Ecco a voi la recensione di Prison of Hearts, di azzurrotralenuvoleLa storia viene ben presentata. La copertina la trovo adatta a quel che viene narrato e la sinossi non svela più del dovuto (ed è sufficientemente esaustiva).
I capitoli sono brevi, direi che "non ci si perde in chiacchiere", e ognuno di essi contiene una piccola svolta o rivelazione. Tutto nel complesso è scritto bene, si vede che c'è stata un'attenta revisione.
I personaggi di cui tener conto sono pochi e questo fa sì che ci si possa concentrare maggiormente sulla trama e sui vari risvolti che essa riserva.
Vi sono alcune scene a fondo sessuale ma sono adeguatamente segnalate per evitare il bacchettone di turno. Sono comunque scene importanti ai fini della storia, non inserite a casaccio come capita spesso, e "fisicamente corrette" (specifico questo perché mi sono capitate storie dove evidentemente chi scrive non ha idea di cosa comporti un atto sessuale).
Prison of Hearts inizia con l'omicidio del governatore, di cui viene incolpata una ragazza di nome Tania. Fin da subito si capisce che ha un carattere dolce, sottomesso, e non si ha l'impressione che possa essere davvero coinvolta in quella morte. Accanto lei c'è Victor (dovrebbe esserci, perlomeno...), un personaggio che personalmente fin da subito mi ha fatto sorgere dei dubbi. È il suo fidanzato e lei ne è perdutamente innamorata. All'inizio si presenta come l'uomo perfetto, schermato dagli occhi dell'infatuata chiusa in carcere, dolce e premuroso. Lei crede veramente che possa aiutarla e crede a ogni sua bugia da tempo (il lavoro fino a tardi, per esempio), attendendo le sue visite e sentendosi in colpa quando in mente balenano altri pensieri.
Pensieri (e non solo) dedicati a Maxim, una guardia dal carattere autoritario e violento che si scontra con la dolce passività di Tania. A mio avviso lui è quello che subisce il più importante e significativo cambiamento in questa vicenda.
Altro personaggio importante è la neovedova del governatore, una donna la cui classe ricorda Madame Medusa di Bianca e Bernie (scusate il paragone...).Questi pochi personaggi intrecciano le loro vite e, tra flashback e colpi di scena, si scopre alla fine qual è la verità e chi è l'assassino.
Nella vita reale probabilmente non sarebbe andata così (sotto molti punti di vista!) ma è nel complesso una piacevole lettura.Ho personalmente apprezzato moltissimo l'analisi dei personaggi nella parte finale della storia e l'avviso che gli uomini violenti/aggressivi/tossici cambiano solo nei libri e nelle favole. Stateci ben lontani/e nella realtà!
Consiglio questa storia a chi ama i gialli, i thriller psicologici dove si scava nella realtà dei personaggi ed essi mutano col passare dei capitoli. È inoltre una lettura che non prende molto tempo, permettendo di mantenere un certo livello di pathos che altrimente si perderebbe in aggiunte inutili ai fini del racconto.
Ho trovato difficile patteggiare per qualcuno (forse per la vittima, verso la fine) perché ognuno ha un lato oscuro e un lato che giustifica alcune scelte. Spetta al lettore scoprire chi eleggere a personaggio preferito!
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