9 "Negare"

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Alice pov's

Sentiva tutta la rabbia ribollire in lei, l'odio in lui stava crescendo di ogni passo.
Perché?
Perché fare del male a delle persone come Carmine e Filippo?
Era da un vero mostro ridurre due persone così, non poteva fare così.
Aveva sempre odia sapere che delle persone innocenti venissero menate o uccise per qualcosa di inutile.
Appena entro all'IPM, li trovo tutti nella piazza, maschi nel campo da calcio, e ragazze in fila fuori dal campo.
Appena si accorsero di lei, tutti gli occhi dei presenti ricaderro sul suo corpo minuto.
Senti il suo più pesante degli altri, come se tutti quegli occhi che la stavano scrutando, nemmeno esistessero, esisteva solo il suo.
Portava un top nero, che lasciava le sue spalle scoperte, si reggevano da dei piccoli fibi neri, si vedeva perfettamente la sua pancia piatta, scoperta dalla maglia.
La gonna con lo spacco, era arricciata, e del medesimo colore degli stivali lunghi: cioè neri.
Il trucco pensante che aveva sul viso, gli contornava gli occhi, risaltando il colore di essi.
Senti il suo sguardo viaggiare su tutto il suo corpo, come se potesse mangiarla da un momento all'altro.
Era sempre più bello, la maglietta Versace, e lo sguardo intimidatorio lo rendevano più sensuale e attraente, cos anche Alice penso subito, ma appena si ricordo il motivo per cui era lì, un senso di odio gli invase la mente.
Teresa gli tocco la spalla, facendola risvegliare dai suoi pensieri.
Anche lei era preparata per la serata che avevano in atto, il vestito bianco gli ricalcava le sue minute forme, mentre i capelli perfettamente tirati in una coda, la rendevano provocante, ma mai quanto Alice.

«Vi sembra normale fare questa buffonata? Per cosa poi? Solo perché uno dei vostri compagni vi ha provocato, voi reagite così, massacrando in specifico due persone che in tutto ciò non c'entravano niente in tutto ciò. Vi avverto, se uno dei due morirà, farò in modo che i permessi non li vedrete nemmeno prima di morire»

Disse la direttrice in preda alla rabbia.

«Direttri come stanno?»

Chiese Nadiza iniziando a piangere.

«Non lo so, io non sono potuta andare a vedere la loro condizione»

Disse facendo agitare ancora di più la ragazza.

«Stanno bene Nad»

Disse facendo voltare la direttrice verso di lei.
Era inutile dire che tutti quegli sguardi su di lei la stavano facendo imbarazzare, e non poco.
Si era presentata li all'IPM conciata in quel modo, come pensava di non essere guardata.

«Sei stata lì da loro?»

Alice annui.
Senti il suo sguardo sempre più pesante passargli lungo tutto il corpo, immaginandosi di toccarla e baciarla su ogni parte di esso.

«Fillipo come sta? Si è ripreso? Tra quanto si rimetterà»

Iniziò a domandargli a raffica.

«L'unica cosa che importa ora è che stanno bene, tu non preoccuparti per loro, si riprenderanno»

Disse cercando di tagliare al corto il prima possibile il discorso.
Gli avrebbe detto tutto dopo, in tranquillità, sensa gli occhi altrui delle altre persone.

«I permessi e le uscite per ogni tipo di emergenza saranno sospesi per un bel po', finché capirete che tutto questo non vi porta da nessuna parte»

Disse la direttrice prima di andarsene nel suo ufficio, seguita dal comandante.
Lei rimase lì, accanto a Teresa, mentre guardavano i ragazzi delusi da tutto ciò.
Come potevano aver fatto una cosa del genere.
Li guardo uno ad uno, vedendoli pieni di graffi e lividi sul viso, chi ne aveva di più e chi di meno.
In specifico guardo Ciro, che non aveva nemmeno un graffio, se non le mani piene di sangue, e qualcosa diceva ad Alice, che non era il suo.

Nadiza si avvicinò a lei, abbracciandola dal collo.

«Grazie Ali»

Le sussurrò all'orecchio, mentre iniziava a piangere.
Nunzia compari alle sue spalle, con una faccia dispiaciuta.

«E di cosa? Io non ho fatto niente»

Disse, guardandola negli occhi.

«Per esserci sempre. Sei andata da loro anche se non era ne un tuo obbligo. Grazie veramente»

La stringeva forte, mentre tutti le guardavano.
A pensare che Nadiza nemmeno si fidava di lei quando l'aveva vista, e ora la stava abbracciando dandogli tutta se stessa.
Alice capì che aveva svolto al meglio il suo lavoro, o almeno con lei c'era riuscita.

«Dai Nadiza, ora è l'ora di andare a dormire. Alice la vedrai domani»

Disse Nunzia, facendo staccare la ragazza dal corpo della corvina.
Si salutarono, prima che le ragazze furono portate via nelle proprie celle.
I ragazzi erano ancora lì, che le guardarono.
Alcuni di loro erano quasi dispiaciuti, mentre altri no.
Alice non riusci nemmeno a guardarlo negli occhi, provava tanto di quel rancore che si giro verso Teresa.

«Ora che facciamo?»

Gli chiese la sua amica.

«Seguimi»

Disse Alice, girandosi e andando verso l'ufficio della direttrice.
Senti lo sguardo di Ciro sul suo fondoschiena.

«Paola, ci sono uaglioni con dei figli qui dentro, non puoi bloccare i permessi»

Gli disse il comandante, rivolgendosi alla direttrice.

«Non mi interessa. Devono capire che non possono fare quello che vogliono, sensa nessuna conseguenza»

Si mise seduta, mettendosi le mani nei capelli.

«Tutte le lezioni per i ragazzi saranno sospese, tranne quelle scolastiche»

Disse lei decisa, facendo muovere Massimo verso di lei.

«Non puoi sospendere le lezioni di Alice, sono l'unica cosa che li fa ragionare, sono interessati alle sue lezioni e sembra che li migliori in meglio»

Provò lui a farla ragionare.

«L'ho visto come è riuscita a migliorarli infatti. Non cambierò la mia decisione, lo devono capire che non decidono loro quello che fare»

Alice annui, insieme a Teresa andarono dritte verso l'uscita dell'IPM.

«Alice aspetta»

Gli urlo Lino, raggiungendola mentre correva.
Appena arrivo accanto a loro, si piegò cercando di riprendere fiato.

«Dimmi Linù»

«Devi venire con me»

Disse lui mentre cercava di riprendere fiato.

«Perché?»

Chiese non ragionando, se solo ci avrebbe messo mente ci sarebbe arrivata subito.

«Non te lo posso dire»

Ed ecco che Alice riusci a capire il motivo.

«No, digli che non lo voglio vedere»

Disse lei girandosi e continuando a camminare.

«Ti prego Ali, non farmelo sentire»

La supplico lui seguendola.
Alice si senti in colpa, se la guardia sarebbe andata da lui e gli avrebbe detto che lei non lo voleva vedere, molto probabilmente Ciro si sarebbe arrabbiato, prendendosela con qualcuno che non c'entrava niente.
Sospirò esausta, mentre si blocco, seguita sia da Lino, che da Teresa.

«Va bene, dove sta?»

Diversi ma Uguali | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora