Alice pov's
Quando si alzò dal letto, spense la sveglia con violenza, mentre si alzava dal letto per andare a fare colazione.
Ieri aveva cercando di evitare tutte le domande di Teresa, su cosa aveva provato quando ha parlato di amore, perché lei in passato, aveva avuto una relazione con un uomo violento, che abusava di lei quando meno se lo aspettava e gli metteva le mani addosso, lasciandogli lividi e more su tutto il corpo.
Ci aveva messo molti anni prima di capire che non era vero amore, e che una persona che veramente ti vuole bene, non ti mette le mani addosso o non ti costringe a fare cose che non vuoi.
Il suo pensiero ricadde su Ciro, che ieri l'aveva fermata subito dopo aver finito la lezione con lei e Teresa.Flashback
«Ali, aspetta»
Disse lui, facendola bloccare, poco dopo essere uscite dalla stanza.
Lui gli piombò davanti agli occhi, in tutta la sua bellezza, il taglio al sopracciglio, lo rendeva più attraente.«Oh Ciro dimmi»
Disse lei, facendo trasparire un filo di sorpresa nel suo tono di voce.
«Ve ccà»
La afferrò per il polso, trascinandola di nuovo nella stanza di pittura, ma questa volta la porto in un posto isolato.
«Ma che stai facendo?»
Chiese elei non capendo, bloccandosi subito da Ciro.
«Shh»
Le tappò la bocca di Alice con la mano, facendola zittire, mise un dito sulle proprie labbra, facendogli il segno di stare zitta.
Quando la ragazza sembrò aver capito, gli tolse lentamente la mano dalla sua bocca, vedendo che stette in silenzio.
I loro occhi sembravano come incastrati l'uno nell'altro, non riuscendo a staccarsi.
Gli sposto una ciocca di capelli dietro all'orecchio, facendo sentire una vampata di caldo ad Alice, che per quanto cercava di resistergli, non ci riusciva.Quando Ciro fu sicuro che tutti se ne fossero andati dalla stanza, parlò.
«Si propiu bella ciùciù»
Disse lui, leccandosi il labbro inferiore.
Alice non poteva di certo negare che quel gesto, aveva fatto risvegliare qualcosa in lei, facendogli sentire un leggero carole nel basso ventre.«Che c'è Ciro? Perché mi hai portato qui?»
Chiese lei con tono dolce e delicato, era come se davanti a quegli occhi, non riusciva a tenere quella maschera che aveva con tutti.
«Te vulir sulagnu verè»
Disse lui, mentre si rigirava una ciocca di capelli corvini di Alice tra le mani.
«Ah si?»
Disse lei, risultando più sensuale del solito.
Non lo faceva apposta, ma era come se quando stava con lui, risvegliava quei sentimenti che aveva sepolto molti anni fa.
Nelle pupille di Ciro sembrò attraversare un strana scintilla.«Si. E te vulir di, di rimintere natavot chillu abbitu»
Disse lui, non smettendola di guardare.
«Quale vestito?»
La ragazza aveva capito a quale vestito si stava riferendo, ma voleva sentirselo dire, oppure voleva semplicemente che la conversazione non finisse subito, continuando ancora per molto.
Era come se non si volesse staccare da lui.
Le sue mani si trovavano sui fianchi di Alice, per tenerla più vicino a lui.«Chillu giallo, che agg purtar 'u prim juorno che si venì ccà»
Disse, mentre non smetteva di rigirarsi la ciocca sul suo dito.
Non aveva visto mai dei capelli così belli in vita sua, era come se fosse diventato ossessionato all'idea di avere tra le sue braccia Alice, che in questo momento, fece un sorriso soddisfatto, avendo capito dove voleva arrivare Ciro.«E perché lo dovrei mai lo dovrei indossare un'altra volta?»
Chiese, facendo in modo che il suo sguardo si posò in quello di Alice.
«Pecche te stà da dio cu chist fisicu cca te truv»
Disse me tre si mordeva il labbro inferiore con i denti.
Alice senti le sue guance tingersi di rosso, e lei capì che Ciro, che si trovava davanti a lei, con ancora le mani sui suo fianchi, se ne era accorto, perché Iniziò ad esaminargli ogni parte del viso.«Dici? Per me quel vestito era quasi troppo provocante, mi si vedeva troppo»
Le sue parole erano uscite provocanti e dannatamente calme, tanto che Alice, prese il colletto della maglia di Ciro, giocandoci ingenuamente.
Era tutta una falsa, la covina voleva vedere fino a che punto era capace di arrivare, lei era la sua "insegnante", non poteva avere rapporti del genere con un suo "allievo".
Non poteva negare che stare con lui non gli dispiaceva, e che vederlo li, che continuava a mordersi le labbra ala faceva impazzire.«Nun te poi pensa chillu che ho immaginato quànnu te ho visto»
La sua voce sembrava come sforzarsi, e Alice capì subito che Ciro stava cercando di trattenersi.
«E che hai pensato?»
Lo provocò lei, mentre Ciro assottigliò gli occhi, come se provasse piacere.
«Ho pensato de chiavat, de tuccà i tuoi còsti, de-»
Alice lo bacio, bloccando le sue parole, gli bastava quello che aveva detto per capire che Ciro era attratto da lei.
Le loro labbra si toccarono senza staccarsi di un millimetro, le loro lingue si unirono dolcemente, mentre i loro respiri erano uniti.«Si stupenda»
Disse lui riattaccandosi con forza sulle labbra di Alice.
Iniziò a toccarla, facendo pe run secondo sentire il cuore della ragazza battere più del previsto, non doveva andare oltre, era solo per vedere a che punto arrivava, non doveva sentire altro.
Questi erano i pensieri di Alice quando le mani di Ciro iniziarono a toccare ogni parte del suo corpo, dalle spalle alle gambe.«Ciro, datti un mossa che sta arrivando il comandante»
Disse Lino mentre entrava nella stanza, ma appena notò cosa stava facendo, si giro di scatto, mentre si passava una mano sulla faccia, esasperato.
«Stat zitt Linù»
Lo zittì Ciro prendendo Alice per i fianchi e alzando il suo corpo, mettendola sopra al tavolino pieno di ceramica accanto a loro.
«Ciro basta»
Disse la ragazza, cercando di staccarsi da lui, ma quanto il ragazzo passò a leccare e succhiare il suo collo.
Senti un brivido di eccitazione lungo tutta la schiena.
Lui non le diete ascolto, e le palpo il seno sensa controllarsi.«Ciro, se mi lasci, lunedì porto il vestito»
Le sussurrò all'orecchio Alice, cercando di convincerlo, e ci riuscì, perché il ragazzo si allontanò da lei, mentre sorrideva soddisfatto.
«Ci conto ciùciù»
Gli fece l'occhiolino, per poi uscire dalla stanza, lasciando senza fiato Alice.
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Diversi ma Uguali | Ciro Ricci
Fanfiction-Per qualsiasi cosa rivolgiti a me. Capito ciùciù-