5 "Arte"

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Alice pov's

Le due amiche si trovavano nella Sala di pittura, dove Teresa faceva ogni giorno lezione.
La direttrice aveva deciso che le due avrebbero intrapreso una lezione dedicata alla pittore e alla psicologia insieme.
Perché era così.
L'arte si basava sulla psicologia, i sentimenti provati guardando un dipinto o anche disegnando.

Quando entrarono, trovarono già maschi e femmine sparsi per la sala.
Alice non pense tempo, per vedere dove fosse Ciro, e quando lo trovò, lo vide accanto a Viola.
Stava seduto sullo sgabello, con davanti la rossa.
Alice incrociò lo sguardo di Ciro, che la guardo, dimenticandosi di Viola davanti a lui.
Era come se non esistesse e
nessun altro oltre a loro due.
Erano come isolati dal mondo.

«Smettila di guardarlo Mi. Sennò rischi che qualcuno se ne accorge»

Le sussurrò Teresa all'orecchio, facendo togliere subito lo sguardo da lui.
Viola si girò verso di lei, notando che Ciro non le stava rivolgendo nemmeno un minimo di attenzione.

«Ci Parli tu Tere?»

Le sputò lei acida, facendo ruotare la testa a destra e a sinistra all'amica.
La ore se per il braccio, trascinandola al centro della sala, facendo ricadere tutta l'attenzione su loro due.

«Allora ragazzi e ragazze, siamo qui per dirvi che da d'ora in poi, inizierà un progetto pittura - psicologia, sotto ordine della direttrice»

I ragazzi le ascoltarono in silenzio.
Ma ad Alice cadde subito lo sguardo su di lui, accorgendosi che già la stanza guardando.
Viola ancora era lì, che la osservava attenta, le rivolse un sorriso facendo rimanere stupita Alice.

«Ma che c'entra la psicologia con la pittura?»

Chiese Silvia, facendo distogliere gli occhi della mora da quello di Ciro, che però non si mossero di un millimetro, nemmeno quando Viola gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Teresa gli tirò una leggera spallata, sapendo che quella domanda era perfetta per Alice che mentre guardava l'amica, non perse tempo per rispondere.

«La Pittura intende raccontare innanzi tutto l'intuizione della Bellezza, un tempo individuata come divinità, intuizione innata nell'essere umano e consolidata nei secoli. Tale intuizione sarebbe impossibile senza la Luce e l'organo che la riceve: l'occhio... È molto importante l'occhio sotto questo punto di vista, perché è quello che ci permette di farci sentire i sentimenti che noi proviamo guardando un dipinto o un disegno, possono cambiare da persona a persona, innescando in noi un sentimento passato, o presente. I dipinti spesso racchiudono i sentimenti che il pittore prova nel momento in cui li disegna, e che vuole dare, facendo provare e capire come lui si sente»

Senti i suoi occhi, sempre più pesanti su di lei, come se la stessero scannerizzato dalla testa hai piedi.
Alice sapeva che quelle parole avevano fatto rimanere a bocca asciutta tutti i presenti, compreso lui, che per quanto cercava di fare il superiore, tenendo quella corazza d'acciaio, era rimasto colpito anche lui.
Perché Alice l'aveva capito, aveva capito che quello che gli altri vedevano come il capo spietato che farebbe di tutto pur di rimanere al comando, aveva dietro una storia,e aveva anche capito che sarebbe stato molto difficile farlo schiodate dalla sua posizione.

«E che sentimenti si possono provare guardando un dipinto?»

Le chiese Nadiza, avvicinandosi a lei.
Alice teneva una cartellina celeste tra le mani, e la stringeva come se fosse l'unica cosa che la salvasse da lì dentro, ma quando iniziò a parlare di psicologia, rallentò la presa, costringendola a posare sul tavolino di ferro davanti a lei.

«Tutti, come l'amore, la felicità, la rabbia o la tristezza, angoscia, disaccordo, contentezza, tutte quante. Perché l'arte ti aiuta a sognare e a evadere dalla realtà.
A volte evadere dalla realtà e dallo stress delle nostre responsabilità è fondamentale. Un dipinto può rappresentare una porta al di là dei tuoi sogni o lo stimolo di cui hai bisogno per perderti nella pura immaginazione. Ecco cosa c'entra la psicologia»

Tutti la guardarono, e Alice in poco tempo, guardando i visi di tutti, si rese conto che quelle parole li aveva colpiti, ed era sicura che almeno una volta nella vita anche loro avevano sognato o immaginato di scappare dalla realtà, non ricordandosi di perché fosse lì, e dimenticandosi completamente della loro vita sofferente che avevano avuto.
Quando Alice decide di guardare finalmente Ciro, lo trovo già a guardarla, come se fosse incantato o stregato.
Il suo sguardo sembrava come trasmetterle qualcosa, qualcosa che non sia eccitazione o desiderio, ed era la prima volta che non riusciva a leggere dei sentimenti di un'altra persona, non capendo cosa provava.

«Bene allora siamo qua, per proporvi un dipinto, da creare, che deve trasmettere dei forti sentimenti»

Disse Teresa, notando lo sguardo di Edoardo sul suo, ma era troppo concentrata a cercare di capire come mai la sua amica era così attratta da Ciro, ma non lo ammetteva.

«Sarete voi a decidere quale dipinto rappresentare, sul muro del carcere, ma ancora manca molto tempo, prima ci saranno altre lezioni, e poi potremo passare alla pratica»

Tutti sembravano aver capito le parole di Teresa, persino Ciro che non la stava cacando di striscio.
Era troppo concentrato a riflettere sulle parole di Alice, anche s emon poteva nascondere di essere felice, solo all'idea di rivederla anche di pomeriggio.
I suoi occhi erano incollati su quelli della corvina, che non smetteva di ricambiare lo sguardo.

«Ali, io nun agg capit proprio che significa l'amore con tutto ciò»

Disse Nadiza, mentre era ferma a guardare Filippo, che non perse tempo per ricambiato lo sguardo.
E Alice, quando sposto, finalmente, gli occhi da Ciro per rivolgerli alla ragazza, intuì che c'era qualcosa tra i due.

«L'amore è un'arte? Allora richiede sforzo e saggezza. Oppure l'amore è una piacevole sensazione, qualcosa in cui imbattersi è questione di fortuna? Un persona ne ha bisogno; corre a vedere serie interminabili di film d'amore, felice o infelice, ascolta canzoni d'amore, guarda dipinti che possono ricordargli la persona di cui è innamorato, oppure guardando il dipinto di due persone, può suscitare in sentimenti che prova verso il ragazzo / ragazza; eppure nessuno crede che ci sia qualcosa da imparare in materia d'amore. Questo atteggiamento si basa su parecchie premesse: la maggior parte della gente ritiene che amore significhi "essere amati", anziché amare; di conseguenza, per loro il problema è come farsi amare, come rendersi amabili, e per raggiungere questo scopo seguono parecchie strade. (...) Il primo passo è di convincersi che l'amore è un'arte così come la vita è un'arte: se vogliamo sapere come amare dobbiamo procedere allo stesso modo come se volessimo imparare qualsiasi altra arte, come la musica, la pittura, oppure la medicina o l'ingegneria»

Si era accorta troppo tardi che dietro alle sue spalle, c'era la direttrice, il comandante, Liz, Lino e Beppe.
Tutti gli applaudirono, compreso lui, commossi per le sue parole vere e toccanti.

«Ero venuta per dirvi che l'ora è finita da un bel po', ma vi ho trovato così, e non potevo evitare di ascoltare»

Disse la direttrice avvicinandosi a lei.

«Sei stata davvero brava Alice, anzi siete state brave tutte e due bravissime»

Le disse, rivolgendosi a Teresa anche alle sue spalle, che non smetteva di sorriderle, sapeva che quelle parole avevano risvegliato in lei, quei ricordi passati, che aveva avuto.
Ma decise che le avrebbe parlato una volta fuori da qui.

«Sono qui per dirvi che le lezioni di psicologia di Alice verranno spostate alle 11:00 come abbiamo fatto l'altra volta per supplenza. E poi il pomeriggio dopo che Teresa avrà finito di fare la sua ora di lezione, potrete fare insieme la prossima»

Tutti annuirono alle parole di punto e virgola, per poi andarsene dopo averli salutati, Alice e Teresa furono costrette ad andarsene vedendo l'orario: avevano sforato la loro oretta.
Mentre si dirigevano via, senti una voce chiamarla alle sue spalle.

«Ali, aspetta»

Era lui.

Diversi ma Uguali | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora