-Oh...ehm...ciao Harry.- rispondo.
Devo andare via. Perché deve mettermi sempre così in soggezione?
-Oh, ma perché hai così paura di me?- domanda, sorridendo in quel modo che, solo lui sa fare.
Ha la divisa, un borsone e la palla da basket in mano, sicuramente starà tornando dagli allenamenti.
-Non ho paura di te!- sbotto.
-Ah, no? Bhe, la tua faccia dice tutt'altro.- risponde.
-Problemi tuoi. Ora spostati, devo passare.
Perché sempre e solo io, devo incontrare persone indesiderate? Mi sembra di essere una calamita per queste cose.
Intanto lui non si sposta. Fantastico, dovrò farlo io.
Provo a spostarlo, ma per come è alto e robusto, non lo sposto neanche di mezzo millimetro. Mi sento esaurita.
-Non fare la mestruata 24h/24, dai.- dice.
-Cosa? Lasciami in pace, e fammi passare.- rispondo.
-No, non mi va di farti passare.
-Devo andare a casa, per favore.- lo imploro.
-Lucas mi ha parlato del vostro Natale romantico. Davvero molto carini.- dice con una faccia strana.
Ma gli sembra il caso di tirare fuori quest'argomento dal nulla, quando non c'entra niente? Non lo capirò mai.
-Ah bhe, sarà meglio che ne parleremo un'altra volta eh.- rispondo.
-State insieme?- da dove esce tutta questa serietà improvvisa, adesso?
-N-no.
-Era quello che volevo sentire.- afferma, per poi andare via.
Ma cosa diamine vuole quello da me? Ma poi, perché sempre in questa strada devo incontrarlo? Perché devono capitare sempre a me queste cose? Non lo so, davvero.
Appena arrivo, devo sentirmi anche mio padre che rompe le palle, perché non l'ho avvisato, e Madison che fa la stronza.
Forse ha ragione Harry, faccio la mestruata 24h/24.
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Apro la porta di casa, e sento delle voci provenire dalla cucina, e non sono solo quelle di papà e Madison. La cosa mi spaventa e, non poco.
Connor scende le scale e, appena mi vede vicino alla porta, viene a salutarmi.
-Connor, chi c'è di là?- gli chiedo.
-I nuovi vicini.- risponde.
-I nuovi vicini?
-Si.- dice, per poi andare in cucina.
La Signora Calum se n'è andata? Peccato, non mi mancherà neanche un po'. Sarà andata via, perché la facevamo impazzire. Ricordo quando veniva a richiamarci sempre. Ah, bei tempi.
Mio padre mi vede dalla cucina, e mi fa segno di entrare.
-Ecco Gaya, l'altra mia figlia, la più grande. Vieni Gaya, ci sono i nuovi vicini. Madison li ha ospitati per cenare.- dice mio padre.
Ovviamente quella stronza rifatta sta già cominciando a fare la lecchina, tipico di Madison. Appena viene ad abitare qualcuno in questa zona, lei fa la lecchina preparando una deliziosa cenetta, come dice lei.
Ma quale deliziosa? Al massimo velenosa cenetta, perché di delizioso non ha proprio niente. Che schifo.
Entro per salutare i vicini, ma non li guardo ancora in faccia, perché sono troppo intenta a bere.
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Romance-Sei entrata nel mio posto segreto, Gaya. E non so come hai fatto. Non c'era mai entrato nessuno. -Quale posto segreto? -È qui, proprio qui. Disse indicando il suo cuore.