CAPITOLO 8

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"Mel... vuoi un pó di compagnia?" Azzardò il Nott, entrando nella tenda.
"Si" rispose semplicemente. Brendan entrò del tutto nella piccola casetta, sedendosi accanto alla ragazza che dava le spalle all'entrata.
"Tornerà, Bren?" Chiese timorosa.
Brendan parve pensarci. Aveva paura della risposta che avrebbe dato. Perché sapeva che se Beatrise Katherine Finnigan si metteva una cosa in testa la portava a termine, sempre.
Sbuffò.
"Non lo so. Lo sai com'è fatta lei... i-io... non lo so Mel... non lo so"
Lei annuì, senza guardarlo. Poi tirò su col naso.
"Brendan... io ti devo parlare di una cosa..." disse passandosi una mano veloce tra i capelli, spostandoli da un lato.
"Dimmi tutto" disse indifferente.
"Senti... riguardo a quel bacio... un paio di settimane fa..."
"Lo so, Mel. Era solo perché volevi dare il tuo primo bacio a qualcuno di cui ti fidi, giusto?" La interruppe.
"Io... veramente..."
"Bren! Ti ho trovato!" Disse una voce alle loro spalle. Una testa con due occhi vivaci sbucava dall buco chiamato porta.
"Ah ciao Alice.... vieni... ah e perché mi cercavi?"
"Bren... che ci fai con la Longobotton?!... aspetta... tue lei... no... ti prego... non dirmelo.... davvero?" Chiese la moretta, sbigottita, mentre Alice si accomodava vicino al ragazzo.
"No Mel! Io e lei non stiamo insieme!" Si affretta a spiegare il Nott. "Solo amici. Solo. Amici."
Ci furono un pó di attimi in cui Alice assottigliò lo sguardo per non perdersi la reazione della nemica. Brendan si mordeva il labbro, indeciso. E Melanie guardava sia Alice che Bren con disprezzo.
"Ma... perché Bren? Perché lei? Lei è..."
"Sono?!" Sbraitò la Longobotton.
Finnigan storse il naso, mentre Brendan cercava di zittirle.
"Lo sapete che siete più simile di quanto crediate?" Se ne uscì esasperato, e come risposta due occhiatacce perplesse e stupite.
"E non mi guardate così! Lo siete, punto! Anzi, ve lo dimostro" Non diede il tempo di replicare che veloce sgattaiolò via e chiuse con la magia la porta.
"Così lo vedrete! Non vi libero fino a che non fate pace!" Gridò per farsi sentire. Poi ghignò, soddisfatto, quando sente le preteste delle ragazze. Non ci badò. Si alzò e mise nella tasca dei jeans la bacchetta, poi si girò.
Subito una figura gli si avvicinò e gli puntò la bacchetta contro. Mettendo a fuoco l'immagine scoprì che era il suo peggior nemico: Weasley.
"Che cavolo vuoi Weasley?" Disse spazientito.
"Dove. È. Beatrise." Minaccia lui in risposta.
"Adesso te ne importa, no? Perché non vai da Ellis? O ti sei già stancato di lei?" Gli urlò in faccia.
"Dov'è? " grida a sua volta Hugo.
"Non lo so Weasley! Perché? Tu che ne sai?"
"Mi ha lasciato una lettera. Come ha fatto anche con te" rispose secco.
"Ti... ti ha lasciato una lettera?" Domandò sorpreso il Nott.
"Si, come a te!"
"No... a me non ha lasciato niente... neanche a Mel..." Sussurrò abbassando lo sguardo.
"C-cosa?"
"Weasley, né a me né a Melanie ha lasciato qualcosa. Cosa c'era scritto nella lettera? Possiamo rintracciarla" dice facendo abbassare la bacchetta al nemico.
Il Weasley, annoiato, sfila la lettera dalla tasca. Appena vede che lo sguardo scende sempre più giù, domandò:
"Allora? Sai rintracciarla?"
"No..."
Il rosso sbuffa e guarda altrove. Poi sospirò e girò di novanta gradi, lottando contro le lacrime. Che volevano venir giù da quando l'ultima piccola speranza era andata non si sa dove.
"Mi dispiace" mormorò il moro cercando di rimediare. Mancava anche a lui. E ora non doveva pensare a loro nemici, no.
"Fa niente. È colpa mia... per tutto. Tutto"
"Io.."
"No. Grazie comunque" prese la lettera che il ragazzo gli aveva porso.
Si andò a stendere da solo sotto un albero. E pensò. Non ha qualcosa di preciso, tanto tutto portava a lei, ormai.
Ma questa volta di lei, pensò un anno fa. Quel giorno dove cominciò tutto.

Era in ritardo per Erbologia e stava tenatando di attraversare mezza Hogwarts in due minuti. La speranza è l'ultima a morire, si ripeteva.
Gira l'angolo e cadde a terra, scontrandosi con qualcono. I suoi libri erano sparsi per terra e ormai si convinse che poteva dimenticarsi Erbologia quel giorno.
"Emh... attento a dove vai...!" mormorò una voce. A quel punto Hugo riaprì gli occhi e riuscì a mettere a fuoco l'immagine davanti a lui. La ragazza aveva i lunghi capelli neri che le cadevano sopra le spalle rivestite dalla divisa Verde-argento.
"Si, scusa...."
La ragazza sbuffa e si alza. Anche lui fa lo stesso. Poi si china e raccoglie i suoi libri, per poi porgerglieli.
"Tu sei?" Dice prendendogli e squadrandolo.
"Hugo Weasley, piacere" ma non capì cosa aveva sbagliato. La ragazza corse via, come spaventata, mentre Hugo cercava di dirle che c'era ancora un libro.
Lo aprì alla prima pagina.
Beatrise K. Finnigan.
E quel nome bastò a spiegare tutto.

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