Capitolo 12.

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Perché le vacanze durano così poco? Siamo già a scuola, queste due settimane sono passate troppo velocemente, e ora ricomincia lo stress dei compiti e delle interrogazioni. Non vedo l'ora di iniziare, sisi.

Il mio armadietto è al solito posto, accanto a quello di Kat. In questa scuola hanno l'hobby, di cambiare all'improvviso la disposizione degli armadietti. A me lo hanno fatto almeno cento volte.

Kat e Ethan vengono verso di me, e li saluto abbracciandoli.

-Pronte a ricominciare?- dice Ethan.

-Oh si, non sto più nella pelle, guarda.- risponde Kat, aprendo il suo armadietto per prendere dei libri.

-Non hai qualcosa da dirci, biondina?- intervengo, piazzandomi con Ethan, proprio davanti a lei.

Kat sospira, poi incrocia le braccia al petto, pronta a parlare.

-Kevin mi ha lasciato il giorno di Natale.- dice, per poi abbassare lo sguardo.

-Cosa?- chiedo sconvolta.

Non avrei mai pensato che si potessero lasciare. Erano la coppia più unita di tutte, litigavano raramente e stavano insieme da anni. Avevo anche già programmato il loro matrimonio.

-Sta con un'altra.- dice.

-Devo andare a picchiarlo?- interviene Ethan, facendo ridere Kat.

-Non preoccuparti, è tutto apposto.- risponde lei.

-Non starci male, Kevin è un cretino ad aver lasciato una ragazza così bella come te. Ci siamo noi, okay?- Ethan sorride, rassicurando Kat.

-Già, e noi ti saremo vicini, ora e per sempre.- aggiungo, facendola sorridere.

In quel momento passano davanti a noi Kevin, Lucas, Harry e Christian, il quale, quando ci vede, viene verso di noi.
Kevin guarda per terra, ma ci ha visti, lo so.

Devo capire perché ha lasciato Kat, dev'esserci per forza un motivo.

Lucas mi sorride, salutandomi con la mano. Abbasso lo sguardo, e lo saluto anche io. Non riesco a smettere di pensare a quello che è successo a Natale, quindi ogni volta che lo vedo, mi imbarazzo.

-Vi trovo bene, ragazzi.- dice Christian, sorridendo.

Ha gli occhi rossi, o forse è la mia impressione.

-Ti senti bene? Hai gli occhi tutti rossi.- gli domanda Kat.

Non era una mia impressione, allora.

-Tutto benissimo, è allergia.- risponde proprio quando suona la campanella. -Sarà meglio andare in classe, no?- aggiunge andando verso la classe.

Che strano, sembrava che stesse scappando dalla situazione.

-Ma che gli prende?- domanda Ethan.

-Chissà.- rispondo, e insieme ci avviamo in classe.

Il posto vicino alla finestra, mi accoglie a braccia aperte, e subito comincio a perdermi nei miei pensieri.

Il professor Evans, professore di letteratura, entra in classe chiudendo la porta

Letteratura è la mia materia preferita, ed è l'unica che seguo sempre.

La letteratura non ha messaggi, né valori da proporre, serve solo a rappresentare la contraddizione del tutto e il niente della vita, e a mettere in risalto i valori e le assurdità di quest'ultima. È per questo che la amo. Poi, il professor Evans sa spiegarla benissimo.

-Bene ragazzi, come sapete a Gennaio cominciano i club scolastici. Potete iscrivervi a non più di tre club. Io mi aspetto che ciascuno di voi, partecipi almeno ad uno. Vediamo un po', Ethan, che club sceglierai?- dice il prof.

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