7 "Bella"

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Alice pov's

La mattina quando si svegliò, senti una vampata di stanchezza per tutto il corpo.
Ieri era la prima domenica che passava a Napoli, e per questo Teresa l'aveva costretta a visitare tutta la città, da cima a fondo.
Ma per via della sfortuna di Alice, non c'era riuscita in una giornata intera, non che la ragazza non era a conoscenza che in un solo giorno si poteva visitare una città così grande come Napoli, ma Teresa sembrò non capire.
Per questo le ripropose di continuare la loro "gita".
Doveva essere sincera, per quanto Alice maledì la sua amica per averla fatta camminare così tanto, si era divertita.
Avevano fatto foto ad ogni cosa, riso, mangiato nei migliori ristoranti di Napoli, ascoltato la musica napoletana che i mercanti ascoltavano ad alta voce.

«Si può sapere che vuoi Tere?»

Disse Alice, mentre addentò un biscotto al cioccolato che sua madre gli aveva fatto con le sue mani.
La sua amica l'aveva chiamata al telefono almeno quattro volte.

«Sei in ritardo!»

Alice guardo l'orario, non capendo.

«Sono le 8 e mezza di mattina, come faccio ad essere in ritardo se lezione l'ho alle 12?»

Era confusa, e non poco.

«Avevamo deciso che la mattina, saresti venuta qui a casa mia per ripassare bene l'argomento di oggi»

«Cazzo è vero, vengo subito»

«Datti un mossa Mimmi»

Le disse ridendo Teresa, mentre Alice si preparava di fretta e furia.

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«Comunque ancora mi devi dire che c'è tra te e Ciro eh»

Iniziò Teresa, poco prima del portone dell' IPM.
Alice allargò le braccia esasperata.

«Niente lo vuoi capire? Io non voglio avere niente a che farò con persone come lui»

Appena si aprirono le porte dell'IPM, le due andarono dritte per la propria strada, Teresa nell'area relax per i "professori" mentre Alice diretta nella l'aula dei ragazzi.
La direttrice aveva deciso che oggi dovevano fare lezione lì.
Quando entro, li trovo già tutti lì, ad aspettarla.

«Ue Ali, finalmente si arrivata, nun ne putevo chiù de aspetta»

Disse Totò sbracciando buffamente.
Alice controllò l'orario sul suo orologio da polso, notando che era anche troppo in orario, di solito faceva più tardi.

«Scusalo Ali, so loro che so in anticipo, la professoressa ha deciso di lasciarli andare qualche minuto prima»

Disse Gennaro, tirando uno schiaffetto sul collo di Totò, facendo ridere tutti i presenti.
La ragazza sorrise dolcemente, posizionando la borsa e la cartellina sul tavolo, e facendo due passi verso in avanti.

«Tranquillo Genna, meglio almeno così avrò più tempo per fare lezione»

Disse mettendosi sopra al tavolo.

«Allo te li affido, uaglio verète de nun fa ngazzà Alice»

Disse prima di andarsene.

«Tranquillo Genna, noi semo ancili»

Continuò Totò facendo ridere tutti, compre Alice che li guardava con le braccia conserte.
Si era messa il vestito giallo che aveva promesso a Ciro, ci aveva pensato molto a riguardo, non sapeva se metterlo o no.
Ma alla fine aveva deciso di sì, era curiosa di sapere la sua reazione.

«Ue bambola, cu sto vestito me fai schiatta»

Disse Totò squadrandola da capo a piedi e sventolandosi la mano sulla faccia, facendo finta di cadere all'indietro per un mancamento.

Diversi ma Uguali | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora