Destiny
La giornata di ieri per me è stata davvero straziante e l'unica cosa che avrei voluto era rimanere da sola ma i miei due amici, Owen e Trixy mi hanno assillata con la loro presenza proprio per non lasciarmi da sola. Dopo essermi chiusa in bagno a piangere il mio adorato amico si è occupato di Margot, seppellendola nel giardino di casa per poi tornare da me senza più lasciarmi e ho apprezzato davvero tanto la sua presenza e anche quella di Trixy oppure la premura di Clarita che insieme ai miei amici ha cercato di tirarmi su di morale ma non era ciò di cui avevo bisogno. Ci sono giornate in cui desidero realmente di non vedere nessuno e dopo quello che è successo con Margot avrei preferito chiudermi dentro la mia stanza e nascondermi sotto le coperte, cosa che ho anche fatto ma solo quando la sera i miei amici sono torni ognuno a casa propria.
<Perché hai questa faccia, è successo qualcosa?> la voce di mio padre mi distrae dai miei stessi pensieri e in modo automatico sposto lo sguardo su di lui che si trova dall'altra parte del tavolo.
<È, Margot è morta> sussurro piano mentre cerco di ricacciare indietro le lacrime.
<Era vecchia> risponde indifferente mentre continua a consumare la sua adorata colazione in tutta tranquillità.
<Come puoi essere così insensibile?> domando in modo aspro e senza aspettare una risposta da parte sua mi alzo dalla sedia, provocando un grande chiasso.
<Non hai finito di mangiare>
<Vai al diavolo tu e la colazione> sbotto in modo forte per poi allontanarmi dalla sala da pranzo.
<Tesoro, cosa è successo?> domanda Clarita in modo preoccupato appena esce dalla cucina.
<Hunter Turner è uno stronzo> rispondo in modo aspro, sperando che anche il diretto interessato riesca a sentirmi.
<Parla piano> borbotta a bassa voce mentre si guarda intorno preoccupata.
<Che mi senta pure Clarita!> grido forte per poi sorpassarla e dirigermi in giardino.
<Menefreghista> borbotto a bassa voce, ripensando al comportamento di mio padre. Da quando è morta Roxane e la mamma ci ha lasciati lui è diventato uno stronzo di prima categoria, smettendo di essere quel padre dolce e amorevole che tanto amavo da piccola.
<Eri stanca non è vero?> domando a bassa voce mentre mi siedo a terra, proprio accanto a Margot. Là dove Owen l'ha seppellita ieri.
<Ma certo che eri stanca> continuo a parlare a bassa voce mentre accarezzo il terriccio. Ero cosciente del fatto che Margot fosse abbastanza grande e in più il problema al cuore non giocava al suo favore ma egoisticamente speravo che lei non mi avrebbe mai lasciata.
<Eri così piccola quando sei entrata a far parte di questa famiglia> sussurro a bassa voce mentre ripenso a quando il ragazzo di Roxane mi affidò la sua cagnolina per qualche giorno dato che lui dovete partire e al suo ritorno si era reso conto di quanto io mi ero affezionata a Margot, decidendo di lasciarla a me ed io ogni giorno l'ho amata tantissimo e mi sono presa cura di lei in tutti questi anni, proprio come avrebbe fatto lui.
******
Dopo aver passato la maggior parte della giornata in giardino e dopo aver ascoltato le innumerevole preghiere di Clarita ho deciso di svagare un po' la mente per questo ho deciso di venire al Chandelier ma non per lavorare, non oggi perlomeno.
<Des, cosa ci fai qui?> domanda Owen sorpreso appena mi avvicino al bancone del bar.
<Ho pianto abbastanza per oggi> rispondo a bassa voce e senza neanche salutarlo mi affretto a prendermi da bere.
STAI LEGGENDO
Anima tormentata
Roman d'amourSi pensa che il destino sia una forza o una volontà soprannaturale che decida fatalmente e irrevocabilmente tutto ciò che accade nella vita umana per questo ognuno di noi ha il proprio destino scritto è nessuno può cambiare il filo della vita. Quel...