𝐵𝐴𝑅🔞

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𝑂𝑁𝐸𝑆𝐻𝑂𝑇

꧁ঔৣ☬✞✞☬ঔৣ꧂

Y/n si era svegliata quella mattina con un solo obbiettivo: aprire il bar.

Da circa 8 mesi aveva aperto un piccolo bar a Seoul dopo essere riuscita a trovare quello giusto.

Nonostante Y/n fosse italiana, si era ambientata molto bene in Corea del Sud. Certo alcuni comportamenti li trovava ancora strani e bizzarri come anche i suoi colleghi che trovavano strani alcuni comportamenti della giovane.

Era normale essere diversi, sennò che divertimento c'era?

Durante quella giornata, Y/n aveva lavorato con un ritmo non-stop ma la ricompensa fu che a fine giornata il guadagno era stato favoloso.

Y/n aveva comprato quel bar non solo per non dover cercare lavoro ma bensì perché voleva assicurarsi che se dovesse mancare "all'improvviso" il capo non la cacci.

Fortunatamente Y/n aveva pensato a ogni cosa quando aveva acquistato il bar.

Le servivano solo 5 dipendenti che facessero a turno durante la settimana e, come stabilito da Y/n, la domenica non si lavorava e il sabato si faceva solo mezza giornata.

Questo ritmo di lavoro era perfetto per ogni persona che volesse lavorare ma anche avere dei giorni liberi sicuri.

Quel giorno, come sempre a fine turno, Y/n aveva mandato via prima i suoi colleghi.

Infatti, un altro particolare del bar di Y/n è che l'ultima ora di ogni giorno, dalle 17:15 fino alle 18:15, la proprietaria del bar si dedicava da sola alla vendita.

Y/n sistemò il bancone aspettando l'arrivo di altri clienti. A quell'ora il bar era sempre solitamente vuoto.
Erano in pochi a venire durante quell'orario ecco perché Y/n lavorava da sola.

All'improvviso sentì il campanello della porta e si girò per vedere il suo prossimo cliente.

Quando lo vide, notò che quest'ultimo si teneva sulle gambe e respirava a fatica «Signore si sente bene?» il ragazzo continuava a fare sospiri e l'unica cosa che riuscì a dire fu «A-acqua»

Y/n corse verso il lavandino e aprì il rubinetto dell'acqua potabile, ne prese un bicchiere e lo diede al ragazzo che lo bevve con una certa fretta mettendosi di spalle alla ragazza.

Fuori si sentirono delle voci femminili che urlavano perciò il ragazzo guardò finalmente Y/n ed ella vide chi si nascondeva dietro il fuggitivo:

Jeon Jungkook

Come non conoscerlo? Era stato lui a salvarle la vita.

I suoi genitori avevano rifiutato l'idea che Y/n partisse per un paese così "strano e con una lingua incomprensibile" come era stato definito dai due coniugi.

Y/n non aveva dato retta a quelle voci quando se n'era andata ma gli aveva dato peso quando faceva ancora le superiori.

Y/n era molto legata ai BTS ma specialmente a Jungkook. Quest'ultimo, senza neanche sapere dell'esistenza di Y/n, l'aveva salvata da morte certa.

Y/n voleva togliersi la vita a causa dei suoi compagni di classe, i suoi amici, i suoi genitori e suo fratello che odiavano i BTS.

Jungkook però era riuscito a non farla morire e ora lui era lì.

«Aiutami, ti prego» era disperato e Y/n lo avrebbe aiutato. Lo avrebbe fatto anche se non fosse stato lui a chiederglielo.

«Vieni dietro al bancone forza» Jungkook seguì la ragazza e Y/n aprì una botola dove c'erano delle scale.

𝑂𝑁𝐸𝑆𝐻𝑂𝑇 & 𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝐽𝐽𝐾🔞💕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora