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Sono davanti al suo palazzo e potrei liberamente decidere di non entrare, affrontando poi le dovute conseguenze.
Per un attimo valuto l'opzione e poi mi decido a pigiare il campanello dell'appartamento, che viene un attimo dopo seguito dal suono metallico dell'apertura del portone d'ingresso.
Salgo le scale con la sensazione che le mie gambe non vogliano collaborare.
Spingo la porta dell'appartamento che è già in parte scostata in attesa del mio arrivo.
Appena dentro sento la sua voce investirmi
" Adele chiudi la porta e vieni"
Faccio come dice per poi percorrere il corridoio che porta alla cucina.
Lo trovo seduto al tavolo ed i suoi occhi si puntano immediatamente su di me al mio ingresso.
"Ti ho detto che i nostri incontri sarebbero stati una volta a settimana, tutto questo è il risultato del tuo comportamento di oggi in classe. Siediti!"
Faccio come dice.
Mi porge un foglio con un esercizio che riprende ciò che è stato spiegato in classe stamattina, ovviamente io non ricordo nulla.
" Bene, ora dovrai svolgere l'esercizio e poi parleremo del resto..."
Tiro verso di me il compito e lo guardo, tutti quei numeri sono lì a fissarmi e io non so nemmeno da che parte iniziare.
Alzo gli occhi e sbuffando gli dico
" Non so da che parte cominciare, d'altronde come ha detto lei, stamattina non sono stata attenta e questo è il risultato"
Si alza e dopo aver aperto la sua borsa estrae la bacchetta in metallo, che aveva avuto il potere di ricordarmi cosa provavo da piccola.
Ho un brivido, mi guarda e mi dice
"Alzati"
Faccio come richiesto e mi porto davanti a lui
" Stenditi sul tavolo a pancia in giù "
Seriamente vuole punirmi come si faceva con i bambini? Gli rispondo piccata
" No, non ci penso nemmeno"
Mi prende per un braccio e girandomi verso il tavolo mi obbliga a piegare la schiena, mi tiene giù la testa con la mano e mi dice
"Non pensare nemmeno per un momento di poter scegliere quando io ti dico ciò che devi fare...ora stai ferma"
Cerco di divincolarmi, ma poi mi rendo conto che un po' ho la curiosità di sapere dove vuole andare a parare. Lo sento tirarmi giù i leggins con l'intimo e passarmi la mano libera sulle natiche. Chiudo d'istinto le gambe e lui mi dice
" Non contrarre i muscoli non ti
conviene "
Faccio come dice e pochi secondi dopo la mia carne percepisce la prima sferzata, cerco di alzare la testa, ma non ci riesco.
Il dolore si irradia velocemente, ma altrettanto velocemente la sua mano passa a massaggiare le mie membra. Un altro colpo e un altro ancora e poi lo sento appoggiare la bacchetta per scendere dietro di me ad ammirare ciò che ha fatto.
Lentamente infila una mano in mezzo alle mie gambe e raggiunge ciò che stava cercando.
Di colpo infila due dita, tanto sa già che non ci saranno difficoltà, infatti trova conferma dall'ingresso reso oltremodo facile per il semplice fatto che sono bagnata.
"Vedo che ti piace il dolore, lo capisco dal tuo corpo. Non so perché, ma la prima volta che ti ho visto ti immaginavo già così, come sei ora...e sapevo che nonostante il tuo modo così pacato c'era qualcosa di più da scoprire"
Mi dice questo mentre continua il suo lavoro con le dita, sospiro e spingo indietro il bacino come a volere di più e lui si ferma
" È troppo presto Adele per quello che il tuo corpo sta chiedendo,ci sono altre cose da imparare prima"
Sfila le dita e lo sento appoggiare la bocca in mezzo alle mie gambe per poi salire e scendere leccandomi con la lingua.
Un gemito di piacere esce dalle mie labbra.
Si sposta con la lingua più in alto fino ad incontrare il mio accesso piu nascosto, ho un brivido e di scatto cerco di togliermi, ma mi tiene ferma
" Ferma, se non vuoi che ti faccia male"
Rispondo piccata
" No!"
"Adele ti ho detto di stare ferma. Voglio solo provare una cosa. Tu stai ferma e io prometto che non ti farò alcun  male"
Cerco di rilassarmi, la cosa mi risulta più facile per il semplice fatto che ricomincia a passare la lingua in mezzo alle mie natiche.
Ciò che sembrava fastidioso poco fa, si trasforma in una piacevole scoperta, tanto che una volta ottenuta la mia arrendevolezza lo sento spingere un dito contro il mio orifizio, continuando a lubrificare con la saliva.
Riesce ad abbattere la mia resistenza e il dito entra, trattengo il respiro e sento un un leggero fastidio, che poco dopo cambia con un inizio di piacere, quando sento le sue dita raggiungere il mio clitoride.
I suoi movimenti si fanno sempre più veloci e per accompagnarli spingo indietro il bacino.
Si ferma estraendo con delicatezza il dito e mi fa alzare e voltare verso di lui.
Sono piuttosto contrariata e lo guardo delusa.
Si avvicina e mi bacia per poi dirmi
" Non guardarmi così.....non ho ancora finito te lo assicuro..."
Mi fa sedere e spinge la mia schiena a contatto con il tavolo. Sono completamente ed oscenamente nuda, trattengo il fiato e lo guardo mentre si trova di fronte a me, bellissimo e concentrato su ciò che vuole fare.
Lo vedo abbassarsi e finalmente la sua bocca trova le mie carni ad aspettarlo bramose.
Lentamente la sua lingua si fa spazio e succhia il mio clitoride, inarco la schiena e lui ne approfitta per infilare due dita dentro di me e una terza la sento scendere verso il mio sedere. Sono talmente eccitata che quando il suo dito forza il mio orifizio per entrare non ho nessuna paura e spingo il bacino cercando le sue dita.
Vedo i suoi occhi sorridere mentre mi guarda e con abilità inizia ad entrare ed uscire da entrambi i miei orifizi e la sua bocca non mi abbandona mai.
Tutto ciò non mi permette più di ragionare e quando sento l'orgasmo arrivare non mi trattengo ed urlo arpionando con le mani il tavolo.
Lo sento alzarsi, ed io sono ancora esposta al suo sguardo completamente nuda, bagnata e sciolta come neve al sole dall'esplosione di piacere che è appena avvenuta dentro di me.
Lo vedo compiaciuto e guardandomi si porta le dita alla bocca per succhiarle.
I miei occhi seguono il percorso di quelle dita nella sua bocca e ne sono incantata
" Brava Adele, vedi che se mi ascolti posso farti provare nuovi piaceri...."
Cerco di alzarmi e di sistemarmi, alquanto in imbarazzo, per quello che mi ha appena fatto. In realtà per ciò che io gli ho permesso di fare senza tanti problemi.
" Se la lezione è finita io vorrei andare..."
Mi guarda e si avvicina, mi trascina verso di se per far incontrare le nostre labbra. Il mio odore arriva prepotente mentre la sua lingua entra nella mia bocca ed è sempre più esigente, sento distintamente la sua erezione premere contro la mia pancia, senza dire nulla mi inginocchio di fronte a lui.
Non voglio sempre e solo prendere, voglio che anche lui goda.
Mi guarda e io apro la bocca dicendogli
" Insegnami..."
Lo vedo aprire le labbra e sospirare, per poi slacciarsi i pantaloni ed abbassarli.
La sua erezione svetta già pronta.
Sono spaventata dalle dimensioni e ho un attimo di paura, ma non ho il tempo di pensare perché la sua mano mi spinge la testa e mi porta con la mano ad incontrare la sua asta
"Apri"
Faccio come dice, e lo accolgo.
È caldo e liscio e il suo sapore mi pervade le narici.
Sento la sua mano tirarmi per i capelli, in modo da accompagnare il movimento, mentre con l'altra mano tiene il suo membro fermo.
Inizio a leccarlo per poi riprenderlo in bocca e farlo uscire.
Dai suoi gemiti so che tutto ciò è di suo gradimento e mi eccito al pensiero di essere in grado di far godere un uomo.
Lo sento premere di più sulla mia nuca per accompagnarmi, fino a quando il suo urlo non mi anticipa l'arrivo del suo sperma nella mia bocca.
"Ingoia"
Mando giù. Il sapore mi arriva in bocca e in gola, non mi fa schifo, sono solo sorpresa da ciò che sono riuscita a fare.

AdeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora