Capitolo 18

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Destiny

<Signorina Turner> la voce del professore Marshall mi fa tornare con la mente alla realtà, facendomi sbuffare sonoramente.

<C'è qualcosa che la preoccupa signorina?> domanda il professore e quando sento il timbro della sua voce fin troppo vicino alle mie orecchie sollevo finalmente lo sguardo dalla cartella che stavo esaminando.

<Lei è cosciente del fatto che la signorina Lee abbia mentito per non far processare la sorella? Maylin Lee non avrebbe mai potuto colpire in quel modo il padre dato che l'assassino in questo caso l'assassina doveva essere molto più robusta da poter immobilizzare in quel modo il padre per poi colpirlo e Maylin pesa solo cinquanta chili e quindi è impossibile che con il suo esile corpo sia riuscita a immobilizzare il padre a letto> dico sconvolta mentre guardo il professore Marshall.

<E perciò?>

<La sorella di Maylin pesa quasi il doppio di lei e prendendo in considerazione che un tempo praticava culturismo ha una maggiore forza e quindi per lei non è stato difficile a immobilizzare il padre>

<Arrivi al dunque signorina Turner>

<Alla sorella di Maylin le è stato diagnosticato la schizofrenia e probabilmente quella sera aveva visto il padre come un nemico da eliminare così l'ha accoltellato fino a quando la vittima non ha cessato di vivere e dato che Maylin è la maggiore ha solo cercato di salvare la sorella dal carcere visto che è anche instabile mentalmente> dico sicura di me e quando il professore mi rivolge un piccolo sorriso dentro di me esalto di gioia. Sono giorni che mi scervello per questo caso e finalmente sono arrivata al giusto verdetto.

<C'è una cosa che non capisco avvocato> dico l'attimo dopo, sorprendendo il mio professore con il modo in cui l'ho chiamato.

<Mi dica signorina Turner>

<Lei prima di farmi avere questi fascicoli gli ha già revisionati, allora perché farmi fare questo lavoro? Insomma, lei è già a conoscenza di questi casi eppure ha voluto mettermi alla prova, perché?> domanda curiosa mentre mi alzo dalla sedia.

<Perché lei è molto brava signorina e ho bisogno del suo aiuto per quanto riguardo un caso> risponde, restando sul vago.

<L'ultimo caso vero?> domando, cercando un'ulteriore conferma alle parole che mi disse quando quel giorno mi diede tutti quei fascicoli.

<Esattamente>

<Un'ultima domanda. Perché in tutti i casi che ho letto fin ora l'avvocato della controparte è lo stesso? Insomma, mi è sembrato un po' strana come cosa> dico decisamente stranita mentre insieme usciamo fuori dall'aula.

<Tutto al suo tempo signorina> risponde per poi superarmi.

<Non mi piace quando non mi dice cose. A proposito, ha trovato quello che gli ho chiesto?>

<Tempo al tempo> dice solamente prima di sparire dalla mia vista.

<Tempo al tempo> scimiotto la sua voce mentre a mi volta mi dirigo fuori, intenta di andare verso la moto ma a metà strada mi fermo quando vedo Stephen appoggiato ad essa mentre tiene la testa china, guardando il suo telefono.

<Cosa ci fa lui qui?> mi domando da sola a bassa voce mentre lo guardo ma lui forse percepisce il mio sguardo o magari la mia senza dato che l'attimo dopo solleva la testa, puntando i suoi occhi sulla mia figura.

<Il tuo corso è finito un'ora fa, si può sapere cosa hai fatto in tutto questo tempo?> domanda curioso mentre si avvicina a me e senza darmi il tempo di rispondere rilascia sulla mia guancia un fugace bacio.

Anima tormentataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora