Capitolo 5.

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Perché non riesco mai a trovare il mio telefono? Dio santo. Sta squillando da un sacco di tempo e non lo trovo.

Alzo il cuscino e lo trovo. Guardo il nome apparso sullo schermo e vorrei non rispondere ma, senza pensarci lo faccio.

-Pronto?
-Tesoro perchè ci hai messo così tanto a rispondere?

La voce di mia madre è inconfondibile.

-Non trovavo il cellulare.
-Lo perdi sempre.
-Eh- mi sto già scocciando.

-Come mai mi hai chiamata? È successo qualcosa di particolare?- chiedo sperando che arrivi subito al punto.

-Mi mancavi tesoro.

Possibile che usi sempre la stessa scusa?

-Sisi mamma. Devo andare eh, ciao.
-No aspetta!
-Cosa c'è?- chiedo sbuffando.

-Quando vieni a trovarmi con i gemelli?
-Non lo so, mamma. Quando avrò un attimo di tempo.
-Stai sempre con tuo padre.
-Non iniziare mamma, per favore.

Le sue scenate di gelosia non le sopporto. È assillante. E poi si chiede perché ho scelto di stare con papà e non con lei.

-Ma allora verrai?
-Vedremo. Ora ti saluto, ciao.
-Buona giornata tesoro mio.

Attacco sospirando. Che pazienza. Le conversazioni con mia madre sono sempre le stesse, che noia.

Ora che ci penso la vera noia é che tra poco devo andare a fare il progetto di scienze con Kat, Ethan, Christian e Charlie, tutti ragazzi che stanno in classe mia e che fanno parte del gruppo che ha fatto il professore per il progetto.

Terza superiore e ancora faccio i progetti di gruppo. Relazioni individuali no eh?

Dobbiamo andare a fare quest'enorme cazzata in una specie di appartamento, da Christian, abitato da lui e dai suoi coinquilini.

Christian è sempre stato un ragazzo pieno di problemi. Alla nascita i suoi lo hanno abbandonato ed è finito in un orfanotrofio.

È stato poi adottato, da due persone magnifiche, le quali sono considerate da lui due genitori veri e propri.

Da circa tre mesi però, è andato a vivere in quest'appartamento dicendo di voler provare una cosa nuova e di voler essere indipendente, ma è vicino la casa dei suoi genitori e va spesso a trovarli.

Lo ammiro davvero tanto perché nonostante tutto, ha sempre un sorriso stampato sulla faccia e un'allegria travolgente, pronto a tirarti su di morale in qualsiasi momento.

Lui che ha passato tanto non si lamenta mai, io invece mi lamento per quasi ogni cosa. C'è gente che sta peggio di me e non dice mai niente. Dovrei imparare ad essere più tollerante.

Spero che riusciremo presto a finire questo coso perché, davvero non ho proprio voglia di farlo.

Una volta che siamo tutti riuniti per andare da Christian, ci avviamo.

Il tragitto non è molto lungo e arriviamo dopo circa dieci minuti.

Guardandolo bene non è proprio un appartamento, sembra più grande.

E infatti, Kat mi dice che è una confraternita. Christian vive in una confraternita? Che figata, non ne avevo mai visto una.

Entriamo e c'è Christian di spalle che sta parlando con un altro ragazzo. Quando ci vede, ci sorride e ci fa segno di seguirlo.

Arriviamo nella sua stanza che è praticamente enorme. Piena di libri, con un una scrivania gigante, con portapenne, foto e un blocco di fogli.

Guardando attentamente la stanza vedo che è tappezzata di foto, penso che sia la sua passione. Anche perché, c'è una Nikon stupenda su una mensola.

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