-Capitolo 10-

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Bugie sulla Terra

Dopo qualche minuto sentii il sonno farsi pesante, avevo davvero tanta voglia di dormire ma non volevo addormentarmi nel letto di Levi.

Il ragazzo intanto metteva la sveglia per il mattino successivo visto che doveva andare a prendere Enea.

<<Hey sai che sei freddo comunque? Non è che ti viene la febbre poi>> dissi e Levi mi sorrise.

<<No no, non prendo la febbre da anni>> rispose facendo tutto lo spavaldo, e poi appoggiò la testa al cuscino.

<<Mhm hm... comunque mi sta venendo sonno, vado in camera mia prima che mi addormento qui>> dissi alzandomi.

<<Buonanotte>> rispose.

<<Notte>>

Andai in camera mia e mi misi sotto le coperte abbastanza tiepide, e mi addormentai presto, avevo davvero sonno.

La mattina mi svegliai che Enea era già in casa ma Levi sembrava mezzo morto.

Enea era appena andato a dormire perché era stato sveglio tutta la notte, mentre Levi era sul divano e si reggeva a malapena in piedi.

<<Hai la febbre?>> chiesi.

<<Hm? No no>> rispose.

<<Sì sì>> dissi.

<<Hai un termometro?>>

<<Sì è in bagno... Ma tanto non ho la febbre>> disse alzandosi accompagnandomi al bagno, per poi mettersi il termometro sotto l'ascella e aspettare.

Suonò poco dopo, e aveva la febbre a trentanove, ieri quando avevamo volato lui era a maniche corte quindi era comprensibile.

<<Vai a letto, poi al pranzo ci penso io>> dissi.

<<Sto bene>> rispose, è proprio testardo.

<<No, vai a letto>> affermai prendendolo per un braccio trascinandolo alla camera da letto.

Lo feci mettere sotto le coperte e poi mi sedetti vicino a lui, non avevo quasi mai la febbre, quindi non sapevo cosa fare.

<<Cavolo sei bollente>> dissi appoggiandogli una mano sulla fronte.

<<Hai le mani fredde...>> sussurrò.

<<Ah scusa->> iniziai togliendole ma lui me le fece rimettere.

<<No tienile, è piacevole>> continuò per questo tenni la mano lì mentre gli spostavo le ciocche di capelli dagli occhi.

<<Ho freddo in tutto il corpo ma sento la testa bollente>> iniziò lui mentre io gli accarezzavo la fronte con il pollice.

<<Beh è normale... Non preoccuparti ci penso io ad Enea>> affermai.

<<Grazie, ma ora se non ti dispiace dormo>> disse allungando la mano spegnendo la luce.

Mi alzai e lo lasciai da solo, poi andai da Enea e vidi che non stava dormendo, ma stava disegnando.

A me non erano mai piaciuti i bambini, ma Enea era l'eccezione alla regola.

<<Che disegni?>> chiesi sedendomi vicino a lui.

<<Io, te e papà!>> esclamò lui indicando le tre persone nel disegno.

Ok che erano dei totali scarabocchi però sorrisi comunque.

Mi dispiace mentire ad Enea, è così dolce e se dovesse scoprire la verità ci rimarrebbe malissimo.

L'Angelo senza ali ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora