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Viktor e Vivienne si erano svegliati presto per uscire e vedere di procurarsi dei cavalli, mentre io restai a casa, qui non era male, era molto più tranquillo dell'aria di corte.

Qui non ero una principessa..ero semplicemente Juliette e questo mi piaceva.

Una ragazza normale con una vita normale.

Uscì dalla porta sul retro che mi condusse a una piccola stradina che portava alle stalle, c'era solo un cavallo bianco con delle macchie nere sul muso.

Sembrava vecchiotto, aprì la stalla e lo feci uscire, avevo sempre amato i Cavalli, da piccola mio padre mi insegnò a cavalcare e da allora facevo passeggiate a cavallo ogni giorno, ma poi le cose cambiarono, io ero cresciuta e non potevo continuare a fare ciò che mi piaceva, non potevo cavalcare perché «È una cosa da maschio» mi diceva sempre mia madre, solo che io la differenza tra maschio e femmina non la vedevo per niente.

Gli accarezzai la criniera dolcemente e dopo averci fatto conoscenza ci salì sopra senza la sella, si agitò un po' all'inizio ma dopo mi lasciò il pieno controllo, mi aggrappai a lui delicatamente e iniziai a farlo galoppare, pian piano iniziavo a prenderci la mano fino ad iniziare a correre insieme a lui, l'aria mi accarezzava il viso e faceva fluttuare i miei capelli nell'aria.

Aprì le braccia al vento tenendomi solo con le gambe fin quando non vidi dei fogli attaccati su dei pali mentre altri erano sparpagliati a terra, lo feci fermare e scesi a vedere, vi era la mia faccia, ora ero ufficialmente ricercata manco avessi commesso un omicidio.

Risalì sul cavallo e tornai a casa.

Lo rimisi nella sua stalla e dopo essere rientrata iniziai a sentire dei versi strani arrivare dalla stanza di Vivienne.

Di quel che sapevo non c'era nessuno ma quando aprì la porta vidi Vivienne e un ragazzo biondo pomiciare nudi sul letto «Oh cazzo...» dissi prima di richiudere la porta, e stata una situazione a dir poco imbarazzante.
Poco dopo uscì il ragazzo ancora in tento a sistemarsi la cinta dei pantaloni «Hai dimenticato questa» Vivienne gli lanciò la maglia e lui la prese al volo per poi uscire da casa di  corsa.

«Non eri andata con tuo fratello?» le chiesi dopo che anche lei fu uscita dalla stanza appoggiandosi allo stipite della porta «Si, ma sono tornata perché avevo di meglio da fare, non giudicarmi Juliette ogniuno ha le proprie esigenze» scossi la testa ridendo
«Io non giudico le persone perché fanno sesso» 
lei mi sorrise raccogliendosi i capelli in una crocchia disordinata  «Quando sono tornata tu non c'eri, dov'eri andata?»
«Ho fatto un piccolo giro sul cavallo che tenete nella stalla» dissi sedendomi su una sedia di legno
Mentre lei si versò del vino in un bicchiere d'argento «Di solito Eken non si fa toccare da nessuno» scrollai le spalle «Magari io sono stata un eccezione»

«Non eri andata con tuo fratello?» le chiesi dopo che anche lei fu uscita dalla stanza appoggiandosi allo stipite della porta «Si, ma sono tornata perché avevo di meglio da fare, non giudicarmi Juliette ogniuno ha le proprie esigenze» scossi la te...

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Dreams||seguendo il destino (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora