Oggi vi presento LET ME EAT YOU di CUORECALPESTATO
Forse solo a me guardando la copertina viene in mente Arancia Meccanica, con quella nota alla Tarantino che per il genere di storia ci sta benissimo.
Sangue, budella e antropofagia non vi garbano? Ebbene questa storia direi che non è per voi! E poi non dite che non avevo avvisato...
Partiamo dall'inizio. I protagonisti di questa storia sono due: Hal e Lise. Un lui e una lei. No, non è una storia romantica.
Ambientazione: America? Soliti Stati Uniti con vari Jessica e William in agguato? NO! Norvegia! Scusate se basta così poco per emozionarmi, ma adoro mettere in risalto i lati originali. E nella storia vengono citate parole in lingua e il sistema scolastico (del genere: prima di scrivere mi sono informato e non ho buttato giù roba a caso perché mi stava simpatica. Ottima cosa!).
Dicevamo: Hal e Lise. I capitoli sono scritti in prima persona e si alternano le vicende di lui e di lei, che all'inizio non si conoscono. Lui ci viene presentato fin da subito come un mezzo psicopatico (o tale è l'impressione che da) perciò non ci si stupisce più di tanto quando si scopre la sua "passione" alla Hannibal Lecter.
Lei è più "nascosta". Ammette di celare la vera se stessa dietro a una maschera di sorrisi e accondiscendenza. In realtà ben presto anche qui la vera natura si mostra e la scopriamo essere un'assassina senza troppi sensi di colpa. Le uniche persone a cui fa riferimento in modo forse empatico sono le sue madri.Dunque Hal e Lise sono i protagonisti della storia e, attraverso un racconto che sembra quasi un loro diario personale, giunge il giorno in cui si incontrano (come bestie intente a studiarsi, due cacciatori sospettosi ma che forse intuiscono che nell'altro possono trovare punti in comune).
Come proseguirà l'intreccio della loro esistenza al momento non mi è dato modo di saperlo (non è ancora stato scritto) e spero che comprenda nuove e succulente scene splatter.
Rimanendo in tema di splatter... Personalmente non ho trovato particolarmente distubanti le scene di uccisioni, decapitazioni e via discorrendo (ma io sono io, specifichiamolo) e anzi avrei ulteriormente calcato la mano. Però mi rendo conto che non si possa esagerare, se non si vuole correre il rischio di essere letti solo da psicopat-psicotici come il qui presente Demone.
Lo stile di scrittura è particolare, è scritto in prima persona. Questo permette di addentrarci più facilmente nell'introspettivo della vicenda e in certe scene accentua la suspense. Poi ritengo che come scelta aiuti a comprendere cosa passi per la mente ai protagonisti, specie prima e dopo essersi "sporcati le mani".
I capitoli sono piuttosto brevi, molto scorrevoli, e sempre preceduti da una bella citazione. Personalmente non mi sarei dilungato troppo su vicende del passato, che magari aiutano a comprendere meglio il personaggio ma smorzano l'atmosfera.Il linguaggio a volte è ripetitivo (ho notato qualche frase in cui lo stesso termine viene utilizzato più volte) e ogni tanto si perde il terzo puntino di sospensione. Errori non gravi e facilmente individuabili con un'attenta revisione.
In conclusione: vi piacciono i serial killer, il sangue e qualche scenetta macabra? Eccovi serviti!
Sconsigliato a un pubblico suggestionabile.
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