~Chapter thirteen~

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Per la seconda volta avevo perso i sensi.

Non ero mai stata una ragazza fragile o almeno, fino ad allora.

Bhe, insomma. Dopo gli ultimi avvenimenti non potevo certo sentirmi molto bene.

Ricapitolando: mi avevano rapita, mi avevano rivelato che ero orfana e quei vermi dei miei genitori adottivi erano solo dei bugiardi e infine... ta-ta-ta-ta! Mi avevano detto che ero destinata a cacciare dei mostri.

Meglio di così non poteva andare.

Stavo riprendendo conoscenza.

Aprii piano gli occhi e mi ritrovai a fissare le travi di legno della sala.
Ero sdraiata su uno dei divanetti in alcantara.

Mi tirai a sedere, sistemandomi meglio un cuscino dietro la schiena, per stare più comoda.

Quando mi voltai verso il tavolino a me antistante, mi accorsi di non essere sola.

Sull'altro divanetto, di fronte al mio, Damon era sdraiato sul fianco e dormiva beatamente.

Un braccio era sotto il cuscino mentre l'altro penzolava nel vuoto.

Sembrava così innocente quando dormiva.

"Sei sveglia" mormorò con gli occhi ancora chiusi.

Sussultai. Pensavo fosse ancora nel mondo dei sogni.

Aprì gli occhi e se li stropicciò, poi poso il suo sguardo tenebroso su di me.

"Come ti senti?" Chiese distrattamente.

"Mai stata meglio" risposi sarcastica.

"Ti ci abituerai" sbottò freddo.

Non sembrava nemmeno il ragazzo di quella mattina.

Era così... diverso,distaccato.

Possibile che fosse ancora arrabbiato per il mio stupido scherzo?

Non so per quale ragione ma non riuscii a sostenere il suo sguardo così intenso e carico di emozioni, che non riuscivo a decifrare, perciò rivolsi lo sguardo al caminetto e alla legna che scoppiettava al suo interno.

Mi sentivo vuota, nuda, esposta.

E sentivo lo sguardo di Damon pesare su di me.

Non sapevo come e perchè ma quando lui mi fissava, sentivo un'ondata di tenebre e angoscia travolgermi.

E ogni volta rabbrividivo, involontariamente.

"Perchè mi stai guardando?" Mantenni lo sguardo sul caminetto.

"Oggi pomeriggio andiamo a fare pratica. Devi imparare a cacciare."

Cambiò argomento, come se la mia domanda non fosse mai esistita.

Stavo per protestare quando Marissa entrò a grandi falcate nella sala.

La sua espressione allarmata mi angosciava.

"Luke... è stato ferito." Le tremava la voce

"Gravemente" aggiunse poi, con la voce strozzata.

-Damon's point of view-

Luke no.

Non lui.

Non poteva morire. Colui che era stato come un fratello per me.

Mi alzai di scatto dal divano, seguito dalla Cacciatrice.

Quella mattina avrei voluto strangolarla, per quello stupido scherzo ,vendetta?
Per cosa?

Ora però mi era stata affidata per l'addestramento e non potevo tirarmi indietro, sopratutto perchè Joseph si fidava di me, anche dopo tutto ciò che avevo fatto.

Seguii Mar che mi portò nella 'stanza' di Katherine.

Sul comodo letto era adagiato il corpo di Luke, che tremava e mormorava parole prive di senso, tra uno spasmo e l'altro.

Una profonda ferita gli attraversava il braccio destro per tutta la lunghezza.

Mi avvicinai a lui e mi limitai a guardarlo. Non sapevo cosa fare.

La Cacciatrice si inginocchiò al livello del letto e gli prese la mano.
Lo conosceva?

Joseph era seduto su una sedia, con la testa fra le mani.

"Cosa posso fare per lui?" Chiesi, sperando di essere ancora in tempo.

Quelle brutte Bestie erano ovunque e sempre più potenti.

"A giudicare dalla ferita, una cura non è sufficiente. È necessario uccidere la Bestia che l'ha ferito. Altrimenti..." lasciò la frase in sospeso.

"Il veleno lo ucciderà" conclusi io, desolato.

Con tutte le Bestie che giravano nella Foresta era impossibile riconoscere l'assalitrice di Luke.
Ma ci dovevo provare.

"Ci andrò io" feci un passo avanti.

"Si, va bene. Porterai anche Katy" indicò la ragazza, ancora china su Luke.

"Che cosa? Morirà!" Esclamai, con gli occhi fuori dalla testa.

Era completamete impazzito.

"No." Rispose calmo.

"Si invece. Non è in grado di fare due passi che sviene."
La accusai.

"Verrà Mar con me"aggiunsi.

"Deve imparare a cacciare. O lei o sei fuori dal gruppo Damon "

La voce tagliente di Jo non ammetteva repliche:
sarei dovuto andare in missione con quella smidollata.

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