𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘣𝘢𝘴𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘶 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘶𝘵𝘪.
Francia 1550
Juliette Oriel, principessa e futura regina
a 18 anni viene promessa in sposa al Re Enrico
ma spinta da un senso di ribellione decide...
Io e Juliette raggiungemmo Edward nella sala del trono, nostro zio era seduto davanti al camino acceso, sembrava piuttosto assorto nei suoi pensieri.
«Volevi parlarci di qualcosa?» l'uomo annuì facendoci cenno di sederci, si risistemò sulla sedia per poi inchiodare Juliette con lo sguardo «Tu, ragazza, come te la cavi con la spada?»
«Beh..» lei esitò un po' prima di rispondere, ma Edward sembrò quasi saperlo più di lei «Se la cava piuttosto bene, stava per infilzarmi, ma poi..» Juliette gli lanciò uno sguardo torvo e lui si zittì all'istante.
«Fantastico! problema risolto» disse alzandosi in piedi «Di cosa stai parlando?» chiesi incrociando le braccia al petto «Dovrà prendere il tuo posto agli allenamenti, James, tu mi servi ad altro» si versò del vino in un calice d'oro «In realtà non mi servi adesso, ma ho notato che non ti dai molto da fare, quindi perché non provare lei?» si portò il calice alle labbra ma si fermò prima di bere «Non che sia un offesa» disse bevendo, Edward si stava trattenendo per non mettersi a ridere.
«Allora cara, per te va bene o no?» lei annuì «Si, va bene» si avvicinò di più a me con un sorriso divertito sulle labbra e sussurrò «Magari adesso, le ragazze non avranno più una scusa per venirti addosso»
Non potei fare a meno di sorridere per la sua frase, non mi dispiaceva lasciare il posto a lei, mi sarei divertito lo stesso ad osservarla, ma soprattutto a tenere d'occhio gli stronzi a cui dovrà insegnare.
Il campo di addestramento era vuoto, il che era molto strano essendo che sapevano già che oggi ci sarebbe stato l'allenamento.
Juliette era seduta su un tavolo, portava dei pantaloni di pelle neri con una semplice maglia aderente.
M𝑎 è 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎
I ragazzi iniziarono ad arrivare e quando quest'ultimi videro Juliette si misero a ridere tra loro «Una ragazza? sul serio, lei dovrebbe insegnare a noi?» uno dei ragazzi iniziò a lamentarsi guardandola, lei gli si avvicinò a braccia conserte fissandolo dritto negli occhi «Hai paura di non essere all'altezza di questa ragazza?»
«Paura? non saprai fare niente con la spada» quest'ultimo si avvicinò ancora di più a lei con un sorrisetto malizioso «Ma se vuoi possiamo vederci più tardi, magari posso darti una bella ripassata e..» Juliette non gli lasciò il tempo di finire la frase, gli tirò un pugno dritto sul naso lasciandomi a bocca aperta.
«Il mio naso..mi ha rotto il naso!» mi ritrovai a sorridere guardando la scena, non mi sarei mai aspettato che facesse qualcosa del genere ma sicuramente sono fiero di lei.
il ragazzo si mise entrambe le mani sul volto mentre delle goccioline di sangue cadevano al suolo. «Oh avanti, in fondo è solo un pugno da parte di una ragazza, non dovrebbe farti così male» lo canzonò lei «Che coglione» commentai Il resto dei ragazzi smise subito di ridere andando a prendere l'occorrente per l'allenamento.
Juliette e mio fratello sembravano avere una complicità tutta loro mentre insegnavano.
Le ore passavano lente e iniziavo ad annoiarmi. sul tavolo accanto a me c'erano delle piccole ghiande, ne presi una e la lanciai a mio fratello beccandolo dritto in testa.
«James!» Edward si voltò da me lanciandomi uno sguardo accusatorio «Cosa c'è? non ho fatto niente» dissi scrollando le spalle una volta che si fu voltato gliene lanciai un altra ma questa volta mi ignorò completamente.
Finito l'allenamento accompagnai Juliette in camera che non smetteva di giocherellare con una ciocca di capelli.
«Dici che ho sbagliato a picchiarlo?» scossi la testa sedendomi sul davanzale della finestra «In realtà hai fatto bene, per ciò che ha detto o lo facevi tu o lo facevo io» dissi accendendomi una sigaretta «Dovresti diminuire il fumo, James» guardai lei poi guardai la sigaretta che tenevo tra le dita «Se la butto mi dai un bacio?» chiesi e lei scoppiò a ridere, buttai la sigaretta dalla finestra e mi avvicinai a juliette prendendola dai fianchi.
«Ma che fai?» «Aspetto il mio bacio, tesoro» lei si mise in punta di piedi premendo le sue soffici labbra sulle mie.
Sarei potuto restare qui a baciarla per ore intere senza mai stancarmi.
Perché lei era questa, la mia bellissima principessa.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Non mi andava il font quindi mi sono arrangiata con la foto. :')
Volevo ringraziarvi per aver raggiunto i 2k sulla storia. Vi amo🤍
Ho anche un altra notizia.....manca solo un capitolo alla fine di questo libro.
