Capitolo 2

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Destiny

<Destiny!>

<Oddio> sussurro piano quando sento urlare Clara e istintivamente butto un occhio sul mucchio di vestiti accumulato sopra la sedia che si trova accanto alla scrivania. Se entra e troverà questo casino sicuramente non mi risparmierà la sua ramanzina, per questo scendo dal letto e prendo il mucchio di vestiti e lo infilo dentro l'armadio, cercando di chiudere l'anta senza far cader alcun indumento. Una maratona è meno impegnativa, mormora la mia vocina interiore.

<Destiny!> urla nuovamente ma questa volta direttamente all'interno della mia stanza.

<Buongiorno Clarita> dico dolcemente mentre la affianco, stringendola in un caloroso abbraccio.

<Smettila di fare la ruffiana. Sei in ritardo, di nuovo> mi rimprovera in modo duro mentre rilascia un dolce bacio sulla mia testa prima di liberarsi dalle mie grinfie.

<Lo sai che la puntualità non fa per me>

<Se fossi al posto del tuo titolare ti avrei licenziata dal primo giorno. Anzi no, non ti avrei assunta direttamente>

<Ti ricordo che siamo entrambi i titolari> mormoro piano.

<Secondo me dovrebbero fare una statua a Owen per la sua pazienza. Quel ragazzo è troppo buono> farfuglia a bassa voce. Clara quando vuole sa essere più melodrammatica di me.

<Oggi è il mio giorno libero Clarita> la informo sospirando. Con lei non si può scherzare mai.

<Oh, va bene. Allora pulisci la tua stanza> sbotta contro di me l'attimo dopo per poi uscire dalla mia stanza e chiudersi la porta alle spalle, senza sbatterla questa volta.

<Ma se è sistemata> mormoro piano mentre do un'occhiata in giro, trovando ogni cosa al suo posto. Certo, ci sarebbe ancora da rifare il letto e sicuramente i vestiti dentro l'armadio li dovrò sistemare sul serio ma al momento quelli possano aspettare. Infondo nessuno può vedere il disordine che regna al suo interno.

"Stasera andiamo al Chandelier?" Leggo velocemente il messaggio che Trixy mi ha appena mandato.

"Ho la serata libera, facciamo altro" mi affretto a scrivere per poi inviare il messaggio. Lavoro al Chandelier sei giorni a settimana e non sprecherò il mio unico e solo giorno libero per andare nuovamente in quel locale. Per carità, adoro quel posto, così come adoro il personale ma soprattutto il mio socio Owen, un bel ragazzo, affascinante, dagli occhi neri, così come i capelli, almeno è così che lo descrive la mia amica, nonostante non lo sopporto molto, ma se fosse per me io descriverei Owen come un bravo ragazzo e decisamente un angelo quando si tratta di me e potrei anche aggiungere che non sa fare a meno di me per quanto riguarda il lavoro.

<O forse è al contrario> borbotto piano per poi dirigermi verso il bagno, intenzionata a farmi un bel bagno caldo prima di incontrare il secondo uragano che mi porta alla disperazione.

******

<Potevi metterti qualcosa di più carino> borbotta Trixy appena scendo dalla macchina.

<I jeans con il top nero è già troppo per me> rispondo alzando gli occhi al cielo. Trixy e il tipo di persona a cui piace passare ore e ore davanti allo specchio prima di uscire di casa, scegliendo però sempre un outfit elegante, fin troppo certe volte.

<A me piace la comodità> mormoro l'attimo dopo mentre mi dirigo verso l'entrata del locale.

<Almeno questa volta potevi mettere la comodità a dormire> sbuffa affiancandomi.

Anima tormentataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora