia"
" Hai fatto bene Ilaria, così nel caso fossimo troppo 'sfatte' ci riaccompagna lui a casa..."
Giacomo scoppia a ridere
"Credo che sarà più facile il contrario "
Giacomo è un bellissimo ragazzo alto, moro, occhi azzurri e soprattutto simpatico, unico difetto è la sua poca voglia a scuola, ma non si può essere perfetti.
Ho sempre avuto un debole per lui negli ultimi quattro anni, ma lui non si è mai accorto della cosa o perlomeno questo e quello che ho sempre pensato.
Arriviamo camminando e scherzando in piazza Erbe, decidiamo di entrare in un bar per accomodarci al bancone e fare un aperitivo.
Giacomo si accomoda in mezzo a me e Ilaria, dopo qualche giro è già abbastanza alticcio tanto da attirarmi tra le sue braccia.
Cerco di fare resistenza, con ogni probabilità non è nemmeno troppo cosciente che è la sottoscritta che sta cercando di baciare.
Ma non ho bisogno di insistere ulteriormente nei tentativi per farlo desistere, perché un braccio si intromette tra noi due.
Con lo sguardo salgo dal braccio, al suo proprietario e mi ritrovo ad incrociare quegli occhi, mi esce solo una parola
"Prof io..."
Mi si avvicina all'orecchio e sottovoce mi dice:
"Dimmi Adele....pensi di essere come le principesse che devono essere sempre salvate?"
Penso di non aver compreso in pieno quello che sta succedendo e le sue parole arrivano al mio orecchio come una frustata, lasciandomi di stucco.
Non riesco a dire nulla e nel frattempo Giacomo è appoggiato al bancone del bar fin troppo ubriaco tant'è che nemmeno lui si è reso conto di chi lo ha Distolto dal suo intento.
Torno a guardare il prof che si è posizionato tra me e Giacomo come una sorta di barriera.
Non riesco però a trattenere le mie parole
" Mi scusi prof, ma io non credo di essere una principessa e tanto meno credo fosse necessario il suo intervento da principe azzurro"
Marco porta il suo sguardo ad incontrare il mio e vi noto una sorta di disappunto alle mie parole
" Quindi devo dedurre che a differenza dell'immagine che dai a scuola, così algida ed intoccabile, sempre perfetta, in realtà ti piace essere trattata da donna di facili costumi?"
So per certo che la mia faccia sta per prendere fuoco
" Non credo sia un problema del quale lei si debba preoccupare. Piuttosto vorrei sapere perché da due giorni che ci conosciamo, lei vuole continuamente mettermi in difficoltà?"
Non ha ancora abbassato lo sguardo e io mi sento sempre più in soggezione
" In difficoltà dici? Perché ti chiamo alla lavagna? Lo faccio perché sei la più brava per sentito dire, perché mi diverte mettere alla prova le persone che hanno le capacità per eccellere "
"Solo per questo...?"
Non dovevo dirlo, l'ho pensato e invece mi è uscito direttamente.
Lo vedo sorridere voltandosi verso il bar e togliendo la sua attenzione da me
" Vediamo cosa vuoi che ti dica ragazzina? Che sei speciale?"
Ok ora potrei anche prendere fuoco per l'imbarazzo, abbasso gli occhi e dico:
" No, no io non intendevo questo..."
Mi guarda sorridendo, per poi alzare una mano ad incontrare con le nocche delle delle dita il mio mento, per farlo alzare
"Allora cosa intendevi....?"
Com'è possibile che mi sia cacciata in questa situazione?
Le parole mi muoiono in bocca
"Niente, non intendevo niente"
"Bene, ora se vuoi, potrei accompagnarti a casa, sai ho a cuore il benessere delle mie studentesse"
"In realtà la ringrazio, ma sono qui con Ilaria e vorrei andare a casa con lei più tardi, e inoltre dobbiamo riaccompagnare anche Giacomo "
" Ok trova la tua amica, vi accompagno io"
"Non è necessario mi creda"
" Insisto e non mi muovo di qui"
recupero Ilaria e senza tante spiegazioni le dico che il professore insiste per portarci a casa viste le condizioni di Giacomo.

Rimango solo io in macchina con il professore, dopo aver riaccompagnato gli altri. Sono pietrificata e spero che questa situazione possa finire quanto prima.
" Se vuole posso scendere qui anche io, casa mia non è distante non ho paura di tornare a casa da sola"
Non mi guarda, ma fa ripartire la macchina
" Non se ne parla, dimmi dove devo andare"
Segue le mie indicazioni e una volta davanti a casa, si gira verso di me e mi bacia sulla guancia, sono avvolta dal suo profumo che respiro profondamente.
" Buonanotte Adele"
Si sporge per aprire la portiera ed ho completamente il suo peso addosso, non riesco a respirare e devo togliermi da questa situazione. Scendo dalla macchina e lo guardo per l'ultima volta per poi salire in casa.

AdeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora