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Guardo l'orologio e sono ormai le tre passate, ma di Giacomo nemmeno l'ombra.
Mi chiedo se sia stato uno stupido scherzo, ma i miei pensieri vengono interrotti da un fischio che giunge alle mie spalle e che accompagna il suo arrivo. Nonostante io lo abbia sempre trovato un bellissimo ragazzo, sento che non siamo sulla stessa lunghezza d'onda come se avessi la certezza che lui non potrà mai darmi ciò che cerco.
Io voglio il brivido della scoperta, voglio essere soggiogata dal piacere e dal volere di un uomo, ed inevitabile il mio pensiero va a Marco.
Sento che non voglio scoprire ciò che mi manca con un ragazzo della mia età, ma posso perlomeno provarci.
Sono talmente persa nelle mie riflessioni che non mi accorgo del fatto che Giacomo è fermo a fissarmi in attesa di un mio cenno.
Lo guardo e arrossisco dicendogli
"Scusa...."
Mi sorride
" A volte vorrei proprio essere nella tua testa per capire ciò che ti assorbe così tanto...."
Cerco di sviare il discorso
" Nulla di che, stavo ripensando alle cose di scuola...."
Soppesa le mie parole e non mi rendo conto di avergli fornito io stessa un argomento interessante fino a quando non mi dice
" Qualcosa inerente il compito o il professore?"
Vorrei sprofondare, credo che la domanda abbia portato la mia faccia ad essere di un rosso acceso anche se non ne ho la certezza
" Ma no figurati....cosa ti viene in mente...."
Il suo viso tradisce una certa diffidenza verso ciò che ho appena detto
" Sicura Adele? Vedo come ti guarda il professore di matematica....e poi dimmi che non c'entra niente l'abbigliamento di stamattina...."
Devo dire che contro ogni probabilità Giacomo è un attento osservatore, ora però devo cercare di sviare il discorso, ho come l'impressione che l'uscita di oggi abbia il solo scopo di mettermi in difficoltà
"Tu sei fuori....secondo te mi piacciono i vecchi? E poi non ho capito cosa c'è di così sconvolgente in una minigonna....se crea tutto questo scalpore vedrò di non turbare più i tuoi sonni!"
Scoppia a ridere e si avvicina tirando con la mano una ciocca dei miei capelli
" Figurati per me puoi metterla tutte le volte che vuoi o anche no....ma resta il fatto che secondo me il professore ha un debole per te, altrimenti non si spiega l'incazzatura di stamattina....forse avrebbe voluto essere lui al mio posto...dietro al tuo culo"
Non resisto e cerco di mollargli un ceffone che viene intercettato dalla mano di Giacomo, il quale coglie l'occasione per attirarmi verso di se, portandomi a sbattere contro il suo petto. Le nostre bocche sono vicine, posso sentire il suo respiro sfiorare le mie labbra,
i nostri occhi si guardano e per un attimo penso che non ho niente da perdere.
Mi alzo in punta di piedi e lo bacio.
Giacomo non è impreparato, probabilmente era ciò che voleva, cerco di lasciarmi andare e sento la sua lingua forzarmi per entrare, lo lascio fare, ma non vengo travolta dalla voglia di avere di più è come se fossi una spettatrice e non la diretta protagonista di questo bacio. Mi stringe di più premendo una mano nei mie capelli, mi manca letteralmente il fiato e non per il piacere e mi rendo conto che non sto facendo la cosa giusta per me. Cerco di staccarmi mentre Giacomo è già preso bene dalla situazione alla quale ho dato inizio io volontariamente, solo perché volevo provare.
Mi guarda e io gli dico cercando di portare il discorso verso altri lidi
"Ti va un giro in centro?"
Soppesa le mie parole e fa spallucce, come risentito della mia decisione di staccarmi da lui.
Ci incamminiamo e non diciamo una sola parola, mi sento a disagio sia per il fatto di aver iniziato una cosa che sono sicura non avrà nessun seguito, sia perché ora non so come fare a far ritornare le cose a posto.
Poi ad un certo punto, dopo un lungo silenzio, esplode:
" Cos'è mi pensi non all'altezza dei tuoi standard? Sono troppo inesperto? Credi che non sia in grado di darti ciò che potrebbe farti il tuo professore?"
Lo guardo e sono veramente atterrita dalle sue parole, ma non posso darlo a vedere e tanto meno dare credito al suo pensiero
" Che cazzo stai dicendo? Cosa c'entra il professore? Io volevo solo darti un bacio non erano in programmi ulteriori pensieri in merito a ciò che puoi o meno farmi....e poi scusa chi ti dice che io sia disponibile?"
" Che tu non sia disponibile con me mi è più che chiaro....forse non è chiaro a te ciò che vuoi..."
" Io non voglio niente Giacomo come te le devo dire...."
" Tu non vuoi niente e devo credere che dopo anni che ti piaccio improvvisamente hai perso tutto l'interesse senza nessun motivo? O forse il motivo lo sappiamo entrambi qual'è..."
Lascia in sospeso la frase come se io dovessi aiutarlo a completarla
" Pensa quello che vuoi, non devo certo giustificarmi con te e tanto meno devo darti una spiegazione. Vuoi sapere se ho un debole per il professore? Non sono cazzo tuoi! E se ora vuoi scusarmi me ne torno a casa...."
Detto questo faccio per tornare sui miei passi, ma lui mi prende al volo e mi trascina in un vicolo, schiacciandomi contro il muro. Siamo faccia a faccia, non ho paura
" Lasciami Giacomo!"
gli dico, ma le sue mani arpionano le mie portandole sopra la testa, mi guarda sogghignando e mi dice a un centimetro dalla mia bocca fissandomi negli occhi
" Dimmi Adele.... il tuo professore ti prende in piedi contro il muro come fanno i cani?"
e scoppia a ridere.
Cerco di divincolarmi, ma non riesco, allora gli urlo in faccia
" Lasciami immediatamente testa di cazzo!"
" E se invece io scendessi a prendere ciò che tu non vuoi darmi?"
Alzo il ginocchio cercando di colpirlo, ma il mio colpo non va a segno, per il semplice fatto che Giacomo viene spinto via di peso dall'arrivo di qualcuno.

AdeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora