Capitolo 13

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Destiny

Da quando ho perso Roxane ho capito che il tempo è prezioso e quel tempo che ho avuto a disposizione con lei per me non è stato abbastanza, così come non è stato abbastanza il tempo che ho condiviso con mia madre. Con quella donna che da piccola amavo incondizionatamente ma che con il suo abbandono ho iniziato a odiare. Quella donna che mi ha lasciata solo perché non è stata in grado di sopportare la perdita dell'altra figlia e se la prima l'ha persa per via di un incidente la seconda, me, mi ha persa per via della sua indifferenza e trovarmela davanti dopo tutti questi anni per me è scioccante.

<Destiny> pronuncia il mio nome sussurrando, forse sorpresa nel vedermi.

<Des> mi chiama Owen a bassa voce, cercando di attirare la mia attenzione dato che sono rimasta impietrita ma per quanto vorrei dire o fare qual non c'è la faccio. Vederla dopo tutto questo tempo è sconvolgente. Io sono sconvolta. Ricordo quanto Olivia, mia madre fosse una bella donna. Una donna che si curava sempre e andava in giro sempre vestita a pennello e mi piaceva tanto perché per me era la donna più elegante del mondo ma adesso non sembra neanche lei. I suoi occhi sono spenti mentre le occhiaie nere marcano ancora di più il suo viso pallido. I capelli che un tempo erano luminosi adesso sono privi di luce, privi di colore dato che quel castano che ai tempi aveva ora non c'è più.

<Tesoro mio> sussurra nuovamente e quando alza il braccio, avvicinando la sua mano destra al mio viso io finalmente mi muovo. Le mie gambe, tutto il mio corpo indietreggia di qualche passo fino a quando non vado a sbattere con la schiena contro qualcuno, sobbalzando leggermente.

<Sono io> il timbro caldo di Stephen arriva alle mie orecchie, facendomi tornare l'aria nei polmoni e istintivamente senza neanche abbassare lo sguardo afferro la sua mano con la mia mano destra, cercando una forza maggiore per non crollare davanti a questa donna. Una forza che lui non mi nega dato che stringe la mia mano mentre l'altra la appoggia sul mio fianco sinistro.

<Ti sei risposata> sussurro piano mentre guardo la sua mano, la stessa con la quale voleva sfiorare il mio viso. La stessa mano dove prima aveva all'anulare un carino anello che io tanto adoravo dato che il zaffiro che aveva al centro rispecchiava tanto il colore dei suoi occhi ma adesso quel anello è stato sostituito da una fede ricoperta di piccoli diamanti.

<Devo andare> mormoro in modo impacciato.

<Mi piacerebbe avere la possibilità di parlarti o semplicemente prendere un caffè insieme o...>

<Non ho tempo> rispondo in modo duro per poi avanzare in avanti e senza salutarla neanche la sorpasso, allontanandomi da lei e correre fuori dal centro commerciale.

<Stai bene?> domanda il mio amico in modo preoccupato appena mi raggiunge.

<Certo> rispondo di rimando per poi fare un lungo e intenso respiro, cercando di calmare la tempesta che ho dentro di me. Quando ero piccola avrei tanto desiderato di avere la possibilità di incontrarla almeno una volta e di chiederle il motivo della sua scelta ma poi crescendo quel mio desiderio è svanito con il tempo.

<Perché ho come l'impressione che stai mentendo?>

<È chiaro che sta mentendo Owen> dice Stephen appena ci raggiunge.

<Si può sapere tu da dove sei sbucato fuori all'improvviso?> domando curiosa, cercando di cambiare discorso.

<Sono appena uscito dal centro commerciale, e tu?> domando mister simpatia in modo ironico mentre mi guarda da lontano.

Anima tormentataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora