Capitolo 14.

85 12 16
                                    

A KikiNightray , ti dedico questo capitolo, AHAHAHAHAH (L&S)❤️

Point of view of Gaya.

Come se non bastasse, ora Lucas deve cenare qui. Oddio no, immagino già i commenti di mio padre e Madison, posso morire.

Ovviamente lui doveva accettare, e ti pareva. Mio padre lo ha guardato male tutto il tempo, come se fosse un criminale!

Menomale che l'ho definito "compagno", altrimenti se lo avessi definito anche solo amico, sarei già al suo funerale adesso.

In fondo cosa siamo? Amici. Quindi averlo definito "compagno", è stata la scelta giusta.

-Allora, in che classe stai?- chiede mio padre a Lucas, mentre siamo seduti a tavola.

-Ehm..quarta, quarta superiore Signore.- risponde.

Posso immaginare come si sente.

-In quarta? E come fate a conoscervi, se tu stai in terza?- chiese poi rivolto a me.

-E vabbe papà, un anno che sarà mai! Ci conosciamo perché è amico di molti miei amici, è molto bravo a scuola, e per questo mi ha aiutato.- dico.

Point of view of Lucas.

Lui è amico di molti miei amici? Si certo, è vero, ma dire la verità, che ci siamo conosciuti in detenzione, no eh?

-Ah, capisco.- risponde suo padre, tornando a guardarmi con aria da mafioso.

Non ho una pistola, Cristo santo, non sono un malvivente. Che cazzo ha da guardare così?

-Siete amici molto intimi, da quel che vedo.- dice Maddalena con voce da troia, mentre toglie da tavola il mio piatto, ormai vuoto, e lo posa nella lavastoviglie.

-Madison, perché non continui a fare i tuoi lavoretti?- dice Gaya.

Da uno a dieci, si schifano entrambe almeno undici. Non la biasimo, anche io schiferei una zoccola del genere.

Gaya la manda a fanculo con gli occhi ogni volta che la guarda, io lo farei con le parole.

-Ti ho già detto di non rivolgerti così a Madison, sono stato chiaro?- la rimprovera suo padre.

Calmati nonno, non ha detto niente di male, che bisogno c'è di fare lo stronzo in questo modo?

-Lucas, andiamo di là.- risponde Gaya, ignorando del tutto suo padre.

-Scusami, la mia famiglia non è una delle più carine.- dice, una volta che siamo lontani dalla cucina.

-Non preoccuparti.

-Ti hanno messo in imbarazzo, vero? Lo so, sono bravi in questo, perdonami.- è chiaramente nervosa.

-Sono stato benissimo, davvero. Tranquilla, e stai certa che domani prenderai una bella A in storia.- le rivolgo un sorriso per rasserenarla.

-Si, come no, una A, ma nei miei sogni!

-Guarda che prima ti ho interrogato, e sapevi rispondere a tutto.- le dico.

Mi squilla il cellulare. È mia madre.

-Pronto?

-Lucas, dove sei?- risponde abbastanza preoccupata.

-Ora arrivo, ciao.- chiudo la chiamata, prima che possa dire altro.

-Devo andare, ci vediamo domani a scuola, voglio sentirmi dire che hai preso una A, ci conto eh!- dico, mentre lei mi accompagna alla porta.

Right here.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora