Penso di essere esaurita. Si, lo sono. Allora, mi hanno presa per fare la cheerleader, cosa che io non volevo fare, sono costretta a passare il Natale con mia madre, cosa che io non volevo fare, e mi hanno ordinato di andare a fare visita alla casa di riposo della nonna, cosa che io non volevo fare.
L'ho già detto che nessuna di queste è una cosa che voglio fare?
La nonna la escluderei, perché voglio andare a trovarla, mi manca tanto ma, mi hanno chiesto di andare a trovarla in un momento troppo stressante della mia vita.
Devo fare tremila cose e ho dovuto disdire due di queste per andare dalla nonna ma, non fa niente perché almeno la nonna è l'unica persona che mi accetta per ciò che sono veramente, e i suoi amici vecchi sono molto simpatici.
La casa di riposo non è neanche troppo distante da casa mia, sono circa dieci minuti a piedi. Sarà meglio che mi sbrighi ad andare perché è già tardi.
Scendo giù in cucina per avvisare mio padre che sto uscendo, ma c'è solo Madison che sta cucinando, e cerco di non farmi vedere mentre sto andando via.
-Dove stai andando?- questa voce è odiosa.
Ha gli occhi anche dietro la testa, come è possibile?
-Dio Madison, ma sono affari tuoi?- le rispondo molto seccatamente.
-Se non me lo dici, chiamo tuo padre.- quelle labbra sono rifatte, me lo sento.
-E chiamalo! Cosa vuoi, un applauso perché lo chiami?- mi sto arrabbiando.
-Senti ragazzina, non mancarmi di rispetto altrimenti..
La porta di casa si apre ed entra mio padre. Vedendoci, viene verso di noi in cucina.
-Ecco le mie donne! Gaya, stai andando dalla nonna?- dice.
-Tesoro, le stavo giusto dicendo di stare attenta al lupo!- si intromette Madison senza neanche darmi il tempo di rispondere.
Non capisco, è una battuta? Ma sta bene? Lo squallore che è dentro di lei comincia a manifestarsi. Il bello è che mio padre ride.
Ma che diavolo...? È solo un sogno, mi sveglierò, mi sveglierò. Non devo pensarci, nono.
-Dovrei ridere?- dico guardandola.
Lei scoppia in una risata nervosa.
-Ma che tesoro!- dice e mi accarezza ma, non mi accarezza perché lei è Madison. E se mi avesse accarezzato, sarei corsa a lavarmi perché...bleah, non voglio pensarci.
-Ciao papà.- dico sorridendogli, mentre mi avvio alla porta per uscire.
-Ciao tesoro, fai attenzione.- dice baciandomi una guancia.
Porco cane, ho sedici anni, perché ne conta solo sei? Gli altri dieci dove li ha messi? Lo so ma meglio che non lo dico.
Fa un freddo polare, siamo a metà dicembre. Sembra che il tempo passi velocemente, davvero troppo velocemente.
Ora che ci penso, tra un po' finisce anche l'anno. Del resto, ogni cosa ha una fine.
Per strada c'è un sacco di gente, anche se fa molto freddo, e penso che tra poco il vento mi trascinerà. Menomale che sono arrivata.
Poso il cappotto e vado dalla nonna che, come sempre, sta giocando a carte con un suo amico, con il quale non riesce mai a vincere.
Mi vede e mi sorride venendomi incontro.
-Gaya, amore, ti fai sempre più bella.- dice con quel tono di voce dolcissimo che ha.
-Ma no nonna, la più bella qui sei tu.- le rispondo abbracciandola.
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Romance-Sei entrata nel mio posto segreto, Gaya. E non so come hai fatto. Non c'era mai entrato nessuno. -Quale posto segreto? -È qui, proprio qui. Disse indicando il suo cuore.