🦇La bicicletta rossa🦇

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Vi presento la storia "La bicicletta rossa" di Aryanna_15

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Vi presento la storia "La bicicletta rossa" di Aryanna_15

Premessa: è una storia che al momento ha solo tre capitoli, per ora. Sono pochi per farsi un'idea definitiva ma cercherò di recebsire nel modo più esaustivo possibile.

La storia è ambientata durante la guerra, in una famiglia povera, ed è raccontata dal punto di vista di un bambino di nome Marcello.

Il primo capitolo introduce la famiglia, sempre dal punto di vista del bambino. Questo punto di vista rende quasi "magici" i personaggi. La nonna, che il bimbo ricorda perché cuce maglioni, riflette il proprio umore in quel che cuce (dopo un lutto, i maglioni cambiano colore) e l'ho trovata un'idea molto interessante. Il bambino sembra essere l'unico ad averlo notato ("la nonna si è spenta", dice alla mamma. Ma la madre risponde con una battuta divertita, forse per rallegrare il bambino).
Il padre viene descritto come un cavaliere che lotta contro i draghi, con la pelle nera e scura perché "bruciata dal drago" (bellissima immagine, pensando anche al periodo in cui è ambientata e il razzismo dilagante).
La madre è sempre candida, magra, forse indebolita.

Marcello parla del Natale, di come lo festeggiano in famiglia e di un sogno: un grande orso di peluche che vede sempre nella vetrina di un negozio. È però consapevole di essere troppo povero per poterselo permettere, perciò si limita a guardarlo e sognare.

Da come viene descritto, Marcello è un bimbo di buon cuore che cerca di rendere felici chi ha attorno (vuole regalare un po' di miele alla nonna per consolarla). Non può andare a scuola, soffre un po' per questo, ed è fin troppo consapevole della realtà in cui vive.

Un giorno nota che l'orso non c'è più. Marcello è un po' triste ma al rientro a casa si accorge che l'orso è lì. L'intera famiglia ha risparmiato per poterglielo comprare. La felicità dura però molto poco perché proprio in quel momento la guerra "alza la voce" e il bambino si ritrova da solo.

Nel terzo capitolo scopriamo personaggi nuovi, bambini con cui presumibilmente Marcello farà amicizia. Sono stati tutti portati via e reclutati forzatamente e dovranno imparare a sopravvivere in quella realtà crudele, con il rischio di essere "scartari" e uccisi in ogni momento.

La storia per ora si conclude così e, come accennato, non è facile dara un giudizio completo.
Ho apprezzato il modo in cui il protagonista viene presentato. Un bambino buono, altruista, per cui non sarà di certo facile fare il soldato.
Anche il modo in cui vengono inseriti gli altri personaggi lo trovo interessante, l'uso del punto di vista del bambino rende tutto più "dolce".

Secondo me la storia ha un buon potenziale, può svilupparsi molto bene.
Alcuni suggerimenti che vorrei lasciare riguardano principalmente due aspetti:

- Marcello ha 7 anni appena compiuti, è un bambino. Per quanto possa essere sveglio e consapevole, non credo possa avere molti metri di giudizio per definirsi "povero". La maggior parte delle famiglie era così (sfrutto i ricordi di nonna che era bambina proprio in quel periodo) e la scuola era d'obbligo almeno fino alla quarta/quinta elementare (anche se purtroppo si sa che molti bambini venivano mandati a lavorare appena possibile) con i "bimbi Balilla". Muterei un po' quindi il suo modo di vedere, per esempio dicendo che non va a scuola per aiutare la famiglia, non perché è povero (non ha 4000 fratelli come quasi tutti in quel periodo?).
Inoltre sposterei in avanti la data del rapimento di qualche anno. Se è ambientata in Italia, e a rapirlo sono i tedeschi, dovrebbe ambientarsi qualche anno dopo, quando Italia e Germania non sono più alleate (e quindi vengono bombardate e attaccate città italiane da parte dei tedeschi, e rapiti anche bambini per "farne soldati"). Anche in caso di rastrellamenti (nei ghetti, per esempio) si parla solitamente del '42/'43. A fine del '39 l'Italia è ancora esclusa dai conflitti (entra ufficialmente in guerra nel giugno del '40) quindi sposterei quella data avanti di qualche anno per rendere il tutto più "storicamente corretto".

La storia è ben scritta, molto scorrevole e con personaggi ben caratterizzati (attenzione a lasciare sempre uno spazio dopo i 3 puntini di sospensione) e penso potrà proseguire in modo interessante.

Attenderò nuovi capitoli per eventualmente aggiungere altri commenti.

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