24 "Verità"

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Alice pov's 

Quella volta decise di coprire la forma della mano con il fondotinta della sua tonalità.
Andò dritta verso l'IPM, cercandolo di essere più sicura possibile.
Non voleva che nessuno notasse il suo livido sulla faccia.

«Ali tutto bene?»

Senti la voce di Gennaro chiederle da dietro, si volto facendo uno dei suoi più farsi sorrisi.

«Si, perché?»

La guardia sembrò rifletterci un attimo, domandandosi cosa avesse.

«Niente hai ragione, mi sembravi strana ma mi ero sbagliato»

Gli sorride di rimando.
Alice annui con il capo mentre si dirigeva verso la sua aula per fare lezione.
Appena entro iniziò subito senza esitare ad esporre il nuovo argomento alla classe.
Vide gli occhi di Ciro su di lei, la esaminavano come sempre dal tronde, ma questa volta era diverso, sentiva il suo sguardo più pesante del solito.
Se lo scrollo di cpo mentre continuava a fare lezione non curandosi di tutor ciò.

Ciro pov's

Erano giorni che vedevo in lei qualcosa che non andava, era come se qualcosa la tormentasse.
Aveva deciso di dirglielo per capire meglio il tutto, aspettava soltanto il momento giuro.
Quando finirono le lezioni andai da lei non li tento di parlarle ma mi evito.
Era strana e non poco.
Decisi che solo una persona mi poteva dire cosa aveva.

«Teresa aspett un attimo»

La blocco prima che se ne andasse.
Avevano appena finito di fare con la la lezione d'arte.
Lo guardo scioccata mentre annuiva.
Si mise composta con curiosità, aspettando solo che Ciro gli esponesse cosa voleva dirgli.

«C tien Alice? Ultimamente sta giù con il morale, e cu me Nun parla di ste cos. Mi chiedevo se tu sapevi caccosa»

La ragazza lo guardò, riflettendo.

«L'ho notato anch'io, ma in realtà non mi ha detto niente, però credo che sia soltanto questione di ricordi»

«Ricordi?»

Teresa spalancò gli occhi, rendendosi conto di aver parlato troppo. Prese le sue cose al volo e cerco di uscire al più presto da quella stanza, ma Ciro e afferrò il braccio sinistro costringendola a voltarsi.

«Parla Terè

Lei fece un grosso sospiro prima di posare la sua borsa sul tavolo.

Non era sicura che raccontandoglielo le cose sarebbero migliorate, ma sperava con tutta se stessa che Ciro doo quello che stava per dirgli non avrebbe fatto qualcosa di azzardato.

«Un paio di anni fa Alice conobbe Alessandro, un ragazzo di buona famiglia. Fu stato un colpo di fulmine, amore a prima vista si può definire. Era oramai un anno che stavano insieme, passavano tutti i giorni in compagnia, dove c'era Alice, c'era Alessandro, e così via. Un giorno io e Alice siamo andate ha un compleanno della nostra amica, io ancora non la conoscevo bene, l'avevo vista solo qualche volta.  Quel giorno lei conobbe un ragazzo, non mi ricordo il suo nome in realtà, e penso che nemmeno lei se lo ricordi. Beh quel giorno Alessandro non era presente, aveva avuto un problema a casa, così non è potuto venire, ma i suoi amici hanno avuto una brillante idea...  Quella di andare il giorno dopo a dire ad Alessandro che Alice si fosse baciata con quel ragazzo, quando non era vero. Lei era innamorata di lui da impazzire, non l'avrebbe mai fatto, ma Alessandro non gli ha creduto. Così hanno litigato pesantemente e lui preso dalla rabbia le ha alzato le mani addosso. All'inizio Alice l'ha perdonato, auto convincendosi che fosse soltanto un momento, e che non sarebbe mai più ricaduta una cosa del genre, ma non fu così. Un anno di relazione in cui lei veniva continuamente picchiata da lui senza motivo, perchè i genitori gli mettevano pressione per l'esame. Ridicolo vero? Si da la colpa a qualcun altro per non ammetterla di averla. In tutta questa storia l'unica che ha sofferto è stata Alice... Questa cosa gli è rimasta, e credo che i ricordi stanno prendendo il sopravvento su di lei»

Quando Teresa fini di parlare Ciro senti il suo cuore pesante.

Come poteva aver sopportato tutto quello? Da sola per lo più. 

«L'unico consiglio che ti do è quello di non fare le cose senza pensarci, non parlare con lei di questo argomento finche non sarà lei ha farlo»

Ciro già sapeva cosa fare anche senza che Teresa glielo dicesse, aveva già un piano in mente, e doveva solo aspettare fino a stasera per metterlo in atto.

Alice pov's

Era stanca, voleva distendersi sul letto e non pensare ha la giornata pesante che oggi a dovuto sopportare.

Appena entro in casa lo vide, li davanti hai fornelli intento a cucinare qualcosa. 

«Finalmente sei ha casa, mi stavo preoccupando... Vieni siediti qui, la cena è pronta»

Si sedette al tavolo stizzita, tutto ciò non le convinceva per niente.

«Allora com'è andata la giornata?»

«Bene»

Lui fece un grosso sospiro.

«Lo sai che di me può fidarti, io ti amo Alice, non devi avere paura di me»

La  ragazza rimase in silenzio non proferendo parola.

«Sono stufo di tutto questo schifo. Guarda che l'ho capito che te la sei fatta con qualcun altro»

Alice alzò il capo guardandolo negli occhi, come poteva dirlo, come si poteva permettere di dire una cosa del genere, proprio lui per lo più.

«Se solo un puttana, te la fai con tutti. Scommetto che ti sei anche innamora di questa persona vero? Ingenuo da parte tua pensare che qualcuno ti possa amare, una insulsa ragazzina che crede in qualcosa dei buono»

Odiava i suoi sbalzi di umore improvvisi.

«Perchè. Invece tu?  Nessuno ti vorrà mai bene.  Fai schifo, tratti le persone come pezzenti e dopo ti vieni a giustificare dicendo che non era colpa tua»

Ed eccolo, l'ennesima schiaffo sul suo viso. 

Senti gli occhi lucidi e il cuore pesante, non l'amaca, ma comunque gli voleva bene, e tutto ciò gli faceva male.

Ciro pov's

Ero davanti casa sua, pronto per suonare al campanello, avevo il cappuccio sopra la testa pèer non farsi riconoscere da nessuno. 

La storia che Teresa le aveva raccontato l'aveva turbato e non poco.

Decise di suonare il campanello, aspettando con ansia che le aprisse, ma quando le fece, non era quello che si aspettava.

Diversi ma Uguali | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora