-Capitolo 11-

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Inizio ad amarti

Mi alzai la sera perché Enea era venuto a svegliarmi, mi aveva detto che aveva bisogno di una mano con qualcosa.

<<T/N mi aiuti a cucinare gli spaghetti con le polpette? È una cena speciale per te e papà, così lui si innamora>> disse il bambino.

<<Perché proprio spaghetti e polpette?>> chiesi confusa.

<<Papà ha detto che è un piatto romantico! Dai aiutami perfavore>> esclamò facendo gli occhioni e sorrisi.

<<Ok Ok!>> esclamai e insieme cucinammo spaghetti e polpette, poi mettemmo una candela a tavola e infine Enea andò a chiamare Levi.

Che cosa imbarazzante.

Levi arrivò e sorrise vedendo tutto quello che avevamo preparato, mentre Enea scappò per "lasciarci soli"

Beh ora non devo più pensare a Floch almeno, non ne vale la pena stare ancora male per quel cretino.

<<Sai vero che Enea ci guarderà tutto il tempo no?>> mi sussurrò all'orecchio per questo sorrisi,  intelligente Enea.

<<M'Lady>> disse Levi sarcastico spostando la sedia.

<<Grazie mio principe>> risposi sorridendo mentre mi trattenevo dallo scoppiare a ridere.

Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare.

<<Enea lasciaci soli!>> esclamò Levi e l'unica cosa che si sentì erano i passi di Enea che si allontanavano.

<<Ti vedevo un po' strana quando ti ho mostrato la Terra... Va tutto bene?>> chiese lui e io mi bloccai.

<<È che ogni tanto mi vengono dei piccoli ricordi di quando mi hanno catturata gli umani. E non volevo ricordare proprio questo>> affermai e lui annuì.

Oh dovevo fare l'attrice.

<<Mhm, se vuoi parlare io ci sono>> disse guardandomi.

<<Tranquillo. Piuttosto a te come va con la febbre?>> domandai mentre continuavo a mangiare.

<<Meglio, mi è quasi passata. Mi passa abbastanza in fretta>> affermò.

Il giorno dopo era il momento della partenza di Enea, e una volta lasciato all'autobus, Levi scoppiò a piangere.

<<Perché deve andarsene in gita tre giorni?! È così piccolo!>> esclamò il ragazzo e sorrisi, era così dolce.

<<Dai Levi, starà bene, non devi preoccuparti tanto>> gli dissi mettendogli una mano sulla spalla.

<<Sì hai ragione ma se si fa male? E se si perde? E se->> continuò.

<<Basta>> affermai, ormai con Levi avevo una certa confidenza, si poteva dire che eravamo diventati davvero amici quando mi ha fatto vedere cosa si prova a volare.

<<E va bene>> disse il ragazzo anche se aveva un'espressione triste.

<<Starà bene, abbi fiducia in lui>> gli dissi e sospirò.

<<Sì hai ragione. Hai voglia di andare a mangiare qualcosa fuori? Così almeno non penso al mio povero bambino in pericolo>> affermò il ragazzo.

Accettai e andammo a fare colazione fuori, Levi era davvero dolce e simpatico, sono contenta che sia stato lui a trovarmi.

Sono sicura che un ragazzo così non mi tradirebbe mai, specialmente se sono in un posto sconosciuto dove rischio di essere uccisa.

L'Angelo senza ali ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora