Passò qualche ora, prima che Alex, Luigi, e Luca, riuscissero a salire sul treno, che li avrebbe portati in Germania, a metà strada, e a trovare posto in cabina.
Alex aveva studiato quei posti solo sui libri, e non vedeva l'ora di poterli ammirare tutti dal vivo.
Non riusciva nemmeno a credere che tutto quello stesse accadendo proprio a lui, ancora.
Si sistemò vicino al finestrino, con Luca di fronte e Luigi accanto.
Il treno partì dapprima con calma, poi cominciò ad acquisire velocità.
Ad Alex gli si riempì il cuore di una strana emozione quando realizzò che stava per abbandonare quella che fino a quel momento era stata casa sua, per partire alla ricerca della sua famiglia, delle sue origini. Per ritrovare sé stesso.
Un sogno al cielo che aveva espresso una delle tanti sere di solitudine passate in orfanotrofio, e che adesso stava finalmente per ricadere.
Iniziò a giocherellare con il ciondolo che portava al collo, fino a quando la voce di Luigi lo fece sobbalzare.
<< Dunque, visto che è ufficiale e siamo partiti. >> Iniziò lui. << Direi che per abituarci dovremmo cominciare a chiamarti Alessandro. >>
Alex strabuzzò gli occhi. << Non siamo sicuri che sia veramente io. >>
<< Ma te l'ho detto, dobbiamo abituarci. >>
<< Fa come vuoi. >> Sbuffò a quel punto Alex, infastidito, e con le braccia conserte.
<< E per Dio, siediti composto. Sei un Granduca. >> Sì lamentò Luigi, indicando le sue braccia incrociate. << Impara ad usare un po' di grazia. >>
<< Disse quello che da seduto sembra un orso appena uscito dal letargo. >> Sbuffò Alex in risposta.
Luca, di fronte a loro, si lasciò scappare una piccola risata... beccandosi un'occhiataccia da parte di Luigi.
<< Così a Parigi non convincerai proprio nessuno. >> Disse di rimando Luigi.
<< Credi davvero che io sia il Granduca? >> Chiese Alex, spostando lo sguardo dal finestrino per cercare i suoi occhi.
Luigi lo scrutò per un attimo, per poi rispondere. << Ovvio, altrimenti non saresti qui. >>
<< Bene. >> Soffiò Alex, avvicinandosi piano al suo viso. << Allora smettila di darmi ordini. >>
<< Affondato! >> Esclamò Luca, per poi scoppiare a ridere. << Oh fra, di sicuro ha un bel caratterino. >>
<< Cosa davvero adorabile. >> Borbottò Luigi, passandosi una mano trai capelli.
<< Mai quanto lo diventeresti tu se mi facessi un favore. >>
<< Quale piacere? >>
<< Sta zitto. >>
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Verso sera, Luca uscì dalla cabina, lasciando Luigi da solo con Alex, che continuava ad ammirare il panorama dal finestrino, con aria malinconica.
Luigi fece finta di prendere il proprio visto d'uscita e darci un'occhiata... salvo poi riposarlo in tasca, trovando solo in seguito il coraggio di parlare.
<< Senti... >> Borbottò, prendendo un respiro profondo. << ... credo che io e te siamo partiti col piede sbagliato. >>
<< Sì, lo credo anch'io. >> Rispose subito Alex, senza nemmeno guardarlo.
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𝐎𝐧𝐜𝐞 𝐔𝐩𝐨𝐧 𝐀 𝐃𝐞𝐜𝐞𝐦𝐛𝐞𝐫
Fanfictie1917. Una rivoluzione scoppia a San Pietroburgo, e una terribile maledizione incombe sulla famiglia Rina. Solo uno riuscirà a salvarsi quella notte, il più giovane figlio dello zar, Alessandro. Seguitelo nella sua avventura, alla ricerca di un passa...