18 "Sereni"

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Alice pov's

Entrò dentro l'IPM, sotto lo sguardo di tutti i detenuti.

«Si sempr chiù bella nènè»

La urlò qualcuno da dentro il campetto.

«Ciùciù»

La chiamò Ciro, attaccandosi alla rete mentre lei camminava.

«Ali fermati»

Si bloccò, facendo sorridere Ciro.

«Che c'è?»

Gli chiese Alice incrociando le braccia al petto.
Los tava prendendo in giro, voleva vedere le espressioni del ragazzo cambiare ad ogni parola.

«Cum che c'è, già te si scordiat de ieri ser»

Alice gli rise in faccia mentre si avvicinava a lui.
A dividerli era solo la rete.

«Scemo ti sto prendendo in giro, non mi sono scordata di ieri»

Lui gli sorride sollevato, vedendo il suo volto splendente.
Indossava un semplice top beige e dei jeans a vita alta, era semplicemente stupenda.

«Perfortun che sta a pazzià, ma mess paur»

Si guardarono per molto tempo, prima che Alice prese e se ne andò lasciandoli alle sue spalle.
Era sicura che tra non poco se lo sarebbe ritrovato davanti.
Infatti eccolo lì, con alle spalle Lino, che accenno un sorriso prima di scomparire dalla porta.

«Si stata strunz prim»

Gli sussurrò ad un centimetro dalle labbra.

«Lo so, ma volevo vedere che facevi»

Le loro lingue si unirono per la millesima volta.
Ciro prese per i fianchi Alice, facendola salire su di lui, sbattendola sul muro.

«Ieri è stato bellissimo»

Gli sussurrò lui, mentre affondava la sua testa tra l'incavo del collo della ragazza.

«Ciro, stiamo nel corridoio»

Dal suo tono di voce si poteva capire che si stava trasportando dalle dolci attenzioni di Ciro.

«E voi che state a fà ca?!»

Disse Beppe davanti a loro.
Ciro non fece scendere Alice da sopra di lui, mentre il viso della ragazza si dipinse un evidente colore rosso.

«Niente Beppe, stavamo solo parlando»

Alice cercò di staccarsi da lui, ma con scarsi risultati.
Così mentre parlava, diede un pizzicotto sul petto di Ciro, facendo in modo che mette, finalmente, i piedi a terra.

«A me niente non sembra»

Comento Beppe, mentre lo sguardo di Ciro voleva ucciderla, per avergli fatto male.

«Vabbuò, Ali tu vai lì al pulmino che è arrivato, Ciro vatti a cambiare che ora andiamo a fare un giro in barca»

Mise una spalla su quella di Alice, facendo in modo che inizi a camminare.

«E ven anche Alice?»

Chiese Ciro con alle sue spalle l'educatore.

«Si, ven anche Alice. Ora frezzechià jia»

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Erano arrivati al porto, dove alcuni di loro erano già saliti sulla barca.
Ciro sali di corsa, mentre si fumava una sigaretta.

«Potresti anche dare una mano»

Scapocciò Beppe mentre aiutava Gemma a salire sulla barca.
Appena toccò a Alice, Ciro buttò la sigaretta nel mare, spingendo l'educatore da un lato.

«Attenta a dove metti i piedi»

Disse Ciro, prendendo la mano di Alice e facendola salire sulla barca con delicatezza.
Beppe li guardò stupito mentre sbatté la mano sulla sua fronte.

«Grazie»

Rispose dolcemente Alice guardandolo negli occhi.

«E di che ciùciù»

I loro sguardi rimasero fissi su quello dell'altro per almeno 10 minuti, tantoché Beppe, esasperato, toccò i capelli quasi a strapparli, mentre il resto dei prigionieri rideva sotto i baffi.

«nnammurati avete finito o no? Noi vorremo annare»

Disse Pino con le braccia conserte, mentre guardava Beppe, e gli rideva sulla faccia.

«Grazie Pinu, grazie»

Il sarcasmo della guardia, fece risvegliare Alice, che fece un piccolo sorriso a Ciro davanti a lei, che seppur tutti l'avevano richiamati dicendogli di tenersi, lui continuava a guardarla senza dire una parola.
Come se il mondo intorno a loro non esistessero.
C'erano solo loro due.

«Addù vai?»

«La»

Rispose Alice indicando poco più la di dove erano.
Ciro annui, mentre la seguiva passare in mezzo agli altri.
La ragazza si mise seduta, mentre lui se sedette a gambe aperte.
Prese Alice per i fianchi e la posizionò in mezzo alle sue gambe.
Ma perché?
Si chiese lei mentalmente, guardandolo negli occhi.

«Me annav. E poi ca stai megliu»

Disse capendo la domanda della ragazza davanti a lui, posizionò lo sguardo sul mare.

Era così bello con lui che non sembrava quasi vero.
Alice non aveva mai provato un sentimento così forte per qualcuno, nemmeno per Alessandro.
Eppure se glielo avrebbero detto una paio di anni fa, che ora avrebbe provato qualcosa di gran lunga più bello rispetto al sentimento provato per il suo ex, Alessandro, non ci avrebbe mai creduto.
Mise una mano su quella di Ciro, facendogli capire che lei sarebbe stato con lui in ogni caso.
Lo amava, lo ama, e lo avrebbe amato per tutta la vita.

La barca parti, fermandosi una volta in mezzo al mare.
Erano da soli, così soli che i ragazzi iniziarono a domandare a Beppe se potevano tuffarsi a fare, ma lui nego.
Alice cercò di alzarsi dalle gambe di Ciro, ma lui le afferrò il braccio contrario.

«Devo fare una cosa, fidati di me»

Lasciò il suo braccio, osservandola alzarsi  e andare verso la ringhiera che ala separava dal mare.
Si tolse i pantaloncini, facendo vedere le sue gambe perfette e i suoi glutei meravigliosi, si tolse la maglietta, facendo alzare dei fischi da parte dei ragazzi.
Si voltò verso di Ciro, facendogli l'occhiolino, e vedendolo sorridere desideroso e soddisfatto allo stesso tempo.
Andò verso il mare e si tuffò poco dopo, sotto l'unica voce contraria di Beppe.
Si tuffarono quasi tutti dopo di lei, compre lui, che appena lo fece, andò verso di lei prendendola per i fianchi ed attaccando i loro corpi, separati solo dal costume.
La bacio appassionatamente, mentre gli altri iniziarono a lanciargli dell'acqua.
Tutti iniziarono ad urlare contenti, facendo sorridere Beppe.
Alice si stacco da Ciro, sorridendogli mentre appoggiava la testa nel suo incavo del collo.

«Si speciale pe me Ali»

Gli sussurrò lui facendo incrociare i loro occhi.

«E tu per me Ci»

Riunirono le loro labbra.
Erano così sereni, troppo.

Diversi ma Uguali | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora