Un Viaggio Nel Passato

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Dieci anni dopo...

Luigi percorse le scale che portavano al suo minuscolo appartamento, un nuovo cappotto con del pelo finto appoggiato al braccio e un cappellino in testa che stava per cadergli.

Entrò sbattendo la porta, trovando il suo coinquilino vicino alla finestra, mentre dormiva.

Luigi alzò gli occhi al cielo e gli gettò addosso il cappotto invernale che aveva appena comprato con i suoi pochi risparmi.

<< Luca. >> Sibillò, aspettando poi che si svegliasse.

Luca grugnì qualcosa di incomprensibile, aprendo e chiudendo la porta continuamente, come un vecchio.

<< Fra, svegliati. >> Borbottò Luigi, scrollando una delle sue spalle.

Quando si rese conto che il suo migliore amico, o, meglio, il suo compagno d'affari, non aveva alcuna intenzione di svegliarsi, decise di adottare un metodo decisamente poco ortodosso.

Gli ci sedette di sopra.

<< Cos... che, è arrivata la polizia? >> Biascicò Luca, tra il sonno e la veglia, stropicciandosi gli occhi con le dita.

<< Sì, è proprio qui fuori che non aspetta altro che arrestarti. >> Rispose Luigi, mordendosi il labbro inferiore per non scoppiare a ridergli in faccia.

Luca, a quel punto, si mise a sedere di scatto, spingendo in quel modo Luigi, che si ritrovò, imprecando, col sedere per terra.

<< AIUTO, I RUSSI!!! >> Urlò Luca, in preda al panico.
<< I RUSSI, SONO VENUTI A PRENDERCI. AVANTI, DOBBIAMO SCAPPARE. >>

Luigi alzò un sopracciglio, tra l'irritato e il divertito. << Luca. >>

Nel vedere l'assoluta tranquillità di Luigi, Luca si bloccò di colpo.

<< Tu... tu... Brutto imbroglione. Non c'è nessuna polizia. >>

<< Ma dai, non mi dire. >> Ghignò Luigi. << Però, ei. Grazie di avermi dato una nuova scusa per svegliarti. È perfetta. >>

<< Vaffanculo. >>

<< Magari più tardi. >>

Ecco, quello era più o meno il modo che avevano Luigi e Luca per dimostrarsi il rispetto reciproco. Un prendersi in giro e punzecchiarsi a vicenda continuo.

Luca ad un certo punto prese tra le mani il cappotto con cui Luigi poco prima aveva cercato di svegliarlo.

<< E questo cos'è? >> Borbottò, guardandolo con sospetto.
<< Hai squartato una pecora? >>

<< È una pelliccia finta. >> Borbottò in risposta Luigi, alzando gli occhi al cielo.
<< E non è per te. È per il Granduca. >>

Luca annuì, alzandosi per dirigersi in bagno e lavarsi la faccia.

Luigi seguì i suoi movimenti con lo sguardo, strofinandosi poi delicatamente la fronte con le dita.

<< Oggi terremo dei provini al Palazzo d'inverno. >> Aggiunse dopo qualche minuto. << Non lo so, mi sento piuttosto... positivo. >>

<< Dici la stessa cosa ogni giorno. >> Sbuffò in una risata Luca, sputacchiando un po' di dentifricio scadente alla menta sul lavandino.
<< Fra, rassegnati. Non troveremo mai nessuno che somigli anche solo vagamente al Granduca Alessandro. Senza contare che non penso proprio che sua nonna si farebbe prendere in giro così. >>

𝐎𝐧𝐜𝐞 𝐔𝐩𝐨𝐧 𝐀 𝐃𝐞𝐜𝐞𝐦𝐛𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora